6 Installazione con YaST #
Dopo aver preparato l'hardware per l'installazione di SUSE® Linux Enterprise Server, come descritto nella Parte I, «Preparazione dell'installazione», e dopo aver stabilito la connessione con il sistema di installazione, viene visualizzata l'interfaccia dell'assistente di sistema YaST di SUSE Linux Enterprise Server. YaST offre supporto per l'intera installazione.
Durante il processo di installazione YaST analizza sia le impostazioni correnti del sistema che i componenti hardware. Sulla base di questa analisi, per il sistema viene utilizzata una configurazione di base, incluso il networking (purché il sistema possa essere configurato utilizzando DHCP). Per ottimizzare il sistema al termine dell'installazione, avviare YaST dal sistema installato.
6.1 Selezione del metodo di installazione #
Dopo aver selezionato il supporto di installazione, scegliere il metodo di installazione più appropriato e l'opzione di avvio che meglio soddisfa le proprie esigenze.
- Installazione dai supporti di SUSE Linux Enterprise Server (DVD, USB)
Scegliere questa opzione per effettuare un'installazione indipendente senza utilizzare la rete per fornire i dati di installazione o l'infrastruttura di avvio. L'installazione procede esattamente come indicato nella Sezione 6.3, «Procedura di installazione».
- Installazione da un server di rete
Scegliere questa opzione se è disponibile un server di installazione in rete o se si desidera usare un server esterno come origine dei dati di installazione. È possibile configurare questa installazione in modo che si avvii dai supporti fisici (disco flash, CD/DVD o disco rigido) o in rete tramite PXE/BOOTP. Per ulteriori dettagli, vedere la Sezione 6.2, «Avvio del sistema per l'installazione».
Il programma di installazione configura la connessione di rete con DHCP e recupera la posizione dell'origine di installazione di rete dal server OpenSLP. Se non è disponibile DHCP, scegliere Sezione 6.2.2.2, «Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI».
› › e immettere i dati della rete. Nei sistemi EFI modificare i parametri di avvio della rete come descritto nellaInstallazione da un server SLP. Se la configurazione di rete in uso supporta OpenSLP e l'origine per l'installazione dalla rete è stata configurata per annunciarsi tramite SLP (come illustrato nel Capitolo 8, Configurazione del server contenente le origini dell'installazione), avviare il sistema, premere F4 nella schermata di avvio e scegliere dal menu. Nei sistemi EFI impostare il parametro
install
suinstall=slp:/
come descritto nella Sezione 6.2.2.2, «Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI».Installazione da un'origine di rete senza SLP. Se la configurazione di rete non supporta OpenSLP per il recupero delle origini di installazione di rete, avviare il sistema e premere F4 nella schermata di avvio per selezionare il protocollo di rete desiderato (NFS, HTTP, FTP o SMB/CIFS) e fornire l'indirizzo del server e il percorso dei supporti di installazione. Nei sistemi EFI modificare il parametro di avvio
install=
come descritto nella Sezione 6.2.2.2, «Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI».
6.2 Avvio del sistema per l'installazione #
La modalità di avvio del sistema per l'installazione dipende dall'architettura. Ad esempio, l'avvio di un PC (AMD64/Intel 64) è diverso da quello di un mainframe. Se si installa SUSE Linux Enterprise Server come guest VM in un hypervisor KVM o Xen, seguire le istruzioni relative all'architettura AMD64/Intel 64.
6.2.1 IBM Z: avvio del sistema #
Per le piattaforme IBM Z, il sistema viene avviato (IPL, Initial Program Load) come spiegato nella Sezione 4.2.4, «Esecuzione dell'IPL del sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server». SUSE Linux Enterprise Server non visualizza una schermata iniziale in questi sistemi. Durante l'installazione, caricare manualmente il kernel, initrd e parmfile. Quando viene stabilita una connessione al sistema di installazione tramite VNC, X o SSH, viene visualizzata la schermata di installazione di YaST. Dato che non vi è una schermata di avvio, i parametri del kernel o di avvio non possono essere immessi sullo schermo, ma devono essere specificati in un parmfile (vedere la Sezione 4.3, «Il parmfile — Automazione della configurazione del sistema»).
6.2.2 PC (AMD64/Intel 64/ARM AArch64): Avvio del sistema #
SUSE Linux Enterprise Server supporta varie opzioni di avvio, a seconda dell'hardware disponibile e dello scenario di installazione preferito. L'avvio dai supporti di SUSE Linux Enterprise Server rappresenta l'azione più pratica. Tuttavia particolari esigenze potrebbero richiedere impostazioni speciali:
Opzione di avvio |
Descrizione |
---|---|
DVD |
Questa è l'opzione di avvio più semplice e può essere utilizzata se il sistema dispone di un'unità DVD-ROM locale supportata da Linux. |
Dischi flash (dispositivi di memorizzazione di massa USB) |
Se il computer non dispone di un'unità ottica, è possibile avviare l'immagine di installazione da un disco flash. Per creare un disco flash avviabile, è necessario copiare l'immagine del DVD o del mini CD nel dispositivo utilizzando il comando dd if=PATH_TO_ISO_IMAGE of=USB_STORAGE_DEVICE bs=4M Importante: compatibilità Si noti che l'avvio da un dispositivo di memorizzazione di massa USB non è supportato nei computer dotati di UEFI e nell'architettura POWER. |
PXE o BOOTP |
L'avvio in rete deve essere supportato dal BIOS o firmware del sistema e deve essere disponibile un server di avvio in rete. Questo task può anche essere gestito da un altro sistema SUSE Linux Enterprise Server. Per ulteriori informazioni consultare il Capitolo 10, Installazione remota. |
Disco rigido |
L'installazione di SUSE Linux Enterprise Server può anche essere avviata dal disco rigido. A tale scopo, copiare nel disco rigido il kernel ( |
è possibile utilizzare il DVD1 come supporto di avvio per computer dotati di UEFI (Unified Extensible Firmware Interface). Per tutte informazioni specifiche, fare riferimento alla documentazione del fornitore. Se l'avvio non riesce, abilitare CSM (Compatibility Support Module) nel firmware.
Non è possibile utilizzare i supporti di prodotti aggiuntivi (estensioni o prodotti di terze parti) come supporti di installazione autonoma. Possono essere incorporati come origini di installazione aggiuntivi durante il processo di installazione (vedere la Sezione 6.9, «Selezione di estensioni») o essere installati dal sistema in esecuzione utilizzando il modulo Prodotti aggiuntivi di YaST (vedere il Capitolo 14, Installazione di moduli, estensioni e prodotti aggiuntivi di terze parti per informazioni dettagliate).
6.2.2.1 Schermata di avvio nei computer con BIOS tradizionale #
Nella schermata di avvio sono disponibili numerose opzioni per la procedura di installazione. Enter Le opzioni sono le seguenti:
avvia il sistema installato ed è sempre l'opzione di default perché il CD viene spesso lasciato nell'unità. Selezionare una delle altre opzioni con i tasti frecciaModalità di installazione normale. Verranno attivate tutte le funzioni hardware moderne. Nel caso l'installazione non riesca, consultare F5 per le opzioni di avvio che disabilitano funzioni potenzialmente problematiche.
Eseguire un upgrade del sistema. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Capitolo 19, Upgrade di SUSE Linux Enterprise.
Avvia un sistema Linux minimo senza interfaccia grafica. Per ulteriori informazioni, vedere il Section 42.6.2, “Using the Rescue System”.
Questa opzione è disponibile solo quando si effettua l'installazione dal supporto creato dall'immagine ISO di cui si è effettuato il download. In questo caso, è consigliabile controllare l'integrità del mezzo di installazione. Questa opzione consente di avviare il sistema di installazione prima del controllo automatico dei supporti. Se il controllo ha esito positivo, si avvia la normale routine di installazione. Se viene rilevato un supporto danneggiato, la routine di installazione si interrompe.
Avvertimento: errore nella verifica dei supportiSe la verifica dei supporti si conclude con un errore, significa che il supporto è danneggiato. In questo caso è necessario sospendere l'installazione perché è possibile che non riesca oppure che i dati vadano persi. Sostituire il supporto rotto e riavviare il processo di installazione.
Consente di verificare la memoria RAM del sistema mediante cicli ripetuti di lettura e scrittura. Terminare il test riavviando. Per ulteriori informazioni, consultare il Section 42.2.4, “Fails to Boot”.
Utilizzare i tasti funzione illustrati in fondo alla schermata per modificare la lingua, la risoluzione dello schermo, l'origine di installazione oppure per aggiungere un ulteriore driver del fornitore dell'hardware:
- F1
Apre la guida contestuale per l'elemento attivo della schermata di avvio. Utilizzare i tasti freccia per navigare, Enter seguire un collegamento e Esc abbandonare la schermata di aiuto.
