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documentation.suse.com / Documentazione di SUSE Linux Enterprise Server / Guida alla distribuzione / Workflow installazione / Installazione con YaST
Si applica a SUSE Linux Enterprise Server 12 SP5

6 Installazione con YaST

Dopo aver preparato l'hardware per l'installazione di SUSE® Linux Enterprise Server, come descritto nella Parte I, «Preparazione dell'installazione», e dopo aver stabilito la connessione con il sistema di installazione, viene visualizzata l'interfaccia dell'assistente di sistema YaST di SUSE Linux Enterprise Server. YaST offre supporto per l'intera installazione.

Durante il processo di installazione YaST analizza sia le impostazioni correnti del sistema che i componenti hardware. Sulla base di questa analisi, per il sistema viene utilizzata una configurazione di base, incluso il networking (purché il sistema possa essere configurato utilizzando DHCP). Per ottimizzare il sistema al termine dell'installazione, avviare YaST dal sistema installato.

6.1 Selezione del metodo di installazione

Dopo aver selezionato il supporto di installazione, scegliere il metodo di installazione più appropriato e l'opzione di avvio che meglio soddisfa le proprie esigenze.

Installazione dai supporti di SUSE Linux Enterprise Server (DVD, USB)

Scegliere questa opzione per effettuare un'installazione indipendente senza utilizzare la rete per fornire i dati di installazione o l'infrastruttura di avvio. L'installazione procede esattamente come indicato nella Sezione 6.3, «Procedura di installazione».

Installazione da un server di rete

Scegliere questa opzione se è disponibile un server di installazione in rete o se si desidera usare un server esterno come origine dei dati di installazione. È possibile configurare questa installazione in modo che si avvii dai supporti fisici (disco flash, CD/DVD o disco rigido) o in rete tramite PXE/BOOTP. Per ulteriori dettagli, vedere la Sezione 6.2, «Avvio del sistema per l'installazione».

Il programma di installazione configura la connessione di rete con DHCP e recupera la posizione dell'origine di installazione di rete dal server OpenSLP. Se non è disponibile DHCP, scegliere F4 Origine › Configurazione della rete › Manuale e immettere i dati della rete. Nei sistemi EFI modificare i parametri di avvio della rete come descritto nella Sezione 6.2.2.2, «Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI».

Installazione da un server SLP.  Se la configurazione di rete in uso supporta OpenSLP e l'origine per l'installazione dalla rete è stata configurata per annunciarsi tramite SLP (come illustrato nel Capitolo 8, Configurazione del server contenente le origini dell'installazione), avviare il sistema, premere F4 nella schermata di avvio e scegliere SLP dal menu. Nei sistemi EFI impostare il parametro install su install=slp:/ come descritto nella Sezione 6.2.2.2, «Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI».

Installazione da un'origine di rete senza SLP.  Se la configurazione di rete non supporta OpenSLP per il recupero delle origini di installazione di rete, avviare il sistema e premere F4 nella schermata di avvio per selezionare il protocollo di rete desiderato (NFS, HTTP, FTP o SMB/CIFS) e fornire l'indirizzo del server e il percorso dei supporti di installazione. Nei sistemi EFI modificare il parametro di avvio install= come descritto nella Sezione 6.2.2.2, «Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI».

6.2 Avvio del sistema per l'installazione

La modalità di avvio del sistema per l'installazione dipende dall'architettura. Ad esempio, l'avvio di un PC (AMD64/Intel 64) è diverso da quello di un mainframe. Se si installa SUSE Linux Enterprise Server come guest VM in un hypervisor KVM o Xen, seguire le istruzioni relative all'architettura AMD64/Intel 64.

6.2.1 IBM Z: avvio del sistema

Per le piattaforme IBM Z, il sistema viene avviato (IPL, Initial Program Load) come spiegato nella Sezione 4.2.4, «Esecuzione dell'IPL del sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server». SUSE Linux Enterprise Server non visualizza una schermata iniziale in questi sistemi. Durante l'installazione, caricare manualmente il kernel, initrd e parmfile. Quando viene stabilita una connessione al sistema di installazione tramite VNC, X o SSH, viene visualizzata la schermata di installazione di YaST. Dato che non vi è una schermata di avvio, i parametri del kernel o di avvio non possono essere immessi sullo schermo, ma devono essere specificati in un parmfile (vedere la Sezione 4.3, «Il parmfile — Automazione della configurazione del sistema»).

6.2.2 PC (AMD64/Intel 64/ARM AArch64): Avvio del sistema

SUSE Linux Enterprise Server supporta varie opzioni di avvio, a seconda dell'hardware disponibile e dello scenario di installazione preferito. L'avvio dai supporti di SUSE Linux Enterprise Server rappresenta l'azione più pratica. Tuttavia particolari esigenze potrebbero richiedere impostazioni speciali:

Tabella 6.1: Opzioni di avvio

Opzione di avvio

Descrizione

DVD

Questa è l'opzione di avvio più semplice e può essere utilizzata se il sistema dispone di un'unità DVD-ROM locale supportata da Linux.

