3 Installazione nei computer Arm AArch64 #
In questo capitolo viene illustrata la procedura da seguire per prepararsi all'installazione di SUSE Linux Enterprise Server nei computer Arm AArch64. I passaggi illustrati si riferiscono a vari metodi di installazione. L'elenco di requisiti hardware fornisce una panoramica dei sistemi supportati da SUSE Linux Enterprise Server. Raccogliere ulteriori informazioni sui metodi di installazione disponibili e sui problemi noti più comuni. Apprendere inoltre come controllare l'installazione, fornire supporti di installazione ed eseguire l'avvio con i metodi standard.
3.1 Requisiti hardware #
Il sistema operativo SUSE® Linux Enterprise Server può essere installato in un'ampia gamma di hardware. È impossibile elencare tutte le diverse combinazioni di componenti hardware supportati da SUSE Linux Enterprise Server. Tuttavia, per fornire agli utenti una guida per la fase di pianificazione, di seguito sono descritti alcuni requisiti minimi.
Per assicurarsi che una determinata configurazione del computer funzioni, verificare quali piattaforme sono state certificate da SUSE. L'elenco è disponibile all'indirizzo https://www.suse.com/yessearch/
- CPU
Il requisito minimo consiste in una CPU che supporti ISA (Instruction Set Architecture) Armv8-A, ad esempio Arm Cortex-A53 o Cortex-A57. Visitare la pagina all'indirizzo https://www.arm.com/products/processors/cortex-a/ per un elenco di processori Armv8-A disponibili.
Attualmente le CPU dotate di ISA Armv8-R (in tempo reale) e Armv8-M (microcontroller) non sono supportate.
- Numero massimo di CPU
Il numero massimo di CPU supportate è 256. Se si prevede di utilizzare un sistema di tali proporzioni, verificare i dispositivi supportati nella pagina Web di certificazione per il sistema hardware, visitando il sito https://www.suse.com/yessearch/.
- Requisiti di memoria
Per un'installazione minima sono necessari almeno 1024 MB di memoria. Nei computer con più di due processori, aggiungere 512 MB per CPU. Per le installazioni remote tramite HTTP o FTP, aggiungere altri 150 MB. Si tenga presente che questi valori sono validi solo per l'installazione del sistema operativo, il requisito di memoria effettivo nella produzione dipende dal carico di lavoro del sistema. Per i sistemi su cui è in esecuzione l'ambiente desktop GNOME, sono necessari almeno 2048 MB di memoria e il valore consigliato è 4096 MB.
- Requisiti del disco rigido
I requisiti del disco dipendono soprattutto dall'installazione selezionata e dall'utilizzo che si intende fare del computer. In generale, per ottenere un sistema che funzioni correttamente, sarà necessario più spazio di quanto richiesto dall'installazione software. Requisito minimo di memoria per l'installazione:
Ambito dell'installazione
Spazio minimo su disco fisso
Modalità testo
1,5 GB
Sistema minimo
2,5 GB
Desktop GNOME
3 GB
Tutti
4 GB
Minimo consigliato (nessuna istantanea Btrfs): 10 GB
Minimo richiesto (con istantanee Btrfs): 16 GB
Minimo consigliato (con istantanee Btrfs): 32 GB
Se la partizione root è inferiore a 10 GB, il programma di installazione non effettuerà alcuna proposta di partizionamento automatico e sarà necessario creare le partizioni manualmente. Pertanto, le dimensioni minime consigliate per la partizione root sono 10 GB. Se si desidera abilitare le snapshot Btrfs sul volume root per abilitare i rollback di sistema (vedere il Chapter 10, System recovery and snapshot management with Snapper), le dimensioni minime per la partizione root sono 16 GB.
- Metodi di avvio
È possibile avviare il computer da un disco USB o dalla rete. Per l'avvio dalla rete è necessario un server di avvio specifico, che può essere configurato con SUSE Linux Enterprise Server.
3.2 Considerazioni sull'installazione #
In questa sezione vengono illustrati i vari fattori che è necessario considerare prima di installare SUSE Linux Enterprise Server in computer con hardware Arm AArch64.