- F2
Consente di selezionare la lingua di visualizzazione e il layout di tastiera corrispondente per l'installazione. La lingua di default è Inglese (Stati Uniti).
- F3
Consente di selezionare diverse modalità di visualizzazione grafica per l'installazione. Per «Kernel Mode Settings»). Se questa impostazione non funziona nel sistema, scegliere e, facoltativamente, specificare
, la risoluzione video viene determinata automaticamente tramite KMS (vga=ask
nella riga di comando di avvio in modo che venga richiesta l'immissione della risoluzione video. Scegliere in caso di problemi di installazione grafica.- F4
Di norma, l'installazione viene eseguita dal supporto di installazione inserito nell'unità. A questo livello, è possibile selezionare altre fonti, tra cui server FTP o NFS. Se l'installazione viene distribuita su una rete con un server SLP, utilizzare questa opzione per selezionare un'origine di installazione disponibile sul server. Per informazioni sulla configurazione di un server di installazione con SLP, vedere Capitolo 8, Configurazione del server contenente le origini dell'installazione.
- F5
Se si rilevano problemi con la normale installazione, è possibile utilizzare questo menu per disabilitare alcune funzioni potenzialmente problematiche. Se l'hardware non supporta ACPI (Advanced Configuration and Power Interface), selezionare
per eseguire l'installazione senza supporto ACPI. disabilita il supporto APIC (Advanced Programmable Interrupt Controllers), che potrebbe causare problemi con alcuni tipi di hardware. consente di avviare il sistema in modalità DMA (per le unità CD/DVD-ROM) e con le funzioni di risparmio energetico disabilitate.Se non si è certi, provare prima le seguenti opzioni:
o . Gli utenti esperti possono anche utilizzare la riga di comando ( ) per immettere o cambiare i parametri del kernel.- F6
Premere questo tasto per notificare al sistema che è disponibile un aggiornamento facoltativo per il driver di SUSE Linux Enterprise Server. Utilizzando o , è possibile caricare i driver direttamente, prima dell'inizio dell'installazione. Se si seleziona , verrà richiesto di inserire il disco di aggiornamento al momento adatto del processo di installazione.
Suggerimento: come ottenere i dischi di aggiornamento del driverGli aggiornamenti dei driver per SUSE Linux Enterprise sono disponibili all'indirizzo http://drivers.suse.com/. I presenti driver sono stati creati mediante il programma SUSE SolidDriver.
6.2.2.2 Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI #
UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) è un nuovo standard di settore che sostituisce ed estende il BIOS tradizionale. Le implementazioni più recenti di UEFI contengono l'estensione «Secure Boot» che impedisce l'avvio del codice dannoso consentendo solo l'esecuzione di boot loader firmati. Per ulteriori informazioni, vedere Chapter 12, UEFI (Unified Extensible Firmware Interface).
Il boot manager GRUB 2, utilizzato per avviare i computer con BIOS tradizionale, non supporta UEFI, pertanto GRUB 2 viene sostituito con GRUB 2 per EFI. Se è abilitato l'avvio sicuro, YaST seleziona automaticamente GRUB 2 per EFI per l'installazione. Poiché dal punto di vista dell'amministratore e dell'utente le implementazioni del boot manager si comportano allo stesso modo, nel seguito verranno entrambe chiamate semplicemente GRUB 2
.
La routine di installazione di SUSE Linux Enterprise Server rileva automaticamente l'eventuale presenza di UEFI nel computer. Secure Boot è supportato anche da tutte le origini di installazione. Se nei computer ad avvio doppio esiste già una partizione di sistema EFI (ad esempio da un'installazione Microsoft Windows 8), questa verrà rilevata e utilizzata automaticamente. Le tabelle di partizione verranno scritte come GPT nei sistemi UEFI.
Durante l'installazione con Avvio sicuro abilitato, non è previsto alcun supporto per l'aggiunta di driver non predefiniti, ovvero di driver non forniti con SLE. La chiave di firma utilizzata per SolidDriver/PLDP non è considerata attendibile per default.
Per risolvere questo problema, è necessario aggiungere le chiavi necessarie al database firmware tramite gli strumenti di gestione del firmware/sistema prima dell'installazione o utilizzare un ISO avviabile che registrerà le chiavi necessarie nell'elenco MOK al primo avvio. Per ulteriori informazioni, vedere Section 12.1, “Secure Boot”.
Nella schermata di avvio sono disponibili numerose opzioni per la procedura di installazione. Modificare l'opzione selezionata con i tasti freccia e premere Enter per avviarla. Le opzioni sono le seguenti:
Modalità di installazione normale.
Eseguire un upgrade del sistema. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Capitolo 19, Upgrade di SUSE Linux Enterprise.
Avvia un sistema Linux minimo senza interfaccia grafica. Per ulteriori informazioni, vedere il Section 42.6.2, “Using the Rescue System”.
Questa opzione è disponibile solo quando si effettua l'installazione dal supporto creato dall'immagine ISO di cui si è effettuato il download. In questo caso, è consigliabile controllare l'integrità del mezzo di installazione. Questa opzione consente di avviare il sistema di installazione prima del controllo automatico dei supporti. Se il controllo ha esito positivo, si avvia la normale routine di installazione. Se viene rilevato un supporto danneggiato, la routine di installazione si interrompe.
In SUSE Linux Enterprise Server, GRUB 2 per EFI non supporta il prompt di avvio o i tasti funzione per l'aggiunta dei parametri di avvio. Per default, l'installazione viene avviata con l'inglese americano e i supporti di avvio come origine di installazione. Viene eseguita una ricerca DHCP per configurare la rete. Per modificare tali impostazioni di default o aggiungere altri parametri di avvio, è necessario modificare la rispettiva voce di avvio. Evidenziarla utilizzando i tasti freccia e premere E. Per i suggerimenti relativi alla modifica, vedere la Guida su schermo (al momento è disponibile solo una tastiera inglese). La voce assomiglierà a quanto riportato di seguito:
setparams 'Installation' set gfxpayload=keep echo 'Loading kernel ...' linuxefi /boot/x86_64/loader/linux splash=silent echo 'Loading initial ramdisk ...' initrdefi /boot/x86_64/loader/initrd
Aggiungere parametri separati da spazi alla fine della riga che inizia con linuxefi
. Per avviare la voce modificata premere F10. Se si accede al computer tramite una console seriale, premere Esc– 0. In http://en.opensuse.org/Linuxrc è disponibile un elenco completo dei parametri. I parametri più importanti sono:
CD/DVD (default) |
|
Disco rigido |
|
SLP |
|
FTP |
|
HTTP |
|
NFS |
|
SMB / CIFS |
|
DHCP (default) |
netsetup=dhcp |
Prompt di parametri |
|
Indirizzo IP host |
|
Maschera di rete |
|
Gateway |
|
Server dei nomi |
|
Percorso di ricerca del dominio |
|
Aggiornamenti driver: prompt |
|
Aggiornamenti driver: URL |
|
Lingua di installazione |
I valori supportati per LANGUAGE sono, fra gli altri, |
Kernel: nessuna ACPI |
|
Kernel: nessun APIC locale |
|
Video: disabilitazione di KMS |
|
Video: avvio del programma di installazione in modo testo |
|
6.2.3 Parametri di avvio per le configurazioni avanzate #
Per configurare l'accesso a un SMT locale o a un server supportconfig
per l'installazione, è possibile specificare i parametri di avvio per configurare tali servizi durante l'installazione. Ciò vale anche se è necessario il supporto IPv6 durante l'installazione.
6.2.3.1 Immissione dei dati di accesso ad un server SMT #
Per default, gli aggiornamenti di SUSE Linux Enterprise Server vengono distribuiti da SUSE Customer Center. Se la rete offre un server di tipo SMT per fornire un'origine di aggiornamento locale, sarà necessario fornire al client l'URL del server. Client e server comunicano esclusivamente tramite protocollo HTTPS, pertanto è anche necessario immettere un percorso al certificato del server, nel caso questo non sia stato rilasciato da un ente di certificazione esterno.
I parametri per l'accesso a un server SMT sono necessari solo per le installazioni non interattive. Per le installazioni interattive, i dati possono essere forniti durante l'installazione (per informazioni, vedere Sezione 6.8, «Registrazione di SUSE Customer Center»).