Dischi flash (dispositivi di memorizzazione di massa USB)

Se il computer non dispone di un'unità ottica, è possibile avviare l'immagine di installazione da un disco flash. Per creare un disco flash avviabile, è necessario copiare l'immagine del DVD o del mini CD nel dispositivo utilizzando il comando dd (il disco flash non deve essere montato, per evitare di cancellare tutti i dati contenuti):

dd if=PATH_TO_ISO_IMAGE of=USB_STORAGE_DEVICE bs=4M
Importante
Importante: compatibilità

Si noti che l'avvio da un dispositivo di memorizzazione di massa USB non è supportato nei computer dotati di UEFI e nell'architettura POWER.

PXE o BOOTP

L'avvio in rete deve essere supportato dal BIOS o firmware del sistema e deve essere disponibile un server di avvio in rete. Questo task può anche essere gestito da un altro sistema SUSE Linux Enterprise Server. Per ulteriori informazioni consultare il Capitolo 10, Installazione remota.

Disco rigido

L'installazione di SUSE Linux Enterprise Server può anche essere avviata dal disco rigido. A tale scopo, copiare nel disco rigido il kernel (linux) e il sistema di installazione (initrd) dalla directory /boot/ARCHITECTURE/ del supporto di installazione, quindi aggiungere una voce appropriata al boot loader esistente di un'installazione precedente di SUSE Linux Enterprise Server.

Suggerimento
Suggerimento: avvio da DVD nei computer dotati di UEFI

è possibile utilizzare il DVD1 come supporto di avvio per computer dotati di UEFI (Unified Extensible Firmware Interface). Per tutte informazioni specifiche, fare riferimento alla documentazione del fornitore. Se l'avvio non riesce, abilitare CSM (Compatibility Support Module) nel firmware.

Nota
Nota: supporti di installazione di prodotti aggiuntivi

Non è possibile utilizzare i supporti di prodotti aggiuntivi (estensioni o prodotti di terze parti) come supporti di installazione autonoma. Possono essere incorporati come origini di installazione aggiuntivi durante il processo di installazione (vedere la Sezione 6.9, «Selezione di estensioni») o essere installati dal sistema in esecuzione utilizzando il modulo Prodotti aggiuntivi di YaST (vedere il Capitolo 14, Installazione di moduli, estensioni e prodotti aggiuntivi di terze parti per informazioni dettagliate).

6.2.2.1 Schermata di avvio nei computer con BIOS tradizionale

Nella schermata di avvio sono disponibili numerose opzioni per la procedura di installazione. Avvia dal disco rigido avvia il sistema installato ed è sempre l'opzione di default perché il CD viene spesso lasciato nell'unità. Selezionare una delle altre opzioni con i tasti freccia Enter Le opzioni sono le seguenti:

Installazione

Modalità di installazione normale. Verranno attivate tutte le funzioni hardware moderne. Nel caso l'installazione non riesca, consultare F5Kernel per le opzioni di avvio che disabilitano funzioni potenzialmente problematiche.

Upgrade

Eseguire un upgrade del sistema. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Capitolo 19, Upgrade di SUSE Linux Enterprise.

Sistema di salvataggio

Avvia un sistema Linux minimo senza interfaccia grafica. Per ulteriori informazioni, vedere il Section 42.6.2, “Using the Rescue System”.

Verifica del supporto di installazione

Questa opzione è disponibile solo quando si effettua l'installazione dal supporto creato dall'immagine ISO di cui si è effettuato il download. In questo caso, è consigliabile controllare l'integrità del mezzo di installazione. Questa opzione consente di avviare il sistema di installazione prima del controllo automatico dei supporti. Se il controllo ha esito positivo, si avvia la normale routine di installazione. Se viene rilevato un supporto danneggiato, la routine di installazione si interrompe.

Avvertimento
Avvertimento: errore nella verifica dei supporti

Se la verifica dei supporti si conclude con un errore, significa che il supporto è danneggiato. In questo caso è necessario sospendere l'installazione perché è possibile che non riesca oppure che i dati vadano persi. Sostituire il supporto rotto e riavviare il processo di installazione.

Prova della memoria

Consente di verificare la memoria RAM del sistema mediante cicli ripetuti di lettura e scrittura. Terminare il test riavviando. Per ulteriori informazioni, consultare il Section 42.2.4, “Fails to Boot”.

Schermata di avvio nei computer con BIOS tradizionale
Figura 6.1: Schermata di avvio nei computer con BIOS tradizionale

Utilizzare i tasti funzione illustrati in fondo alla schermata per modificare la lingua, la risoluzione dello schermo, l'origine di installazione oppure per aggiungere un ulteriore driver del fornitore dell'hardware:

F1Aiuto

Apre la guida contestuale per l'elemento attivo della schermata di avvio. Utilizzare i tasti freccia per navigare, Enter seguire un collegamento e Esc abbandonare la schermata di aiuto.

F2Lingua

Consente di selezionare la lingua di visualizzazione e il layout di tastiera corrispondente per l'installazione. La lingua di default è Inglese (Stati Uniti).

F3Modalità video

Consente di selezionare diverse modalità di visualizzazione grafica per l'installazione. Per default, la risoluzione video viene determinata automaticamente tramite KMS («Kernel Mode Settings»). Se questa impostazione non funziona nel sistema, scegliere Nessuna KMS e, facoltativamente, specificare vga=ask nella riga di comando di avvio in modo che venga richiesta l'immissione della risoluzione video. Scegliere Modalità testo in caso di problemi di installazione grafica.