3.2.1 Installazione su hardware o macchina virtuale #
SUSE Linux Enterprise Server viene generalmente installato come sistema operativo indipendente. Con la virtualizzazione è inoltre possibile eseguire più istanze di SUSE Linux Enterprise Server sullo stesso hardware. L'installazione del server host VM viene eseguita come installazione tipica con alcuni pacchetti aggiuntivi. L'installazione dei guest virtuali è descritta nel Chapter 10, Guest installation.
3.2.2 Destinazione di installazione #
Quasi tutte le installazioni vengono effettuate su un disco rigido locale. È quindi necessario che i controller del disco rigido siano disponibili nel sistema di installazione. Se un particolare controller, ad esempio RAID, necessita di un modulo di kernel aggiuntivo, inserire un disco di aggiornamento per tale modulo nel sistema dell'installazione.
Come altre destinazioni di installazione è possibile utilizzare tutti i tipi di dispositivi a blocchi che supportano uno spazio su disco e una velocità di esecuzione sufficienti per il sistema operativo. È ad esempio possibile utilizzare dispositivi a blocchi di rete quali iSCSI
o SAN
. È anche possibile effettuare l'installazione sui file system di rete che offrono le autorizzazioni Unix standard. Può tuttavia non essere possibile avviare questi file system se non supportati da initramfs
prima dell'avvio del sistema vero e proprio. Tali installazioni possono risultare utili quando è necessario avviare lo stesso sistema in ubicazioni diverse o si intende utilizzare le funzioni di virtualizzazione come migrazione del dominio.
3.3 Controllo del processo di installazione #
È possibile scegliere il metodo di installazione desiderato avviando la configurazione con una delle opzioni elencate nella Sezione 2.4, «Avvio del sistema». Per abilitare ulteriori metodi di installazione, fare riferimento alla Sezione 7.3.4, «Specifica dell'accesso remoto». Per informazioni su come utilizzare il metodo di installazione remota, fare riferimento al Capitolo 11, Installazione remota.
Breve panoramica dei diversi metodi:
- Locale con monitor e tastiera
Questo è il metodo di installazione di SUSE Linux Enterprise Server utilizzato più di frequente. Richiede poca preparazione ma molta interazione diretta.
- Remoto tramite SSH
È possibile effettuare l'installazione tramite SSH sia in modalità testo sia utilizzando X-forwarding per l'installazione grafica. Per ulteriori informazioni, vedere la Sezione 11.4, «Monitoraggio dell'installazione tramite SSH».
- Remoto tramite console seriale
Per questo metodo di installazione, è necessario un secondo computer connesso tramite un cavo null modem al computer di destinazione. L'installazione viene effettuata in modalità testo. Per ulteriori informazioni, vedere la Sezione 11.5, «Installazione tramite console seriale».
- Remoto tramite VNC
Utilizzare questo metodo per effettuare l'installazione utilizzando un'interfaccia grafica senza accesso diretto al computer di destinazione. Per ulteriori informazioni, vedere la Sezione 11.3, «Monitoraggio dell'installazione tramite VNC».
- Automatico tramite AutoYaST
Per installare SUSE Linux Enterprise Server in molti computer con un hardware simile, si consiglia di eseguire l'installazione tramite AutoYaST. In questo caso, iniziare con l'installazione di un SUSE Linux Enterprise Server e utilizzarla per creare i file di configurazione AutoYaST necessari. Per ulteriori informazioni, vedere il AutoYaST Guide (Guida ad AutoYaST).
3.4 Avvio del sistema #
In questa sezione viene presentata una panoramica delle operazioni necessarie per l'installazione completa di SUSE® Linux Enterprise Server.
A differenza dei precedenti prodotti SLE, l'intera linea di prodotti SLE 15 SP5 può essere installata mediante il programma di installazione unificato. Per i dettagli sulle modifiche apportate a partire da SUSE Linux Enterprise 15 e sui supporti da scaricare per l'installazione, consultare la Sezione 1.5, «Modifiche nell'installazione a partire da SUSE Linux Enterprise Server versione 15».
Per una descrizione completa della modalità di installazione e configurazione del sistema con YaST, consultare la Parte II, «Procedura di installazione».