- regurl
URL del server SMT. Questo URL presenta un formato fisso
https://FQN/center/regsvc/
. FQN deve essere il nome host completo del server SMT. Esempio:regurl=https://smt.example.com/center/regsvc/
- regcert
Ubicazione del certificato del server SMT. Specificare una delle ubicazioni seguenti:
- URL
Ubicazione remota (HTTP, HTTPS o FTP) dalla quale è possibile effettuare il download del certificato. Esempio:
regcert=http://smt.example.com/smt-ca.crt
- Percorso locale
Percorso assoluto per il certificato sul computer locale. Esempio:
regcert=/data/inst/smt/smt-ca.cert
- Interattivo
Utilizzare
ask
per aprire un menu a comparsa durante l'installazione, dove specificare il percorso del certificato. Non utilizzare questa opzione con AutoYaST. Esempioregcert=ask
- Installazione del certificato di disattivazione
Utilizzare
done
se il certificato sarà installato da un prodotto aggiuntivo o se si utilizza un certificato emesso da un'autorità di certificazione ufficiale. Ad esempio:regcert=done
Accertarsi che i valori immessi siano corretti. Se regurl
non è stato specificato correttamente, la registrazione dell'origine di aggiornamento non riuscirà. Se è stato immesso un valore errato per regcert, verrà richiesto un percorso locale per il certificato.
Nel caso regcert non sia specificato, l'impostazione di default sarà http://FQN/smt.crt
dove FQN
è il nome del server SMT.
6.2.3.2 Configurazione di un altro server dati per supportconfig
#
Per default, i dati raccolti da supportconfig (vedere la sezione Chapter 41, Gathering System Information for Support per ulteriori informazioni) vengono inviati a SUSE Customer Center. È possibile anche configurare un server locale per la raccolta di questi dati. Se tale server è disponibile in rete, è necessario impostare l'URL del server sul client. Questa informazione deve essere immessa al prompt d'avvio.
supporturl
.
URL del server. L'URL presenta il formato http://FQN/Path/
, dove FQN è il nome host completo del server e Path è l'ubicazione sul server. Ad esempio:
supporturl=http://support.example.com/supportconfig/data/
6.2.3.3 utilizzo di IPv6 durante l'installazione #
Per default è possibile solo assegnare indirizzi di rete IPv4 al computer. Per abilitare IPv6 durante l'installazione, immettere uno dei seguenti parametri al prompt di avvio:
- Accetta IPv4 e IPv6
ipv6=1
- Accetta solo IPv6
ipv6only=1
6.2.3.4 Utilizzo di un proxy durante l'installazione #
Nelle reti che impongono l'uso di un server proxy per l'accesso a siti Web remoti, la registrazione durante l'installazione è possibile solo quando si configura un server proxy.
Per utilizzare un proxy durante l'installazione, premere F4 nella schermata di avvio e impostare i parametri richiesti nella finestra di dialogo . In alternativa, specificare il parametro kernel proxy
al prompt di avvio:
l>proxy=http://USER:PASSWORD@proxy.example.com:PORT
L'impostazione di UTENTE e PASSWORD è facoltativa. Se il server consente l'accesso anonimo, sono sufficienti i dati seguenti: http://proxy.example.com:PORT
.
6.2.3.5 Abilitazione del supporto SELinux #
L'abilitazione di SELinux all'avvio dell'installazione consente di configurarlo al completamento dell'installazione senza riavviare. Utilizzare i seguenti parametri:
security=selinux selinux=1
6.2.3.6 Abilitazione dell'aggiornamento automatico del programma di installazione #
Durante l'installazione e l'upgrade, YaST può essere aggiornato automaticamente, come descritto nella Sezione 6.4, «Aggiornamento automatico del programma di installazione», per risolvere alcuni bug potenziali rilevati dopo il rilascio. È possibile utilizzare il parametro self_update
per modificare il comportamento di questa funzione.
Per abilitare l'aggiornamento automatico del programma di installazione, impostare il parametro su 1
:
self_update=1
Per utilizzare un archivio definito dall'utente, specificare un URL:
self_update=https://updates.example.com/
6.2.3.7 Utilizzo di mitigazioni CPU #
Il parametro di avvio mitigations
consente di controllare le opzioni di mitigazione per attacchi side-channel sulle CPU interessate. I valori possibili sono:
auto
.
Abilita tutte le mitigazioni necessarie per il modello di CPU in uso, ma non protegge dagli attacchi ai thread della CPU. A seconda del workload, questa impostazione può in parte compromettere le prestazioni.
nosmt
.
Fornisce il set completo delle mitigazioni di sicurezza disponibili. Abilita tutte le mitigazioni necessarie per il modello di CPU in uso. Inoltre, disabilita il multithreading simultaneo (SMT) per evitare attacchi side-channel a più thread della CPU. Questa impostazione può ulteriormente compromettere le prestazioni, a seconda del workload.
off
.
Disabilita tutte le mitigazioni. A seconda del modello di CPU, questa può subire attacchi side-channel. Questa impostazione non ha impatto sulle prestazioni.
Ciascun valore è dotato di un set di parametri specifici, a seconda dell'architettura della CPU, della versione kernel e delle vulnerabilità che è necessario mitigare. Per i dettagli fare riferimento alla documentazione relativa al kernel.
6.3 Procedura di installazione #
L'installazione interattiva di SUSE Linux Enterprise Server si divide in diversi passaggi, che sono elencati di seguito.
Dopo l'avvio dell'installazione, SUSE Linux Enterprise Server carica e configura un sistema Linux ridotto per eseguire la procedura di installazione. Per visualizzare i messaggi di avvio e le informazioni sul copyright, premere Esc. Al termine di questo processo, il programma di installazione YaST avvia e visualizza il programma di installazione grafica.
Se il programma di installazione non rileva correttamente il mouse, utilizzare il tasto →| per la navigazione, i tasti freccia per scorrere e Enter per confermare una selezione. I vari pulsanti e campi di selezione contengono un carattere sottolineato. Utilizzare Alt–lettera per selezionare un pulsante o un'opzione direttamente anziché spostarsi su di essi con il tasto →|.
6.4 Aggiornamento automatico del programma di installazione #
Durante i processi di installazione e upgrade, YaST può essere aggiornato automaticamente per risolvere i bug presenti nel programma di installazione rilevati dopo il rilascio. Questa funzionalità è abilitata per default; per disabilitarla, impostare il parametro di avvio self_update
su 0
. Per ulteriori informazioni, consultare Sezione 6.2.3.6, «Abilitazione dell'aggiornamento automatico del programma di installazione».
Sebbene questa funzione sia stata progettata per essere eseguita senza l'intervento dell'utente, è comunque opportuno conoscerne il funzionamento. Se non si è interessati, è possibile passare direttamente alla Sezione 6.5, «Lingua, tastiera e contratto di licenza» e ignorare il resto della sezione.
L'aggiornamento automatico del programma di installazione viene eseguito prima della scelta della lingua. Vale a dire che per default, l'avanzamento e gli errori che si verificano durante questo processo sono visualizzati in inglese.
Per utilizzare una lingua diversa per questa parte del programma di installazione, premere F2 nel menu di avvio del DVD e selezionare la lingua desiderata dall'elenco. In alternativa, utilizzare il parametro di avvio language
(ad esempio, language=de_DE
).
6.4.1 Processo di aggiornamento automatico #
Il processo può essere suddiviso in due parti distinte:
Determinare l'ubicazione di archivio dell'aggiornamento.
Effettuare il download e applicare gli aggiornamenti al sistema di installazione.
6.4.1.1 Determinazione dell'ubicazione di archivio dell'aggiornamento #
Gli aggiornamenti automatici del programma di installazione vengono distribuiti come normali pacchetti RPM tramite un archivio dedicato, pertanto il primo passaggio da compiere consiste nell'individuare l'URL dell'archivio.
Indipendentemente dalle opzioni che si sceglie di utilizzare tra quelle indicate di seguito, ci si aspetta che venga definito solo l'URL dell'archivio per l'aggiornamento automatico del programma di installazione:
self_update=https://www.example.com/my_installer_updates/
Non specificare altri URL dell'archivio, ad esempio l'URL dell'archivio per l'aggiornamento software.
YaST tenterà di eseguire le seguenti origini di informazioni:
Il parametro di avvio
self_update
. (Per ulteriori informazioni, vedere Sezione 6.2.3.6, «Abilitazione dell'aggiornamento automatico del programma di installazione».) Se si specifica un URL, questo avrà la precedenza su qualsiasi altro metodo.L'elemento del profilo
/general/self_update_url
se si utilizza AutoYaST.Un server di registrazione. YaST interrogherà il server di registrazione in merito all'URL. Per determinare il server da utilizzare, procedere nel seguente ordine:
Valutare il parametro di avvio
regurl
(Sezione 6.2.3.1, «Immissione dei dati di accesso ad un server SMT»).Valutare l'elemento del profilo
/suse_register/reg_server
se si utilizza AutoYaST.Eseguire una ricerca del server SLP. Se si individua un server SLP, YaST chiederà se utilizzarlo perché non è prevista alcuna autenticazione e tutti coloro che fanno parte della rete locale potrebbero indicare un server di registrazione.
Interrogare il SUSE Customer Center.