F4Origine

Di norma, l'installazione viene eseguita dal supporto di installazione inserito nell'unità. A questo livello, è possibile selezionare altre fonti, tra cui server FTP o NFS. Se l'installazione viene distribuita su una rete con un server SLP, utilizzare questa opzione per selezionare un'origine di installazione disponibile sul server. Per informazioni sulla configurazione di un server di installazione con SLP, vedere Capitolo 8, Configurazione del server contenente le origini dell'installazione.

F5Kernel

Se si rilevano problemi con la normale installazione, è possibile utilizzare questo menu per disabilitare alcune funzioni potenzialmente problematiche. Se l'hardware non supporta ACPI (Advanced Configuration and Power Interface), selezionare No ACPI per eseguire l'installazione senza supporto ACPI. No local APIC disabilita il supporto APIC (Advanced Programmable Interrupt Controllers), che potrebbe causare problemi con alcuni tipi di hardware. Impostazioni sicure consente di avviare il sistema in modalità DMA (per le unità CD/DVD-ROM) e con le funzioni di risparmio energetico disabilitate.

Se non si è certi, provare prima le seguenti opzioni: Installazione - ACPI disabilitata o Installazione - Impostazioni di protezione. Gli utenti esperti possono anche utilizzare la riga di comando (Opzioni di boot) per immettere o cambiare i parametri del kernel.

F6Driver

Premere questo tasto per notificare al sistema che è disponibile un aggiornamento facoltativo per il driver di SUSE Linux Enterprise Server. Utilizzando File o URL, è possibile caricare i driver direttamente, prima dell'inizio dell'installazione. Se si seleziona , verrà richiesto di inserire il disco di aggiornamento al momento adatto del processo di installazione.

Suggerimento
Suggerimento: come ottenere i dischi di aggiornamento del driver

Gli aggiornamenti dei driver per SUSE Linux Enterprise sono disponibili all'indirizzo http://drivers.suse.com/. I presenti driver sono stati creati mediante il programma SUSE SolidDriver.

6.2.2.2 Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI

UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) è un nuovo standard di settore che sostituisce ed estende il BIOS tradizionale. Le implementazioni più recenti di UEFI contengono l'estensione «Secure Boot» che impedisce l'avvio del codice dannoso consentendo solo l'esecuzione di boot loader firmati. Per ulteriori informazioni, vedere Chapter 12, UEFI (Unified Extensible Firmware Interface).

Il boot manager GRUB 2, utilizzato per avviare i computer con BIOS tradizionale, non supporta UEFI, pertanto GRUB 2 viene sostituito con GRUB 2 per EFI. Se è abilitato l'avvio sicuro, YaST seleziona automaticamente GRUB 2 per EFI per l'installazione. Poiché dal punto di vista dell'amministratore e dell'utente le implementazioni del boot manager si comportano allo stesso modo, nel seguito verranno entrambe chiamate semplicemente GRUB 2.

Suggerimento
Suggerimento: UEFI e Secure Boot sono supportati per default

La routine di installazione di SUSE Linux Enterprise Server rileva automaticamente l'eventuale presenza di UEFI nel computer. Secure Boot è supportato anche da tutte le origini di installazione. Se nei computer ad avvio doppio esiste già una partizione di sistema EFI (ad esempio da un'installazione Microsoft Windows 8), questa verrà rilevata e utilizzata automaticamente. Le tabelle di partizione verranno scritte come GPT nei sistemi UEFI.

Avvertimento
Avvertimento: utilizzo di driver non predefiniti con Avvio sicuro

Durante l'installazione con Avvio sicuro abilitato, non è previsto alcun supporto per l'aggiunta di driver non predefiniti, ovvero di driver non forniti con SLE. La chiave di firma utilizzata per SolidDriver/PLDP non è considerata attendibile per default.

Per risolvere questo problema, è necessario aggiungere le chiavi necessarie al database firmware tramite gli strumenti di gestione del firmware/sistema prima dell'installazione o utilizzare un ISO avviabile che registrerà le chiavi necessarie nell'elenco MOK al primo avvio. Per ulteriori informazioni, vedere Section 12.1, “Secure Boot”.

Nella schermata di avvio sono disponibili numerose opzioni per la procedura di installazione. Modificare l'opzione selezionata con i tasti freccia e premere Enter per avviarla. Le opzioni sono le seguenti:

Installazione

Modalità di installazione normale.

Upgrade

Eseguire un upgrade del sistema. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Capitolo 19, Upgrade di SUSE Linux Enterprise.

Sistema di salvataggio

Avvia un sistema Linux minimo senza interfaccia grafica. Per ulteriori informazioni, vedere il Section 42.6.2, “Using the Rescue System”.

Verifica del supporto di installazione

Questa opzione è disponibile solo quando si effettua l'installazione dal supporto creato dall'immagine ISO di cui si è effettuato il download. In questo caso, è consigliabile controllare l'integrità del mezzo di installazione. Questa opzione consente di avviare il sistema di installazione prima del controllo automatico dei supporti. Se il controllo ha esito positivo, si avvia la normale routine di installazione. Se viene rilevato un supporto danneggiato, la routine di installazione si interrompe.

Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI
Figura 6.2: Schermata di avvio nei computer dotati di UEFI

In SUSE Linux Enterprise Server, GRUB 2 per EFI non supporta il prompt di avvio o i tasti funzione per l'aggiunta dei parametri di avvio. Per default, l'installazione viene avviata con l'inglese americano e i supporti di avvio come origine di installazione. Viene eseguita una ricerca DHCP per configurare la rete. Per modificare tali impostazioni di default o aggiungere altri parametri di avvio, è necessario modificare la rispettiva voce di avvio. Evidenziarla utilizzando i tasti freccia e premere E. Per i suggerimenti relativi alla modifica, vedere la Guida su schermo (al momento è disponibile solo una tastiera inglese). La voce Installazione assomiglierà a quanto riportato di seguito:

setparams 'Installation'

    set gfxpayload=keep
    echo 'Loading kernel ...'
    linuxefi /boot/x86_64/loader/linux splash=silent
    echo 'Loading initial ramdisk ...'
    initrdefi /boot/x86_64/loader/initrd

Aggiungere parametri separati da spazi alla fine della riga che inizia con linuxefi. Per avviare la voce modificata premere F10. Se si accede al computer tramite una console seriale, premere Esc 0. In http://en.opensuse.org/Linuxrc è disponibile un elenco completo dei parametri. I parametri più importanti sono:

Tabella 6.2: Origini di installazione

CD/DVD (default)

install=cd:/

Disco rigido

install=hd:/?device=sda/PATH_TO_ISO

SLP

install=slp:/

FTP

install=ftp://ftp.example.com/PATH_TO_ISO

HTTP

install=http://www.example.com/PATH_TO_ISO

NFS

install=nfs:/PATH_TO_ISO

SMB / CIFS

install=smb://PATH_TO_ISO

Tabella 6.3: Configurazione della rete

DHCP (default)

netsetup=dhcp

Prompt di parametri

netsetup=hostip,netmask,gateway,nameserver

Indirizzo IP host

hostip=192.168.2.100

hostip=192.168.2.100/24

Maschera di rete

netmask=255.255.255.0

Gateway

gateway=192.168.5.1

Server dei nomi

nameserver=192.168.1.116

nameserver=192.168.1.116,192.168.1.118

Percorso di ricerca del dominio

domain=example.com

Tabella 6.4: Varie

Aggiornamenti driver: prompt

dud=1

Aggiornamenti driver: URL

dud=ftp://ftp.example.com/PATH_TO_DRIVER

dud=http://www.example.com/PATH_TO_DRIVER

Lingua di installazione

Language=LANGUAGE

I valori supportati per LANGUAGE sono, fra gli altri, cs_CZ, de_DE, es_ES, fr_FR, ja_JP, pt_BR, pt_PT, ru_RU, zh_CN e zh_TW.

Kernel: nessuna ACPI

acpi=off

Kernel: nessun APIC locale

noapic

Video: disabilitazione di KMS

nomodeset

Video: avvio del programma di installazione in modo testo

Textmode=1

6.2.3 Parametri di avvio per le configurazioni avanzate

Per configurare l'accesso a un SMT locale o a un server supportconfig per l'installazione, è possibile specificare i parametri di avvio per configurare tali servizi durante l'installazione. Ciò vale anche se è necessario il supporto IPv6 durante l'installazione.

6.2.3.1 Immissione dei dati di accesso ad un server SMT

Per default, gli aggiornamenti di SUSE Linux Enterprise Server vengono distribuiti da SUSE Customer Center. Se la rete offre un server di tipo SMT per fornire un'origine di aggiornamento locale, sarà necessario fornire al client l'URL del server. Client e server comunicano esclusivamente tramite protocollo HTTPS, pertanto è anche necessario immettere un percorso al certificato del server, nel caso questo non sia stato rilasciato da un ente di certificazione esterno.

Nota
Nota: solo installazioni non interattive

I parametri per l'accesso a un server SMT sono necessari solo per le installazioni non interattive. Per le installazioni interattive, i dati possono essere forniti durante l'installazione (per informazioni, vedere Sezione 6.8, «Registrazione di SUSE Customer Center»).

regurl

URL del server SMT. Questo URL presenta un formato fisso https://FQN/center/regsvc/. FQN deve essere il nome host completo del server SMT. Esempio:

regurl=https://smt.example.com/center/regsvc/
regcert

Ubicazione del certificato del server SMT. Specificare una delle ubicazioni seguenti:

URL

Ubicazione remota (HTTP, HTTPS o FTP) dalla quale è possibile effettuare il download del certificato. Esempio:

regcert=http://smt.example.com/smt-ca.crt
Percorso locale

Percorso assoluto per il certificato sul computer locale. Esempio:

regcert=/data/inst/smt/smt-ca.cert
Interattivo

Utilizzare ask per aprire un menu a comparsa durante l'installazione, dove specificare il percorso del certificato. Non utilizzare questa opzione con AutoYaST. Esempio

regcert=ask
Installazione del certificato di disattivazione

Utilizzare done se il certificato sarà installato da un prodotto aggiuntivo o se si utilizza un certificato emesso da un'autorità di certificazione ufficiale. Ad esempio:

regcert=done
Avvertimento
Avvertimento: prestare attenzione agli errori di ortografia

Accertarsi che i valori immessi siano corretti. Se regurl non è stato specificato correttamente, la registrazione dell'origine di aggiornamento non riuscirà. Se è stato immesso un valore errato per regcert, verrà richiesto un percorso locale per il certificato.