In caso di utilizzo di hardware recente, potrebbe essere necessario avviare il sistema con un kernel più recente da un'immagine Kernel Update ISO
. Per i dettagli, vedere il Capitolo 6, Installazione su hardware non supportata al momento del rilascio.
Preparare i supporti di installazione.
- Unità flash USB
Si tratta del metodo più semplice per avviare l'installazione. Per creare un disco flash, è necessario copiare un'immagine del DVD nel dispositivo utilizzando il comando
dd
. Non si deve montare il disco flash e tutti i dati nel dispositivo verranno cancellati.#
dd
if=PATH_TO_ISO_IMAGE of=USB_STORAGE_DEVICE bs=4M- Avvio dalla rete
È possibile avviare il computer dalla rete ed eseguire l'installazione da un server se il firmware del computer di destinazione lo consente. Questa opzione richiede che alla rete sia collegato un server di avvio. Il protocollo può variare in base allo spooler in uso. Generalmente sono necessari diversi servizi, come l'avvio TFTP e DHCP o PXE. Per i dettagli, leggere il Capitolo 17, Preparazione dell'ambiente di avvio della rete.
È possibile eseguire l'installazione da numerosi protocolli di rete comuni, quali NFS, HTTP, FTP o SMB. Per ulteriori informazioni su come eseguire questo tipo di installazione, vedere il Capitolo 11, Installazione remota.
Configurare il firmware del sistema di destinazione per avviare il supporto desiderato. Fare rifermento alla documentazione del produttore hardware su come configurare l'ordine di avvio corretto.
Impostare i parametri di avvio necessari per il metodo di controllo dell'installazione specificato. Nella Sezione 3.3, «Controllo del processo di installazione» è fornita una panoramica dei diversi metodi. Nel Capitolo 7, Parametri di avvio è disponibile un elenco di parametri di avvio.
Eseguire l'installazione come descritto nel Capitolo 8, Procedura di installazione. Al termine dell'installazione è necessario riavviare il sistema.
Opzionale: modificare l'ordine di avvio del sistema per eseguire l'avvio direttamente dal supporto sul quale è installato SUSE Linux Enterprise Server. Se il sistema viene avviato dal supporto di installazione, il primo parametro di avvio consiste nell'avviare il sistema installato.
3.5 Risoluzione dei problemi di avvio e installazione #
Nonostante SUSE® Linux Enterprise Server venga sottoposto a test approfonditi, è possibile che occasionalmente si verifichino problemi in fase di avvio o installazione.
3.5.1 Problemi di avvio #
I problemi di avvio potrebbero impedire al programma di installazione YaST di avviare il sistema. Un altro sintomo è l'impossibilità di avviare il sistema al termine dell'installazione.
- Il computer avvia il sistema di installazione anziché il supporto di installazione
Cambiare la sequenza di avvio nel BIOS del computer. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla documentazione fornita con l'hardware.
- Il sistema si blocca
Cambiare la console sul proprio sistema in maniera da rendere visibili gli output del kernel. Assicurarsi di verificare le ultime righe di output. Questa operazione viene solitamente eseguita premendo il tasto Ctrl–Alt–F10. Se non è possibile risolvere il problema, consultare lo staff di supporto di SUSE Linux Enterprise Server. Per registrare tutti i messaggi di sistema al momento dell'avvio utilizzare un collegamento seriale, come descritto nella Sezione 2.3, «Metodi di installazione».
- Disco di avvio
Il disco di avvio è un'utile soluzione provvisoria per i problemi di avvio. Se si incontrano difficoltà nell'impostare le altre configurazioni o si desidera rimandare la decisione in merito al meccanismo di avvio finale, utilizzare un disco di avvio. Per ulteriori dettagli sulla creazione dei dischi di avvio, vedere il
grub2-mkrescue
.
3.5.2 Problemi con l'installazione #
Se durante l'installazione si verifica un problema imprevisto, sono necessarie informazioni per determinarne la causa. Seguire le seguenti istruzioni per la risoluzione dei problemi:
Verificare gli output provenienti da varie console. Per passare ad un'altra console utilizzare la combinazione di tasti Ctrl–Alt–Fn. Ad esempio, visualizzare una shell in cui eseguire diversi comandi premendo Ctrl–Alt–F2.