Se nessuno dei tentativi sopra indicati ha esito positivo, viene utilizzato l'URL di fallback (definito nei supporti di installazione).
6.4.1.2 Download e applicazione degli aggiornamenti #
Una volta determinato l'archivio degli aggiornamenti, YaST verifica se è disponibile un aggiornamento. In tal caso, verrà effettuato il download di tutti gli aggiornamenti e questi verranno applicati al sistema di installazione.
Infine, YaST verrà riavviato per caricare la nuova versione e verrà visualizzata la schermata di benvenuto. Se non è disponibile alcun aggiornamento, l'installazione procederà senza il riavvio di YaST.
Al fine di garantire l'integrità e la paternità dell'aggiornamento, verrà eseguito il controllo delle firme. Se manca una firma o non è valida, verrà chiesto se si desidera applicare l'aggiornamento.
6.4.2 Networking durante l'aggiornamento automatico #
Per effettuare il download degli aggiornamenti del programma di installazione, è richiesto l'accesso alla rete da parte di YaST. Per default, questo tenta di utilizzare il protocollo DHCP su tutte le interfacce di rete. Se nella rete è presente un server DHCP, questo funzionerà automaticamente.
Se è necessaria una configurazione IP statica, è possibile utilizzare l'argomento di avvio ifcfg
. Per ulteriori informazioni, vedere la documentazione relativa a linuxrc in https://en.opensuse.org/Linuxrc.
6.4.3 Archivi dell'aggiornamento automatico personalizzati #
YaST può utilizzare un archivio definito dall'utente al posto di uno ufficiale specificando un URL tramite l'opzione di avvio self_update
. È tuttavia opportuno considerare i seguenti punti:
Sono supportati solo gli archivi HTTP/HTTPS e FTP.
Sono supportati solo gli archivi RPM-MD (richiesti da SMT).
I pacchetti non vengono installati nel modo tradizionale, bensì vengono solo decompressi e non viene eseguito alcuno script.
Non viene eseguita alcuna verifica delle dipendenze I pacchetti vengono installati in ordine alfabetico.
I file dei pacchetti sostituiscono quelli dei supporti di installazione originali. Vale a dire che non tutti i file potrebbero essere necessari nei pacchetti di aggiornamento, ma solo quelli che sono stati sostituiti. I file che non hanno subito modifiche vengono omessi al fine di risparmiare memoria e larghezza di banda per il download.
Attualmente non è possibile utilizzare come origine più di un archivio per gli aggiornamenti automatici del programma di installazione.
6.5 Lingua, tastiera e contratto di licenza #
Avviare l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server scegliendo la lingua desiderata. La modifica della lingua preselezionerà automaticamente un layout di tastiera corrispondente. Ignorare questa proposta selezionando un layout di tastiera differente nella casella di riepilogo. La lingua selezionata qui viene inoltre utilizzata per dedurre il fuso orario per l'orologio di sistema. Questa impostazione può essere modificata in seguito nel sistema installato, come descritto nel Capitolo 17, Modifica delle impostazioni relative alla lingua e al paese con YaST.
Leggere attentamente il contratto di licenza visualizzato sotto la selezione di lingua e tastiera. Utilizzare Se si accettano le condizioni, selezionare SUSE Linux Enterprise Server; fare clic su per terminare l'installazione. e premere per proseguire con l'installazione. Se non si accetta il contratto di licenza, non è possibile installare
per accedere alle traduzioni.6.6 IBM Z: attivazione disco #
Durante l'installazione su piattaforme IBM Z, la finestra di dialogo di selezione della lingua è seguita da una finestra di dialogo per la configurazione dei dischi fissi collegati. Selezionare DASD, zFCP (dischi SCSI collegati a Fibre Channel) o iSCSI per l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server. I pulsanti di configurazione DASD e zFCP sono disponibili solo se i dispositivi corrispondenti sono collegati. Per istruzioni su come configurare i dischi iSCSI, fare riferimento al Section 14.3, “Configuring iSCSI Initiator”.
È anche possibile Section 17.4, “Configuring a Network Connection with YaST”.
in questa schermata avviando la finestra di dialogo . Scegliere un'interfaccia di rete dall'elenco e fare clic su per cambiarne le impostazioni. Utilizzare le schede per configurare il DNS e il routing. Per ulteriori informazioni, vedere6.6.1 Configurazione dei dischi DASD #
Dopo aver selezionato
, viene visualizzata una panoramica di tutti i DASD disponibili. Per una visualizzazione più chiara dei dispositivi disponibili, utilizzare il campo di testo posto al di sopra dell'elenco per specificare l'intervallo di canali da visualizzare. Per filtrare l'elenco in base a tale intervallo, selezionare .Specificare i dischi DASD da usare per l'installazione selezionando le voci corrispondenti nell'elenco. Utilizzare Sezione 12.1, «Utilizzo della modalità di partizionamento di YaST».
per selezionare tutti i dischi DASD attualmente visualizzati. Per attivare e rendere i dischi DASD selezionati disponibili per l'installazione, selezionare › . Per formattare i dischi DASD, selezionare › . In alternativa, utilizzare il partizionatore YaST come descritto nella6.6.2 Configurazione dei dischi zFCP #
Per utilizzare i dischi zFCP per l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server, selezionare nella finestra di dialogo di selezione. Viene aperta la finestra di dialogo che mostra l'elenco di dischi zFCP disponibili sul sistema. In questa finestra di dialogo, selezionare per aprire un'altra finestra di dialogo in cui immettere i parametri zFCP.
Per rendere un disco zFCP disponibile per l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server, scegliere un dalla casella di riepilogo. (World Wide Port Number) e (Logical Unit Number) restituiscono rispettivamente elenchi di WWPN e FCP-LUN, nei quali eseguire la scelta. La scansione automatica LUN funziona solo se NPIV è abilitata.
Al termine, uscire dalla finestra di dialogo zFCP selezionando
e dalla finestra di dialogo di configurazione generale del disco rigido selezionando per continuare con il resto della configurazione.6.7 Impostazioni di rete #
Dopo aver avviato l'installazione, ne viene configurata la routine. Durante la configurazione, viene effettuato il tentativo di configurare almeno un'interfaccia di rete con DHCP. Se il tentativo non riesce, viene avviata la finestra di dialogo Section 17.4, “Configuring a Network Connection with YaST”. In IBM Z questa finestra di dialogo non viene visualizzata automaticamente. Può essere avviata nel passaggio .
. Scegliere un'interfaccia di rete dall'elenco e fare clic su per cambiarne le impostazioni. Utilizzare le schede per configurare il DNS e il routing. Per ulteriori informazioni, vedereSe DHCP è stato configurato correttamente durante la configurazione dell'installazione, è possibile accedere a questa finestra di dialogo anche facendo clic su
nel passaggio . Consente di modificare le impostazioni fornite automaticamente.Se si configura almeno un'interfaccia di rete tramite linuxrc, viene disabilitata la configurazione DHCP automatica e viene importata e utilizzata la configurazione effettuata tramite linuxrc.
Per accedere a una SAN o a un sistema RAID locale durante l'installazione, è possibile utilizzare il client a riga di comando libstorage
:
Premere Ctrl–Alt– F2 per passare a una console.
Eseguire
extend libstoragemgmt
per installare l'estensione libstoragemgmt.Ora è possibile accedere al comando
lsmcli
. Per ulteriori informazioni, eseguirelsmcli --help
.Per tornare al programma di installazione, premere Alt– F7
Sono supportati Netapp Ontap, tutti i provider SAN compatibili con SMI-S e LSI MegaRAID.
6.8 Registrazione di SUSE Customer Center #
Per ottenere assistenza tecnica e aggiornamenti del prodotto, è necessario registrarsi e attivare il proprio prodotto con SUSE Customer Center. Ora la registrazione SUSE Linux Enterprise Server garantisce accesso immediato all'archivio degli aggiornamenti. Ciò consente di installare il sistema con gli ultimi aggiornamenti e le patch più recenti disponibili. Se non si è collegati o si desidera saltare questo passaggio, selezionare . È possibile registrare il sistema in seguito dal sistema installato.