Nel caso regcert non sia specificato, l'impostazione di default sarà http://FQN/smt.crt dove FQN è il nome del server SMT.

6.2.3.2 Configurazione di un altro server dati per supportconfig

Per default, i dati raccolti da supportconfig (vedere la sezione Chapter 41, Gathering System Information for Support per ulteriori informazioni) vengono inviati a SUSE Customer Center. È possibile anche configurare un server locale per la raccolta di questi dati. Se tale server è disponibile in rete, è necessario impostare l'URL del server sul client. Questa informazione deve essere immessa al prompt d'avvio.

supporturl URL del server. L'URL presenta il formato http://FQN/Path/, dove FQN è il nome host completo del server e Path è l'ubicazione sul server. Ad esempio:

supporturl=http://support.example.com/supportconfig/data/

6.2.3.3 utilizzo di IPv6 durante l'installazione

Per default è possibile solo assegnare indirizzi di rete IPv4 al computer. Per abilitare IPv6 durante l'installazione, immettere uno dei seguenti parametri al prompt di avvio:

Accetta IPv4 e IPv6
ipv6=1
Accetta solo IPv6
ipv6only=1

6.2.3.4 Utilizzo di un proxy durante l'installazione

Nelle reti che impongono l'uso di un server proxy per l'accesso a siti Web remoti, la registrazione durante l'installazione è possibile solo quando si configura un server proxy.

Per utilizzare un proxy durante l'installazione, premere F4 nella schermata di avvio e impostare i parametri richiesti nella finestra di dialogo Proxy HTTP. In alternativa, specificare il parametro kernel proxy al prompt di avvio:

l>proxy=http://USER:PASSWORD@proxy.example.com:PORT

L'impostazione di UTENTE e PASSWORD è facoltativa. Se il server consente l'accesso anonimo, sono sufficienti i dati seguenti: http://proxy.example.com:PORT.

6.2.3.5 Abilitazione del supporto SELinux

L'abilitazione di SELinux all'avvio dell'installazione consente di configurarlo al completamento dell'installazione senza riavviare. Utilizzare i seguenti parametri:

security=selinux selinux=1

6.2.3.6 Abilitazione dell'aggiornamento automatico del programma di installazione

Durante l'installazione e l'upgrade, YaST può essere aggiornato automaticamente, come descritto nella Sezione 6.4, «Aggiornamento automatico del programma di installazione», per risolvere alcuni bug potenziali rilevati dopo il rilascio. È possibile utilizzare il parametro self_update per modificare il comportamento di questa funzione.

Per abilitare l'aggiornamento automatico del programma di installazione, impostare il parametro su 1:

self_update=1

Per utilizzare un archivio definito dall'utente, specificare un URL:

self_update=https://updates.example.com/

6.2.3.7 Utilizzo di mitigazioni CPU

Il parametro di avvio mitigations consente di controllare le opzioni di mitigazione per attacchi side-channel sulle CPU interessate. I valori possibili sono:

auto Abilita tutte le mitigazioni necessarie per il modello di CPU in uso, ma non protegge dagli attacchi ai thread della CPU. A seconda del workload, questa impostazione può in parte compromettere le prestazioni.

nosmt Fornisce il set completo delle mitigazioni di sicurezza disponibili. Abilita tutte le mitigazioni necessarie per il modello di CPU in uso. Inoltre, disabilita il multithreading simultaneo (SMT) per evitare attacchi side-channel a più thread della CPU. Questa impostazione può ulteriormente compromettere le prestazioni, a seconda del workload.

off Disabilita tutte le mitigazioni. A seconda del modello di CPU, questa può subire attacchi side-channel. Questa impostazione non ha impatto sulle prestazioni.

Ciascun valore è dotato di un set di parametri specifici, a seconda dell'architettura della CPU, della versione kernel e delle vulnerabilità che è necessario mitigare. Per i dettagli fare riferimento alla documentazione relativa al kernel.

6.3 Procedura di installazione

L'installazione interattiva di SUSE Linux Enterprise Server si divide in diversi passaggi, che sono elencati di seguito.

Dopo l'avvio dell'installazione, SUSE Linux Enterprise Server carica e configura un sistema Linux ridotto per eseguire la procedura di installazione. Per visualizzare i messaggi di avvio e le informazioni sul copyright, premere Esc. Al termine di questo processo, il programma di installazione YaST avvia e visualizza il programma di installazione grafica.

Suggerimento
Suggerimento: installazione senza mouse

Se il programma di installazione non rileva correttamente il mouse, utilizzare il tasto →| per la navigazione, i tasti freccia per scorrere e Enter per confermare una selezione. I vari pulsanti e campi di selezione contengono un carattere sottolineato. Utilizzare Altlettera per selezionare un pulsante o un'opzione direttamente anziché spostarsi su di essi con il tasto →|.