Provare ad avviare l'installazione con «Impostazioni di sicurezza» (premere F5 nella schermata di installazione e scegliere ). Se in questo caso l'installazione viene eseguita senza presentare alcun problema, esiste un'incompatibilità che causa l'errore in
ACPI
oAPIC
. In alcuni casi, il problema può essere risolto con un aggiornamento del firmware.Controllare i messaggi del sistema su una console del sistema di installazione immettendo il comando
dmesg -T
.
3.5.3 Inizializzazione dell'installazione anziché dell'avvio #
L'opzione di default nel menu di avvio del supporto di installazione per SUSE Linux Enterprise Server avvia il sistema già installato nel computer. Per avviare invece il processo di installazione, scegliere una delle opzioni di installazione disponibili nel menu di avvio.
3.6 Raspberry Pi #
SUSE® Linux Enterprise Server è la prima distribuzione di Linux Enterprise a supportare Raspberry Pi*, un computer a scheda singola poco dispendioso. SUSE Linux Enterprise Server 15 SP5 supporta i seguenti modelli:
Raspberry Pi 3 modello A+
Raspberry Pi 3 modello B
Raspberry Pi 3 modello B+
Raspberry Pi 4 modello B
Raspberry Pi Compute Module 3
Raspberry Pi Compute Module 3+
La linea di prodotti Raspberry Pi differisce dai server più convenzionali in vari modi. In primo luogo, non dispone di un boot loader in grado di caricare i sistemi operativi. Per ovviare al problema, SUSE Linux Enterprise Server include quindi un software di boot loader.
3.6.1 Processo di avvio #
Il processore primario nel sistema su circuito integrato (SoC, System-on-Chip) di Raspberry Pi è l'unità di elaborazione grafica (GPU, Graphics Processing Unit) Broadcom VideoCore, non l'unità di elaborazione centrale (CPU, Central Processing Unit) Arm. È la GPU che avvia l'inizializzazione dell'hardware da un boot loader della prima fase nel BootROM su chip. Solo alcune opzioni di configurazione possono influenzare il BootROM. Vedere la Sezione 3.6.1.2, «Memoria OTP».
L'hardware Raspberry Pi 3 non include un firmware integrato. Il firmware del boot loader della seconda fase bootcode.bin
viene invece caricato dal supporto di avvio a ogni accensione del computer e, a sua volta, carica il boot loader della terza fase start.elf
.
L'hardware Raspberry Pi 4 include una memoria di tipo EEPROM (Electrically Erasable Programmable Read-Only Memory) di dimensioni ridotte per il boot loader della seconda fase. Oltre a ciò, la sequenza di avvio è simile a quella di Raspberry Pi 3, che carica il boot loader della terza fase start4.elf
dal supporto di avvio.
È possibile aggiornare il boot loader della seconda fase eseguendo l'avvio da una specifica scheda microSD.
Inserire esclusivamente supporti di avvio attendibili e verificare che non sia accidentalmente presente alcun file recovery.bin
.
Se è presente un file armstub8.bin
, verrà caricato come boot loader della quarta fase in AArch64 Exception Level 3 (EL3). In caso contrario, verrà utilizzato uno stub minimo integrato.
Il codice caricato per EL3 (spesso denominato BL31) si trova in memoria e Linux può tentare di effettuare hypercall in EL3 durante il runtime.
Verificare che nel supporto di avvio non sia accidentalmente presente alcun file armstub8.bin
. Non è incluso in SUSE Linux Enterprise Server 15 SP5.
Tenere presente che il sistema SoC di Raspberry Pi non fornisce una memoria sicura TrustZone. Il sistema operativo sulla CPU ed eventuali software sulla GPU possono accedere alla RAM. Non è pertanto indicato per applicazioni EL0-s crittografiche. Per questo motivo, SUSE Linux Enterprise Server non fornisce un ambiente Trusted Execution Environment (TEE) EL1-s.
SUSE Linux Enterprise Server per Raspberry Pi è configurato per caricare un boot loader della quinta fase denominato Das U-Boot
.
3.6.1.1 Config.txt #
Non è presente una memoria non volatile per contenere le informazioni di configurazione. In altre parole, non esistono impostazioni convenzionali da regolare per l'ordine dei dispositivi di avvio, la data e l'ora e così via.