Dopo aver avviato l'installazione, ne viene configurata la routine. Durante la configurazione viene effettuato il tentativo di configurare tutte le interfacce di rete con DHCP. Se DHCP non è disponibile o si desidera modificare la configurazione di rete, fare clic su Section 17.4, “Configuring a Network Connection with YaST”.
nell'angolo superiore destro della schermata . Viene visualizzato il modulo di YaST . Per ulteriori informazioni, vederePer registrare il sistema, fornire l'indirizzo https://scc.suse.com/) per crearne uno.
associato all'account SUSE utilizzato dall'utente o dall'organizzazione per gestire le sottoscrizioni. Se non si dispone ancora di un account SUSE, andare alla home page del SUSE Customer Center (Immettere il SUSE Linux Enterprise Server. YaST è in grado di leggere i codici di registrazione anche da un dispositivo di memorizzazione USB, come un disco flash. Per informazioni, vedere la Sezione 6.8.1, «Caricamento dei codici di registrazione da un dispositivo di memorizzazione USB».
ricevuto con la copia diContinuare premendo SUSE Linux Enterprise Server è registrato nel SUSE Customer Center. Se il server di registrazione locale non viene rilevato automaticamente, scegliere , selezionare , quindi immettere l'URL del server. Riavviare la registrazione scegliendo nuovamente .
per avviare il processo di registrazione. Se nella rete sono disponibili uno o più server di registrazione locali, è possibile sceglierne uno da un elenco. Per default,Durante la registrazione gli archivi di aggiornamenti online vengono aggiunti alla configurazione dell'installazione. Al termine, è possibile scegliere se installare le ultime versioni dei pacchetti disponibili dagli archivi di aggiornamenti. Ciò garantisce che SUSE Linux Enterprise Server venga installato con gli ultimi aggiornamenti alla sicurezza. Se si sceglie , tutti i pacchetti vengono installati dai supporti di installazione. Fare clic su per continuare.
Se il sistema è stato correttamente registrato durante l'installazione, al termine dell'installazione YaST disabilita gli archivi nei supporti di installazione locali, come CD/DVD o dischi flash, per evitare problemi se l'origine di installazione non è più disponibile e assicurare il recupero degli aggiornamenti più recenti dagli archivi online.
Da questo momento in poi, è possibile visualizzare le note di rilascio in qualsiasi schermata durante il processo di installazione selezionando
.6.8.1 Caricamento dei codici di registrazione da un dispositivo di memorizzazione USB #
Per semplificare la procedura di registrazione è inoltre possibile memorizzare i codici di registrazione in un dispositivo di memorizzazione USB, come un disco flash. YaST precompila automaticamente la casella di testo corrispondente. Questo è particolarmente utile durante i test dell'installazione o se è necessario registrare numerosi sistemi o estensioni.
Attualmente, la scansione dei dischi flash viene eseguita solo durante l'installazione o l'aggiornamento, ma non durante la registrazione di un sistema in esecuzione.
Creare un file di nome regcodes.txt
o regcodes.xml
sul disco USB. Se sono presenti entrambi, ha la precedenza il file XML.
In tale file identificare il prodotto con il nome restituito da zypper search --type product
e assegnargli un codice di registrazione nel formato seguente:
regcodes.txt
#SLES cc36aae1 SLED 309105d4 sle-we 5eedd26a sle-live-patching 8c541494
regcodes.xml
#<?xml version="1.0"?>
<profile xmlns="http://www.suse.com/1.0/yast2ns"
xmlns:config="http://www.suse.com/1.0/configns">
<suse_register>
<addons config:type="list">
<addon>
<name>SLES</name>
<reg_code>cc36aae1</reg_code>
</addon>
<addon>
<name>SLED</name>
<reg_code>309105d4</reg_code>
</addon>
<addon>
<name>sle-we</name>
<reg_code>5eedd26a</reg_code>
</addon>
<addon>
<name>sle-live-patching</name>
<reg_code>8c541494</reg_code>
</addon>
</addons>
</suse_register>
</profile>
Si noti che SLES
e SLED
non sono estensioni, ma elencandoli come componenti aggiuntivi è possibile combinare in un singolo file i codici di registrazione di molti prodotti di base. Per informazioni, vedere Section 4.3.1, “Extensions”.
6.9 Selezione di estensioni #
Se nel passaggio precedente il sistema è stato registrato, viene visualizzato un elenco delle estensioni e dei moduli disponibili basati su SUSE Linux Enterprise Server. Questo passaggio della configurazione viene altrimenti ignorato. Le estensioni e i moduli possono essere aggiunti anche dal sistema installato. Vedere Capitolo 14, Installazione di moduli, estensioni e prodotti aggiuntivi di terze parti per ulteriori informazioni.
L'elenco contiene moduli gratuiti per SUSE Linux Enterprise Server, come l'SDK di SUSE Linux Enterprise, ed estensioni che richiedono una chiave di registrazione che potrebbe essere a pagamento. Fare clic su una voce per visualizzarne la descrizione. Selezionare un modulo o un'estensione per l'installazione attivando il segno di spunta corrispondente. In questo modo all'installazione viene aggiunto il relativo archivio dal server SUSE Customer Center: non sono necessarie origini di installazione aggiuntive. Inoltre, il modello di installazione del modulo o dell'estensione viene aggiunto all'installazione di default in modo da garantirne l'installazione automatica.
La quantità di estensioni e moduli disponibili dipende dal server di registrazione. Un server di registrazione locale può offrire solo archivi di aggiornamenti, ma non estensioni aggiuntive.
I moduli sono parti completamente supportate di SUSE Linux Enterprise Server con un ciclo di vita diverso. Presentano un ambito chiaramente definito e vengono distribuite solo tramite canali online. La registrazione in SUSE Customer Center è un requisito fondamentale per poter eseguire la sottoscrizione a questi canali.
A partire da SUSE Linux Enterprise 12, SUSE Linux Enterprise Desktop è disponibile non solo come prodotto separato, ma anche come estensione della workstation di SUSE Linux Enterprise Server. Se si effettua la registrazione in SUSE Customer Center, è possibile selezionare l'estensione SUSE Linux Enterprise Workstation
per l'installazione. Si noti che per installarla è necessaria una chiave di registrazione valida.
Passare con
alla finestra di dialogo , in cui è possibile specificare le origini per ulteriori prodotti aggiuntivi non disponibili nel server di registrazione.Se non si desidera installare componenti aggiuntivi, procedere con
. In caso contrario, attivare . Specificare il tipo di supporto scegliendo tra le opzioni CD, DVD, Disco rigido, Dispositivo USB di memorizzazione di massa, Directory locale o Immagine ISO locale. Se è stato configurato l'accesso di rete, è possibile scegliere tra ulteriori origini remote come HTTP, SLP, FTP e così via. In alternativa, è possibile specificare direttamente un URL. Selezionare per effettuare ora il download dei file che descrivono l'archivio. Se l'opzione è disattivata, viene eseguito il download dopo l'avvio dell'installazione. Procedere con e inserire un CD o un DVD, se richiesto.A seconda del contenuto del componente aggiuntivo, potrebbe essere necessario accettare ulteriori contratti di licenza. Se si è scelto un prodotto aggiuntivo che richiede una chiave di registrazione, viene richiesto di immetterla nella pagina
. Fare clic su per continuare.Se si è scelto un prodotto nella finestra di dialogo Capitolo 14, Installazione di moduli, estensioni e prodotti aggiuntivi di terze parti.
, per il quale non si dispone di una chiave di registrazione valida, scegliere fino a visualizzare la finestra di dialogo . Deselezionare il modulo o l'estensione e procedere con . I moduli o le estensioni possono anche essere installati in seguito dal sistema in esecuzione, come descritto nel6.10 Ruolo di sistema #
SUSE Linux Enterprise Server supporta una vasta gamma di funzionalità. Per semplificare l'installazione, YaST offre alcuni casi di utilizzo predefiniti che adattano il sistema da installare allo scenario selezionato. Attualmente questo influisce sul set di pacchetti e sullo schema di partizionamento suggerito.
Scegliere il ruolo di sistema più adatto alle proprie esigenze:
Selezionare questo scenario quando si esegue l'installazione in un computer reale o in un guest completamente virtualizzato.
Selezionare questo scenario quando si esegue l'installazione in un computer utilizzato come host KVM per l'esecuzione di altre macchine virtuali.
Selezionare questo scenario quando si esegue l'installazione in un computer utilizzato come host Xen per l'esecuzione di altre macchine virtuali.
6.11 Partizionamento suggerito #
Definire una configurazione delle partizioni per SUSE Linux Enterprise Server in questo passaggio. A seconda del ruolo del sistema, il programma di installazione crea una proposta per uno dei dischi disponibili. Tutte le proposte contengono una partizione radice formattata con Btrfs (con snapshot abilitati) e una partizione di scambio. Se al passaggio precedente si è scelto il ruolo del sistema , viene creata anche una partizione home formattata con XFS. Nei dischi rigidi di dimensioni inferiori a 20 GB la proposta non include una partizione home separata. Se nei dischi rigidi disponibili sono state rilevate più partizioni di scambio, vengono utilizzate queste ultime anziché proporre una nuova partizione di scambio. Sono disponibili diverse opzioni per procedere:
Per accettare la proposta senza modifiche, fare clic su
per procedere con il workflow di installazione.Per modificare la proposta, scegliere
. La finestra pop-up consente di passare a una proposta basata su LVM o a una proposta basata su LVM crittografato. È inoltre possibile modificare i file system per le partizioni proposte, creare una partizione home separata e aumentare le dimensioni della partizione di scambio (ad esempio per abilitare la sospensione su disco).Se il file system radice è in formato Btrfs, in questa finestra è inoltre possibile disabilitare le istantanee Btrfs.