6.4 Aggiornamento automatico del programma di installazione

Durante i processi di installazione e upgrade, YaST può essere aggiornato automaticamente per risolvere i bug presenti nel programma di installazione rilevati dopo il rilascio. Questa funzionalità è abilitata per default; per disabilitarla, impostare il parametro di avvio self_update su 0. Per ulteriori informazioni, consultare Sezione 6.2.3.6, «Abilitazione dell'aggiornamento automatico del programma di installazione».

Sebbene questa funzione sia stata progettata per essere eseguita senza l'intervento dell'utente, è comunque opportuno conoscerne il funzionamento. Se non si è interessati, è possibile passare direttamente alla Sezione 6.5, «Lingua, tastiera e contratto di licenza» e ignorare il resto della sezione.

Suggerimento
Suggerimento: selezione della lingua

L'aggiornamento automatico del programma di installazione viene eseguito prima della scelta della lingua. Vale a dire che per default, l'avanzamento e gli errori che si verificano durante questo processo sono visualizzati in inglese.

Per utilizzare una lingua diversa per questa parte del programma di installazione, premere F2 nel menu di avvio del DVD e selezionare la lingua desiderata dall'elenco. In alternativa, utilizzare il parametro di avvio language (ad esempio, language=de_DE).

6.4.1 Processo di aggiornamento automatico

Il processo può essere suddiviso in due parti distinte:

  1. Determinare l'ubicazione di archivio dell'aggiornamento.

  2. Effettuare il download e applicare gli aggiornamenti al sistema di installazione.

6.4.1.1 Determinazione dell'ubicazione di archivio dell'aggiornamento

Gli aggiornamenti automatici del programma di installazione vengono distribuiti come normali pacchetti RPM tramite un archivio dedicato, pertanto il primo passaggio da compiere consiste nell'individuare l'URL dell'archivio.

Importante
Importante: archivio esclusivo per l'aggiornamento automatico del programma di installazione

Indipendentemente dalle opzioni che si sceglie di utilizzare tra quelle indicate di seguito, ci si aspetta che venga definito solo l'URL dell'archivio per l'aggiornamento automatico del programma di installazione:

self_update=https://www.example.com/my_installer_updates/

Non specificare altri URL dell'archivio, ad esempio l'URL dell'archivio per l'aggiornamento software.

YaST tenterà di eseguire le seguenti origini di informazioni:

  1. Il parametro di avvio self_update. (Per ulteriori informazioni, vedere Sezione 6.2.3.6, «Abilitazione dell'aggiornamento automatico del programma di installazione».) Se si specifica un URL, questo avrà la precedenza su qualsiasi altro metodo.

  2. L'elemento del profilo /general/self_update_url se si utilizza AutoYaST.

  3. Un server di registrazione. YaST interrogherà il server di registrazione in merito all'URL. Per determinare il server da utilizzare, procedere nel seguente ordine:

    1. Valutare il parametro di avvio regurl (Sezione 6.2.3.1, «Immissione dei dati di accesso ad un server SMT»).

    2. Valutare l'elemento del profilo /suse_register/reg_server se si utilizza AutoYaST.

    3. Eseguire una ricerca del server SLP. Se si individua un server SLP, YaST chiederà se utilizzarlo perché non è prevista alcuna autenticazione e tutti coloro che fanno parte della rete locale potrebbero indicare un server di registrazione.

    4. Interrogare il SUSE Customer Center.

  4. Se nessuno dei tentativi sopra indicati ha esito positivo, viene utilizzato l'URL di fallback (definito nei supporti di installazione).

6.4.1.2 Download e applicazione degli aggiornamenti

Una volta determinato l'archivio degli aggiornamenti, YaST verifica se è disponibile un aggiornamento. In tal caso, verrà effettuato il download di tutti gli aggiornamenti e questi verranno applicati al sistema di installazione.

Infine, YaST verrà riavviato per caricare la nuova versione e verrà visualizzata la schermata di benvenuto. Se non è disponibile alcun aggiornamento, l'installazione procederà senza il riavvio di YaST.

Nota
Nota: integrità dell'aggiornamento

Al fine di garantire l'integrità e la paternità dell'aggiornamento, verrà eseguito il controllo delle firme. Se manca una firma o non è valida, verrà chiesto se si desidera applicare l'aggiornamento.

6.4.2 Networking durante l'aggiornamento automatico

Per effettuare il download degli aggiornamenti del programma di installazione, è richiesto l'accesso alla rete da parte di YaST. Per default, questo tenta di utilizzare il protocollo DHCP su tutte le interfacce di rete. Se nella rete è presente un server DHCP, questo funzionerà automaticamente.

Se è necessaria una configurazione IP statica, è possibile utilizzare l'argomento di avvio ifcfg. Per ulteriori informazioni, vedere la documentazione relativa a linuxrc in https://en.opensuse.org/Linuxrc.

6.4.3 Archivi dell'aggiornamento automatico personalizzati

YaST può utilizzare un archivio definito dall'utente al posto di uno ufficiale specificando un URL tramite l'opzione di avvio self_update. È tuttavia opportuno considerare i seguenti punti:

  • Sono supportati solo gli archivi HTTP/HTTPS e FTP.