Il boot loader legge invece un file di configurazione config.txt
dal supporto di avvio. Non modificare il file config.txt
fornito da SUSE. Il file consente all'utente di fornire opzionalmente un file extraconfig.txt
, che può ignorare eventuali impostazioni di config.txt
, se necessario. In questo modo, SUSE Linux Enterprise Server è in grado di aggiornare il file config.txt
se necessario, senza sovrascrivere alcuna impostazione utente.
3.6.1.2 Memoria OTP #
Il sistema SoC include una quantità estremamente ridotta di memoria OTP (One-Time Programmable), che può essere utilizzata per configurare alcune impostazioni, ad esempio per tentare l'avvio di BootROM dai dispositivi USB o su Ethernet.
La memoria OTP è descritta nel sito Web di Raspberry Pi Foundation all'indirizzo: https://www.raspberrypi.org/documentation/hardware/raspberrypi/otpbits.md
Le impostazioni di configurazione scritte nella memoria OTP sono irreversibili.
Il caso d'uso più comune per la memoria OTP è quello che consente l'avvio USB su Raspberry Pi 3 modello B o Compute Module 3.
3.6.1.3 Abilitazione della modalità di avvio USB per Raspberry Pi 3 modello B #
Per consentire in modo definitivo l'avvio da dispositivi di memorizzazione di massa USB connessi in Raspberry Pi 3 modello B, e dalla relativa rete Ethernet USB integrata, preparare una scheda microSD come descritto nella Sezione 3.6.3, «Distribuzione di un'immagine di appliance». Prima di smontare o espellere la scheda, ed eseguire l'avvio dalla scheda stessa, aggiungere alla relativa partizione FAT un file di testo extraconfig.txt
(Sezione 3.6.1.1, «Config.txt») con la seguente impostazione:
program_usb_boot_mode=1
Procedere quindi con l'avvio dalla scheda microSD modificata come di consueto. Una volta visualizzato l'output dai boot loader U-Boot o GRUB o dal kernel Linux, è possibile spegnere il dispositivo e rimuovere la scheda microSD. Dovrebbe ora essere possibile eseguire l'avvio del dispositivo in modalità USB (Sezione 3.6.4, «Installazione da supporti USB»).
Tenere presente che, una volta abilitata la modalità di avvio USB per Raspberry Pi 3 modello B, non può essere disabilitata (Sezione 3.6.1.2, «Memoria OTP»).
Per maggiori dettagli, fare riferimento al sito Web di Raspberry Pi Foundation all'indirizzo https://www.raspberrypi.org/documentation/hardware/raspberrypi/bootmodes/msd.md
Per Raspberry Pi Compute Module 3 l'impostazione richiesta è la stessa, ma la distribuzione dell'immagine modificata è leggermente più complicata.
3.6.2 Orologio in tempo reale non disponibile #
Nel dispositivo Raspberry Pi non è disponibile un orologio in tempo reale a batteria.
Per via dell'assenza di un orologio in tempo reale, i dispositivi Raspberry Pi devono essere configurati in modo da recuperare l'ora da un server NTP (Network Time Protocol) di rete.
Tuttavia le schede di base per i modelli Raspberry Pi Compute Module possono includere un orologio in tempo reale.
È inoltre possibile connettere un orologio in tempo reale tramite il connettore GPIO, utilizzando Hardware Attached on Top (HAT) o altre schede di espansione.
Verificare comunque se il rispettivo chipset dell'orologio in tempo reale è supportato da SUSE Linux Enterprise Server. L'orologio in tempo reale connesso dovrà essere descritto per il sistema operativo tramite un overlay dell'albero dei dispositivi (Sezione 3.6.1.1, «Config.txt»). Ad esempio, per la scheda di base MyPi potrebbe essere utilizzato quanto segue:
dtparam=i2c1=on dtoverlay=i2c-rtc,ds1307
3.6.3 Distribuzione di un'immagine di appliance #
Il metodo più comune per distribuire un sistema operativo nell'hardware Raspberry Pi consiste nel copiare un'immagine del sistema preinstallata su un supporto di avvio, in genere una scheda microSD. Si tratta del metodo più facile e veloce.