Questa opzione consente di spostare la proposta descritta in precedenza in un disco diverso. Selezionare un disco specifico dall'elenco. Se il disco rigido scelto non contiene ancora alcuna partizione, per la proposta verrà utilizzato il disco intero. Altrimenti, è possibile scegliere quale partizione esistente utilizzare.
consente di ottimizzare la proposta.Per creare una configurazione delle partizioni personalizzata, scegliere
. Viene visualizzata la Modalità di partizionamento per esperti, in cui è disponibile la configurazione delle partizioni corrente per tutti i dischi rigidi che include la proposta consigliata dal programma di installazione. È possibile , , o le partizioni.Partizionatore avanzato consente inoltre di impostare i volumi logici (LVM), configurare la mappatura dei dispositivi e del RAID, cifrare le partizioni, montare le condivisioni NFS e gestire i volumi tmpfs. Per ottimizzare impostazioni come la gestione dei sottovolumi e degli snapshot per ogni partizione Btrfs, scegliere Sezione 12.1, «Utilizzo della modalità di partizionamento di YaST».
. Per ulteriori informazioni sul partizionamento personalizzato e la configurazione di funzioni avanzate, fare riferimento allaAvvertimento: partizionamento personalizzato nei computer UEFIUn computer UEFI richiede il montaggio di una partizione di sistema EFI in
/boot/efi
. È necessario formattare tale partizione mediante il file systemFAT
.Se il sistema contiene già una partizione EFI (ereditata ad esempio da un'installazione precedente di Windows), utilizzarla montandola in
/boot/efi
senza effettuare alcuna formattazione.Avvertimento: partizionamento personalizzato e snapperPer default, SUSE Linux Enterprise Server è configurato per supportare gli snapshot, che consentono di eseguire il rollback delle modifiche di sistema. SUSE Linux Enterprise Server usa Snapper con Btrfs per questa funzione. Per ulteriori dettagli, vedere Chapter 7, System Recovery and Snapshot Management with Snapper.
Per poter creare snapshot di sistema che consentano di eseguire il rollback, è necessario che la maggior parte delle directory di sistema sia montata su un'unica partizione. Per ulteriori informazioni consultare Section 7.1, “Default Setup”. Sono incluse anche
/usr
e/var
. Solo le directory che sono escluse dagli snapshot (vedere Section 7.1.2, “Directories That Are Excluded from Snapshots” per un elenco) possono risiedere su partizioni separate. Nell'elenco sono incluse/usr/local
,/var/log
e/tmp
.Se non si prevede di utilizzare Snapper per i rollback del sistema, le limitazioni al partizionamento di cui sopra non vengono applicate.
Importante: Btrfs in una partizione radice cifrataLa configurazione di partizionamento di default suggerisce la partizione radice come Btrfs con
/boot
come directory. Per cifrare la partizione radice, assicurarsi di utilizzare il tipo di tabella delle partizioni GPT al posto del tipo MSDOS di default. In caso contrario, nel boot loader GRUB2 potrebbe non essere disponibile spazio sufficiente per il loader della seconda fase.Nota: IBM Z: utilizzo di minidischi in z/VMSe SUSE Linux Enterprise Server è stato installato su minidischi in z/VM, che risiedono sullo stesso disco fisico, il percorso di accesso ai minidischi (/dev/disk/by-id/) non è univoco, ma rappresenta l'ID del disco fisico. Quindi, se ci sono due o più minidischi sullo stesso disco fisico, hanno tutti lo stesso ID.
Per evitare problemi durante il montaggio dei minidischi, è sempre consigliabile montarli in base al percorso o in base all'UUID.
Se si configura il sistema con un file system root su LVM o su un array RAID del software, sarà necessario posizionare /boot
su una partizione non LVM o non RAID separata, altrimenti non sarà possibile avviare il sistema. Le dimensioni consigliate per tale partizione sono 500 MB e il file system consigliato è Ext4.
Sono consentiti l'installazione nei volumi RAID esistenti e l'avvio da questi dei volumi DDF (Disk Data Format) e IMSM (Intel Matrix Storage Manager). IMSM è anche noto con i nomi seguenti:
Intel Rapid Storage Technology
Intel Matrix Storage Technology
Intel Application Accelerator / Intel Application Accelerator RAID Edition
I dispositivi FCoE e iSCSI verranno visualizzati in modo asincrono durante il processo di avvio. Mentre initrd garantisce che tali dispositivi siano configurati correttamente per il file system radice, non vi sono le stesse garanzie per gli altri file system o punti di montaggio come /usr
. Pertanto, tutti i punti di montaggio come /usr
o /var
non sono supportati. Per utilizzare tali dispositivi, assicurare la sincronizzazione corretta dei rispettivi servizi e dispositivi.
6.12 Orologio e fuso orario #
In questa finestra di dialogo, selezionare la regione e il fuso orario. Entrambi sono preselezionati secondo la lingua di installazione. Per modificare i valori preselezionati, utilizzare la mappa o le caselle di riepilogo relative a
e . Quando si utilizza la mappa, puntare il cursore approssimativamente nella direzione della propria regione e fare clic per ingrandire. Ora scegliere il paese o la regione facendo clic con il pulsante sinistro del mouse. Fare clic con il pulsante destro del mouse, per ritornare alla mappa mondiale.Per impostare l'orologio, scegliere se l'
. Se si esegue un altro sistema operativo sul computer, come Microsoft Windows, è possibile che il sistema utilizzi l'ora locale. Se sul computer si esegue Linux, impostare l'orologio hardware su UTC e impostare il passaggio automatico dall'ora solare all'ora legale.Si può passare automaticamente dall'ora solare all'ora legale (e viceversa) solo quando l'orologio dell'hardware (orologio CMOS) è impostato su UTC. Tale regola viene applicata anche se si utilizza la sincronizzazione dell'orario automatica con NTP, poiché la sincronizzazione automatica verrà eseguita solo se la differenza oraria tra l'orologio dell'hardware e quello del sistema è inferiore a 15 minuti.
Poiché un orario errato del sistema può causare seri problemi (mancati backup, messaggi di posta non elaborati, errori di montaggio nei file system remoti e così via), si consiglia vivamente di impostare sempre l'orologio dell'hardware su UTC.
POWER, AMD/Intel Se si è già configurata una rete, sarà possibile la sincronizzazione dell'orario con un server NTP. Fare clic su Chapter 26, Time Synchronization with NTP per ulteriori informazioni sulla configurazione del servizio NTP. Al termine, fare clic su per continuare l'installazione.
per modificare le impostazioni NTP o impostare l'ora. VederePOWER, AMD/Intel
Se NTP non è stato configurato, è possibile impostare SYSTOHC=no
(variabile sysconfig
) per evitare di salvare un orario non sincronizzato nell'orologio hardware.
Dal momento che al sistema operativo non è consentito cambiare data e ora direttamente, l'opzione
non è disponibile in IBM Z.6.13 Creazione di un nuovo utente #
In questo passaggio si crea un utente locale. Dopo aver immesso il nome e il cognome, accettare la proposta o specificare un nuovo .
(punto), -
(trattino) e _
(carattere di sottolineatura). I caratteri speciali, le dieresi e i caratteri accentati non sono consentiti.
Immettere infine una password per l'utente. Reimmetterla per confermare (e verificare che sia stata digitata correttamente). Per motivi di sicurezza, è necessario che una password sia lunga almeno sei caratteri e contenga lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali (ASCII a 7 bit). Non sono consentiti umlaut o caratteri accentati. Viene verificata la debolezza delle password immesse. Quando si immette una password facile da indovinare, ad esempio una parola del dizionario o un nome, viene visualizzato un avviso. È una buona pratica di sicurezza utilizzare password sicure.
Ricordare il nome utente e la password, in quanto sono necessari ogni volta che si esegue il login al sistema.
Se si installa SUSE Linux Enterprise Server in un computer in cui sono già presenti una o più installazioni di Linux, YaST consente di importare i dati degli utenti, come i relativi nomi e password. Selezionare e quindi selezionare .