  • Sono supportati solo gli archivi RPM-MD (richiesti da SMT).

  • I pacchetti non vengono installati nel modo tradizionale, bensì vengono solo decompressi e non viene eseguito alcuno script.

  • Non viene eseguita alcuna verifica delle dipendenze I pacchetti vengono installati in ordine alfabetico.

  • I file dei pacchetti sostituiscono quelli dei supporti di installazione originali. Vale a dire che non tutti i file potrebbero essere necessari nei pacchetti di aggiornamento, ma solo quelli che sono stati sostituiti. I file che non hanno subito modifiche vengono omessi al fine di risparmiare memoria e larghezza di banda per il download.

Nota
Nota: un unico archivio

Attualmente non è possibile utilizzare come origine più di un archivio per gli aggiornamenti automatici del programma di installazione.

6.5 Lingua, tastiera e contratto di licenza

Avviare l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server scegliendo la lingua desiderata. La modifica della lingua preselezionerà automaticamente un layout di tastiera corrispondente. Ignorare questa proposta selezionando un layout di tastiera differente nella casella di riepilogo. La lingua selezionata qui viene inoltre utilizzata per dedurre il fuso orario per l'orologio di sistema. Questa impostazione può essere modificata in seguito nel sistema installato, come descritto nel Capitolo 17, Modifica delle impostazioni relative alla lingua e al paese con YaST.

Leggere attentamente il contratto di licenza visualizzato sotto la selezione di lingua e tastiera. Utilizzare Traduzioni della licenza per accedere alle traduzioni. Se si accettano le condizioni, selezionare Accetto il contratto di licenza e premere Avanti per proseguire con l'installazione. Se non si accetta il contratto di licenza, non è possibile installare SUSE Linux Enterprise Server; fare clic su Interrompi per terminare l'installazione.

Lingua, tastiera e contratto di licenza
Figura 6.3: Lingua, tastiera e contratto di licenza

6.6 IBM Z: attivazione disco

Durante l'installazione su piattaforme IBM Z, la finestra di dialogo di selezione della lingua è seguita da una finestra di dialogo per la configurazione dei dischi fissi collegati. Selezionare DASD, zFCP (dischi SCSI collegati a Fibre Channel) o iSCSI per l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server. I pulsanti di configurazione DASD e zFCP sono disponibili solo se i dispositivi corrispondenti sono collegati. Per istruzioni su come configurare i dischi iSCSI, fare riferimento al Section 14.3, “Configuring iSCSI Initiator”.

È anche possibile cambiare la configurazione di rete in questa schermata avviando la finestra di dialogo Impostazioni di rete. Scegliere un'interfaccia di rete dall'elenco e fare clic su Modifica per cambiarne le impostazioni. Utilizzare le schede per configurare il DNS e il routing. Per ulteriori informazioni, vedere Section 17.4, “Configuring a Network Connection with YaST”.

Attivazione disco
Figura 6.4: Attivazione disco

6.6.1 Configurazione dei dischi DASD

Dopo aver selezionato Configura dischi DASD, viene visualizzata una panoramica di tutti i DASD disponibili. Per una visualizzazione più chiara dei dispositivi disponibili, utilizzare il campo di testo posto al di sopra dell'elenco per specificare l'intervallo di canali da visualizzare. Per filtrare l'elenco in base a tale intervallo, selezionare Filtro.

selezione del disco DASD
Figura 6.5: IBM Z: selezione di un disco DASD

Specificare i dischi DASD da usare per l'installazione selezionando le voci corrispondenti nell'elenco. Utilizzare Seleziona tutto per selezionare tutti i dischi DASD attualmente visualizzati. Per attivare e rendere i dischi DASD selezionati disponibili per l'installazione, selezionare Esegui operazione › Attiva. Per formattare i dischi DASD, selezionare Esegui operazione › Formattare. In alternativa, utilizzare il partizionatore YaST come descritto nella Sezione 12.1, «Utilizzo della modalità di partizionamento di YaST».

6.6.2 Configurazione dei dischi zFCP

Per utilizzare i dischi zFCP per l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server, selezionare Configura dischi zFCP nella finestra di dialogo di selezione. Viene aperta la finestra di dialogo che mostra l'elenco di dischi zFCP disponibili sul sistema. In questa finestra di dialogo, selezionare Aggiungi per aprire un'altra finestra di dialogo in cui immettere i parametri zFCP.

Per rendere un disco zFCP disponibile per l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server, scegliere un numero di canale dalla casella di riepilogo. Recupera WWPN (World Wide Port Number) e Recupera LUN (Logical Unit Number) restituiscono rispettivamente elenchi di WWPN e FCP-LUN, nei quali eseguire la scelta. La scansione automatica LUN funziona solo se NPIV è abilitata.

Al termine, uscire dalla finestra di dialogo zFCP selezionando Avanti e dalla finestra di dialogo di configurazione generale del disco rigido selezionando Fine per continuare con il resto della configurazione.