SUSE fornisce un'immagine di avvio preconfigurata di SUSE Linux Enterprise Server per l'hardware Raspberry Pi. Include il file system Btrfs, con compressione abilitata per migliorare le prestazioni e ridurre l'usura sui supporti microSD.
È consigliata una scheda microSD con dimensioni minime di 8 GB. Schede più rapide garantiranno prestazioni di sistema superiori. Al primo avvio, il sistema operativo espande automaticamente il file system in base alle dimensioni della scheda. Il primo avvio sarà quindi sostanzialmente più lento rispetto ai successivi.
Il processo di scrittura dell'immagine della scheda su un supporto microSD è descritto nel documento Raspberry Pi Quick Start.
3.6.4 Installazione da supporti USB #
Alcuni modelli Raspberry Pi consentono l'avvio da dispositivi di memorizzazione di massa USB. In questo modo sarà possibile distribuire SUSE Linux Enterprise Server in Raspberry Pi in modo analogo alle piattaforme server.
L'installazione può essere eseguita da un supporto USB rimovibile, come una chiavetta di memoria, su una scheda microSD nello slot interno del computer. In alternativa, può essere eseguita da un supporto USB rimovibile in un altro, ad esempio un disco rigido connesso tramite USB.
Tenere presente che il controller Ethernet su Raspberry Pi 3 è connesso al bus USB 2.0 integrato nel dispositivo.
Un sistema operativo in esecuzione da un disco collegato tramite USB deve pertanto condividere la larghezza di banda totale del controller USB 2.0, pari a 480 Mbps. Le prestazioni generali risulteranno limitate, con un impatto significativo su quelle di rete.
Questa limitazione non si applica a Raspberry Pi 4.
I modelli più recenti di Raspberry Pi 3 con BCM2837 B0 in silicio (chip argento anziché nero), inclusi Raspberry Pi 3 modello B+ e Compute Module 3+, consentono l'avvio di dispositivi di memorizzazione connessi tramite USB per impostazione predefinita.
Nei modelli meno recenti, come Raspberry Pi 3 modello B o Compute Module 3, l'avvio USB può essere abilitato eseguendolo una volta da una scheda microSD specifica. Per ulteriori istruzioni, vedere Sezione 3.6.1.2, «Memoria OTP».
3.6.5 Installazione da rete #
Per via dell'assenza di un firmware integrato nell'hardware (Sezione 3.6.1, «Processo di avvio»), l'avvio da rete di Raspberry Pi mediante PXE è più complesso rispetto ai computer più convenzionali.
Il processo di configurazione di un server di avvio PXE per x86 e Arm è descritto nel documento di best practice SUSE How to Set Up a Multi-PXE Installation Server.
Raspberry Pi Foundation pubblica informazioni su come eseguire l'avvio mediante PXE su un dispositivo Raspberry Pi da un altro dispositivo Raspberry Pi: https://www.raspberrypi.org/documentation/hardware/raspberrypi/bootmodes/net_tutorial.md
3.6.6 Ulteriori informazioni #
Per ulteriori informazioni, consultare le seguenti risorse:
- Note di rilascio di SUSE Linux Enterprise Server 15 SP4
Per ulteriori informazioni sulla compatibilità hardware, sulle opzioni e sulle funzionalità supportate in caso di esecuzione su hardware Raspberry Pi, consultare la sezione Boot and Driver Enablement for Raspberry Pi delle note di rilascio di SUSE Linux Enterprise Server:
https://www.suse.com/releasenotes/aarch64/SUSE-SLES/15-SP4/#aarch64-rpi
- Raspberry Pi Quick Start
https://documentation.suse.com/sles/15-SP4/html/SLES-raspberry-pi/article-raspberry-pi.html
- Elenco di compatibilità hardware openSUSE: Raspberry Pi 3
Anche il progetto openSUSE include informazioni sull'installazione e sulla configurazione dell'hardware Raspberry Pi. Gran parte di queste si applica anche a SUSE Linux Enterprise.
- Das U-Boot
Ulteriori informazioni sul boot loader
Das U-Boot
sono disponibili nella pagina GitHub del progetto all'indirizzo https://github.com/u-boot/u-boot.