Se non si desidera configurare utenti locali, ad esempio per l'impostazione di un client in una rete con l'autenticazione utente centralizzata, ignorare questo passaggio scegliendo Capitolo 16, Gestione utenti con YaST.
e confermando l'avviso. L'autenticazione degli utenti di rete può essere configurata in seguito nel sistema installato. Per istruzioni, fare riferimento alSono disponibili due ulteriori opzioni:
Se questa opzione è selezionata, per l'amministratore di sistema
root
verrà utilizzata la stessa password immessa per l'utente. Questa opzione è adatta per le workstation autonome o i computer di una rete domestica amministrati da un unico utente. Quando non è selezionata, nel passaggio successivo del workflow di installazione, all'utente viene richiesto di immettere una password dell'amministratore di sistema (vedere Sezione 6.14, «Password per l'amministratore di sistemaroot
»).Questa opzione esegue automaticamente il login dell'utente corrente nel sistema all'avvio. Ciò è soprattutto utile se il computer viene utilizzato da un unico utente. Per consentire il login automatico, l'opzione deve essere esplicitamente abilitata.
6.13.1 Impostazioni avanzate #
Fare clic su
nella finestra di dialogo Crea utente per importare gli utenti da un'installazione precedente (se presente). Questa finestra di dialogo consente anche di modificare il tipo di cifratura della password.
Il metodo di autenticazione di default è SUSE Linux Enterprise Server o un altro sistema che utilizza /etc/passwd
, è possibile importare gli utenti locali. Per fare ciò, selezionare e fare clic su . Nella finestra di dialogo successiva, selezionare gli utenti da importare e terminare con .
Per default, le password vengono cifrate con la funzione hash SHA-512. Si consiglia di non cambiare questo metodo, se non per motivi di compatibilità.
6.14 Password per l'amministratore di sistema root
#
Se nel passaggio precedente non si è selezionato root
. Questo passaggio della configurazione viene altrimenti ignorato.
root
è il nome del superutente o dell'amministratore del sistema. Diversamente dagli utenti normali, root
dispone di diritti illimitati per modificare la configurazione del sistema, installare programmi e configurare nuovi componenti hardware. Se gli utenti dimenticano le proprie parole d'ordine o riscontrano altri problemi con il sistema, root
è in grado di intervenire. L'account root
deve essere utilizzato esclusivamente per l'amministrazione, la manutenzione e la riparazione del sistema. Il login come utente root
per il lavoro quotidiano costituisce un rischio: anche il minimo errore può determinare la perdita irreversibile di file di sistema.
Per obiettivi di verifica, la parola d'ordine di root
deve essere digitata due volte. Non dimenticare la parola d'ordine di root
. Dopo aver immesso la password, non è possibile recuperarla.
root
#Si consiglia di utilizzare solo caratteri disponibili sulla tastiera inglese. Nel caso di un errore di sistema o se è necessario avviare il sistema in modalità di salvataggio, è possibile che non sia disponibile una tastiera localizzata.
La password dell'utente root
può essere modificata in seguito nel sistema installato. A tale scopo, eseguire YaST e avviare › .
root
L'utente root
ha tutte le autorizzazioni necessarie per apportare modifiche al sistema. Per eseguire tali attività è necessaria la parola d'ordine di root
. Non è possibile svolgere attività amministrative senza questa password.
6.15 Impostazioni di installazione #
Nell'ultimo passaggio che precede l'installazione vera e propria, è possibile modificare le impostazioni di installazione consigliate dal programma. Per modificare i consigli, fare clic sulle relative intestazioni. Dopo aver apportato modifiche a una determinata impostazione, si viene sempre reindirizzati alla finestra delle impostazioni di installazione, che viene aggiornata di conseguenza.
6.15.1 #
SUSE Linux Enterprise Server contiene numerosi modelli software per vari tipi di applicazioni. Fare clic su per aprire la schermata in cui è possibile modificare la selezione dei modelli in base alle esigenze. Selezionare un modello dall'elenco e visualizzarne la descrizione sul lato destro della finestra. Ogni modello contiene i vari pacchetti software necessari per funzioni specifiche (ad esempio un server Web e LAMP o un server di stampa). Per una selezione più dettagliata basata sui pacchetti software da installare, selezionare per passare al programma di gestione del software YaST.
È anche possibile installare o rimuovere successivamente pacchetti software aggiuntivi dal sistema utilizzando il programma di gestione del software YaST. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Capitolo 13, Installazione o rimozione del software.
Per default, SUSE Linux Enterprise Server viene installato con l'ambiente desktop X Window e GNOME. Se X Window non è necessario, deselezionare i due modelli corrispondenti nella schermata . In alternativa a GNOME, è possibile installare la versione più leggera del gestore di finestre IceWM. Selezionare nella schermata e cercare icewm
.
Per default, stack di cifratura dell'hardware non è installato. Per installarlo, selezionare
nella schermata .La lingua selezionata con il primo passaggio dell'installazione viene utilizzata come primaria (default) per il sistema. È possibile aggiungere lingue secondarie nella finestra di dialogo
scegliendo › › .6.15.2 #
Il programma di installazione propone una configurazione di avvio per il sistema. Altri sistemi operativi disponibili nel computer, ad esempio Microsoft Windows o altre installazioni Linux, verranno automaticamente rilevate e aggiunte al boot loader. SUSE Linux Enterprise Server viene invece avviato per default. Di norma, queste impostazioni possono essere lasciate invariate. Se si desidera una configurazione personalizzata, modificare la proposta in base alle esigenze. Per ulteriori informazioni, vedere Section 13.3, “Configuring the Boot Loader with YaST”.
L'avvio di una configurazione in cui /boot
risiede in un dispositivo RAID software 1 è supportato ma richiede l'installazione del boot loader in MBR ( › ). La presenza di /boot
in dispositivi RAID software con un livello diverso da RAID 1 non è supportata. Vedere anche Chapter 8, Configuring Software RAID for the Root Partition.
6.15.3 #
Per default, SuSEfirewall2 è abilitato in tutte le interfacce di rete configurate. Per disabilitare globalmente il firewall per questo computer, fare clic su
(non consigliato).Se il firewall è attivato, tutte le interfacce vengono configurate in modo che si trovino nella «zona esterna», in cui tutte le porte sono chiuse per default, in modo da garantire la massima sicurezza. L'unica porta che è possibile aprire durante l'installazione è la porta 22 (SSH), per consentire l'accesso remoto. Tutti gli altri servizi che richiedono l'accesso di rete (ad esempio FTP, Samba, il server Web e così via) funzionano solo dopo aver modificato le impostazioni del firewall. Per ulteriori informazioni consultare Chapter 16, Masquerading and Firewalls.
Per abilitare l'accesso remoto tramite SSH (Secure Shell), verificare che il servizio SSH
sia abilitato e che la porta SSH
sia aperta.
Se si installa SUSE Linux Enterprise Server in un computer in cui sono presenti installazioni di Linux esistenti, con la routine di installazione viene importata una chiave host SSH. Per default, viene scelta la chiave host con l'ora di accesso più recente. Vedere anche Sezione 6.15.7, «. »
Se si sta eseguendo un'amministrazione remota su VNC, è anche possibile specificare l'eventuale accessibilità del computer tramite VNC dopo l'installazione. Si noti che l'abilitazione di VNC richiede anche l'impostazione di
su .6.15.4 #
È possibile utilizzare kdump per salvare un dump del kernel (in caso di crash) allo scopo di analizzare gli eventuali problemi. Utilizzare questa finestra di dialogo per abilitare e configurare kdump. Per informazioni dettagliate, vedere Chapter 17, Kexec and Kdump.
6.15.5 IBM Z: black list dei dispositivi #
Al fine di risparmiare memoria, per default tutti i canali dei dispositivi attualmente non in uso vengono inseriti in una black list (ogni canale non incluso nella black list occupa circa 50 KB di memoria). Per configurare hardware aggiuntivo nel sistema installato utilizzando i canali che si trovano attualmente nella black list, eseguire il modulo YaST corrispondente per abilitare prima i canali.
Per disabilitare l'inserimento nella black list, fare clic su
.6.15.6 #
SUSE Linux Enterprise Server può essere avviato in due diverse destinazioni (in precedenza note come «runlevel»). La destinazione avvia un display manager, mentre la destinazione avvia l'interfaccia della riga di comando.
La destinazione di default è
. Se non sono stati installati i modelli , è necessario cambiarla in . Se il sistema deve essere accessibile tramite VNC, è necessario scegliere la destinazione .6.15.7 #
Se nel computer in uso viene rilevata un'installazione Linux esistente, per default YaST importa la più recente chiave host SSH trovata in /etc/ssh
, includendo facoltativamente anche altri file presenti in tale directory. Questo consente di riutilizzare l'identità SSH dell'installazione esistente, evitando la visualizzazione dell'avviso IDENTIFICAZIONE HOST REMOTO MODIFICATA
alla prima connessione. Si noti che, se YaST non rileva altre installazioni, questo elemento non viene visualizzato nel riepilogo dell'installazione.
Selezionare questa opzione se si desidera importare la chiave host SSH e, facoltativamente, la configurazione di un sistema installato. L'installazione da cui eseguire l'importazione può essere selezionata dall'elenco di opzioni sottostante.
Abilitare questa opzione per copiare nel sistema installato anche gli altri file disponibili in
/etc/ssh
, oltre alle chiavi host.
6.15.8 #
Questa schermata elenca tutte le informazioni hardware che il programma di installazione può ottenere sul computer. Alla prima apertura, viene avviato il rilevamento dell'hardware. A seconda del sistema, ciò potrebbe impiegare alcuni minuti. Selezionare un elemento qualsiasi nell'elenco, quindi fare clic su
per visualizzare informazioni dettagliate sull'elemento selezionato. Utilizzare per salvare un elenco dettagliato sul file system locale o su un disco rimovibile.Gli utenti avanzati possono anche modificare l'
e le impostazioni del kernel selezionando . Viene visualizzata una schermata con due schede:Ogni driver di kernel contiene un elenco degli ID di tutti i dispositivi supportati. Se un nuovo dispositivo non risulta presente in alcun database di driver, viene considerato come non supportato, anche se può essere utilizzato con un driver esistente. In questa posizione è possibile aggiungere gli ID del PCI a un driver di dispositivo. Solo gli utenti avanzati dovrebbero tentare questa operazione.
Per aggiungere un ID, fare clic su
e scegliere se immettere i dati o utilizzare un elenco per la selezione. Immettere i dati richiesti. è il nome della directory di/sys/bus/pci/drivers
: se è vuoto, come nome di directory viene usato il nome del . Le voci esistenti possono essere gestite con ed .In questa posizione è possibile modificare il Chapter 12, Tuning I/O Performance.
. Se si sceglie , viene utilizzata l'impostazione di default della rispettiva architettura. Questa impostazione può anche essere modificata in seguito dal sistema installato. Per informazioni dettagliate sulla sintonizzazione di I/O, fare riferimento alIn questa posizione è anche possibile attivare https://www.kernel.org/doc/html/latest/admin-guide/sysrq.html.
. Questi tasti consentono di eseguire comandi di base, come il riavvio del sistema o la scrittura dei dump del kernel in caso di crash del sistema. L'abilitazione di questi tasti è consigliata quando si esegue lo sviluppo del kernel. Per ulteriori dettagli, vedere
6.16 Esecuzione dell'installazione #
Dopo aver configurato tutte le impostazioni dell'installazione, fare clic su
nella finestra Impostazioni dell'installazione per avviare l'installazione. Alcuni software potrebbero richiedere una conferma della licenza. Se la selezione include software di questo tipo, vengono visualizzate le finestre di dialogo di conferma della licenza. Fare clic su per installare il pacchetto software. Se non si accetta la licenza fare clic su e il pacchetto software non sarà installato. Nella finestra di dialogo che segue, confermare nuovamente con .Il tempo necessario per il completamento dell'installazione è di circa 15-30 minuti e dipende dalle prestazioni del sistema e dall'ambito del software selezionato. Dopo aver preparato il disco rigido e aver salvato e ripristinato le impostazioni utente, l'installazione del software inizia. Durante questa procedura una proiezione introduce le funzioni di SUSE Linux Enterprise Server. Scegliere per passare al log di installazione o per leggere importanti informazioni aggiornate non disponibili nei manuali stampati.
Al termine dell'installazione del software, il sistema viene riavviato nella nuova installazione in cui è possibile eseguire il login. Per personalizzare la configurazione del sistema o installare pacchetti software aggiuntivi, avviare YaST.
A partire da SUSE Linux Enterprise Server 12, l'installazione di sistema e la configurazione di base, inclusa la configurazione di rete, vengono eseguite in una sola fase. Dopo avere riavviato nel sistema installato, è possibile effettuare l'accesso e iniziare a utilizzare il sistema. Per modificare la configurazione, configurare servizi o installare software aggiuntivo, avviare YaST.
6.16.1 IBM Z: esecuzione di IPL per il sistema installato #
Sulla piattaforma IBM Z, in genere YaST si riavvia nel sistema installato. Eccezioni sono le installazioni in cui il boot loader risiede su un dispositivo FCP in ambienti con LPAR installati su computer antecedenti a z196 o con z/VM antecedenti alla versione 5.4. Il boot loader viene scritto su una partizione separata montata come /boot/zipl/
.
Nei casi in cui il riavvio automatico non è possibile, YaST visualizza una finestra di dialogo che contiene informazioni sul dispositivo da utilizzare per eseguire IPL. Accettare l'opzione di spegnimento ed eseguire un IPL dopo di esso. La procedura varia a seconda del tipo di installazione:
- Installazione LPAR
In HMC di IBM Z selezionare
, quindi e immettere l'indirizzo di caricamento (l'indirizzo del dispositivo che contiene la directory/boot/zipl
con il boot loader). Se il dispositivo di avvio è costituito da un disco zFCP, scegliere e specificare l'indirizzo di caricamento dell'adattatore FCP in uso, oltre al WWPN e al LUN del dispositivo di avvio. Avviare il processo di caricamento.- Installazione z/VM
Eseguire il login al guest VM (vedere Esempio 4.1, «Configurazione di una directory z/VM» per la configurazione) come
LINUX1
e procedere all'esecuzione di IPL per il sistema installato:IPL 151 CLEAR
151
è un indirizzo di esempio del dispositivo di boot DASD; sostituire questo valore con l'indirizzo corretto.Se si utilizza un disco zFCP come dispositivo di avvio, specificare i valori WWPN e LUN del dispositivo di avvio prima di avviare IPL. La lunghezza del parametro è limitata a 8 caratteri. Valori maggiori devono essere separati da spazi:
SET LOADDEV PORT 50050763 00C590A9 LUN 50010000 00000000
Infine, avviare IPL:
IPL FC00
FC00
è un indirizzo di esempio dell'adattatore zFCP; sostituire questo valore con l'indirizzo corretto.- Installazione guest KVM
Al termine dell'installazione, la macchina virtuale si arresta. A questo punto, eseguire il login all'host KVM, modificare il file di descrizione della macchina virtuale e riavviarla per eseguire l'IPL nel sistema installato:
Eseguire il login all'host KVM.
Modificare il file XML di dominio eseguendo
virsh edit s12-1
e rimuovere le righe seguenti:
<!-- Boot kernel - remove 3 lines after successfull installation --> <kernel>/var/lib/libvirt/images/s12-kernel.boot</kernel> <initrd>/var/lib/libvirt/images/s12-initrd.boot</initrd> <cmdline>linuxrcstderr=/dev/console</cmdline>
Riavviare il guest VM per eseguire l'IPL nel sistema installato:
virsh start s12-1 --console
Nota: per le installazioni KVM, il parametrocio_ignore
è disabilitatoIl parametro del kernel
cio_ignore
impedisce al kernel di esaminare tutti i dispositivi hardware disponibili. Poiché, tuttavia, per i guest KVM l'hypervisor limita già l'accesso ai soli dispositivi appropriati, il parametrocio_ignore
viene disabilitato per default quando si installa un guest KVM (per le installazioni z/VM e LPAR tale parametro è attivo per default).
6.16.2 IBM Z: connessione al sistema installato #
Dopo aver eseguito IPL per il sistema, stabilire una connessione tramite VNC, SSH o X per eseguire il login al sistema installato. Si consiglia di utilizzare VNC o SSH. Per personalizzare la configurazione del sistema o installare pacchetti software aggiuntivi, avviare YaST.
6.16.2.1 Utilizzo di una connessione VNC #
Un messaggio nel terminale 3270 chiede di connettere al sistema Linux tramite un client VNC. Tuttavia, spesso tale messaggio sfugge all'utente perché viene proposto con i messaggi del kernel e perché il processo del terminale potrebbe giungere a termine prima che l'utente legga il messaggio. Se non si verificano eventi per cinque minuti, tentare di avviare una connessione al sistema Linux tramite un visualizzatore VNC.
6.16.2.2 Utilizzo di una connessione SSH #
Un messaggio nel terminale 3270 chiede di connettere al sistema Linux tramite un client SSH. Tuttavia, spesso tale messaggio sfugge all'utente perché viene proposto con i messaggi del kernel e perché il processo del terminale giunge a termine prima che l'utente se ne renda conto.
Quando viene visualizzato il messaggio, utilizzare SSH per eseguire il login come root
nel sistema Linux. Se la connessione viene respinta o va in timeout, attendere che il timeout di login scada, quindi riprovare (il tempo di attesa dipende dalle impostazioni del server).
6.16.2.3 Utilizzo di una connessione X #
Quando si effettua l'installazione di IPL sul sistema installato, verificare che il server X utilizzato per la prima fase dell'installazione sia funzionante e ancora disponibile prima di effettuare l'avvio da DASD. YaST tenta la connessione a questo server X per completare la connessione. Si potrebbero verificare problemi nel caso il sistema venga avviato, ma non sia in grado di connettersi tempestivamente al server X.