6.7 Impostazioni di rete

Dopo aver avviato l'installazione, ne viene configurata la routine. Durante la configurazione, viene effettuato il tentativo di configurare almeno un'interfaccia di rete con DHCP. Se il tentativo non riesce, viene avviata la finestra di dialogo Impostazioni di rete. Scegliere un'interfaccia di rete dall'elenco e fare clic su Modifica per cambiarne le impostazioni. Utilizzare le schede per configurare il DNS e il routing. Per ulteriori informazioni, vedere Section 17.4, “Configuring a Network Connection with YaST”. In IBM Z questa finestra di dialogo non viene visualizzata automaticamente. Può essere avviata nel passaggio Attivazione disco.

Se DHCP è stato configurato correttamente durante la configurazione dell'installazione, è possibile accedere a questa finestra di dialogo anche facendo clic su Configurazione di rete nel passaggio Registrazione di SUSE Customer Center. Consente di modificare le impostazioni fornite automaticamente.

Nota
Nota: configurazione dell'interfaccia di rete tramite linuxrc

Se si configura almeno un'interfaccia di rete tramite linuxrc, viene disabilitata la configurazione DHCP automatica e viene importata e utilizzata la configurazione effettuata tramite linuxrc.

Impostazioni di rete
Figura 6.6: Impostazioni di rete
Suggerimento
Suggerimento: accesso ai dispositivi di memorizzazione di rete o al sistema RAID locale

Per accedere a una SAN o a un sistema RAID locale durante l'installazione, è possibile utilizzare il client a riga di comando libstorage:

  1. Premere CtrlAlt F2 per passare a una console.

  2. Eseguire extend libstoragemgmt per installare l'estensione libstoragemgmt.

  3. Ora è possibile accedere al comando lsmcli. Per ulteriori informazioni, eseguire lsmcli --help.

  4. Per tornare al programma di installazione, premere Alt F7

Sono supportati Netapp Ontap, tutti i provider SAN compatibili con SMI-S e LSI MegaRAID.

6.8 Registrazione di SUSE Customer Center

Per ottenere assistenza tecnica e aggiornamenti del prodotto, è necessario registrarsi e attivare il proprio prodotto con SUSE Customer Center. Ora la registrazione SUSE Linux Enterprise Server garantisce accesso immediato all'archivio degli aggiornamenti. Ciò consente di installare il sistema con gli ultimi aggiornamenti e le patch più recenti disponibili. Se non si è collegati o si desidera saltare questo passaggio, selezionare Ignora registrazione. È possibile registrare il sistema in seguito dal sistema installato.

Nota
Nota: configurazione della rete

Dopo aver avviato l'installazione, ne viene configurata la routine. Durante la configurazione viene effettuato il tentativo di configurare tutte le interfacce di rete con DHCP. Se DHCP non è disponibile o si desidera modificare la configurazione di rete, fare clic su Configurazione di rete nell'angolo superiore destro della schermata Registrazione di SUSE Customer Center. Viene visualizzato il modulo di YaST Impostazioni di rete. Per ulteriori informazioni, vedere Section 17.4, “Configuring a Network Connection with YaST”.

Registrazione di SUSE Customer Center
Figura 6.7: Registrazione di SUSE Customer Center

Per registrare il sistema, fornire l'indirizzo e-mail associato all'account SUSE utilizzato dall'utente o dall'organizzazione per gestire le sottoscrizioni. Se non si dispone ancora di un account SUSE, andare alla home page del SUSE Customer Center (https://scc.suse.com/) per crearne uno.

Immettere il Codice di registrazione ricevuto con la copia di SUSE Linux Enterprise Server. YaST è in grado di leggere i codici di registrazione anche da un dispositivo di memorizzazione USB, come un disco flash. Per informazioni, vedere la Sezione 6.8.1, «Caricamento dei codici di registrazione da un dispositivo di memorizzazione USB».

Continuare premendo Avanti per avviare il processo di registrazione. Se nella rete sono disponibili uno o più server di registrazione locali, è possibile sceglierne uno da un elenco. Per default, SUSE Linux Enterprise Server è registrato nel SUSE Customer Center. Se il server di registrazione locale non viene rilevato automaticamente, scegliere Annulla, selezionare Registra il sistema tramite server SMT locale, quindi immettere l'URL del server. Riavviare la registrazione scegliendo nuovamente Avanti.

Durante la registrazione gli archivi di aggiornamenti online vengono aggiunti alla configurazione dell'installazione. Al termine, è possibile scegliere se installare le ultime versioni dei pacchetti disponibili dagli archivi di aggiornamenti. Ciò garantisce che SUSE Linux Enterprise Server venga installato con gli ultimi aggiornamenti alla sicurezza. Se si sceglie No, tutti i pacchetti vengono installati dai supporti di installazione. Fare clic su Avanti per continuare.

Se il sistema è stato correttamente registrato durante l'installazione, al termine dell'installazione YaST disabilita gli archivi nei supporti di installazione locali, come CD/DVD o dischi flash, per evitare problemi se l'origine di installazione non è più disponibile e assicurare il recupero degli aggiornamenti più recenti dagli archivi online.

Suggerimento
Suggerimento: note di rilascio

Da questo momento in poi, è possibile visualizzare le note di rilascio in qualsiasi schermata durante il processo di installazione selezionando Note di rilascio.

6.8.1 Caricamento dei codici di registrazione da un dispositivo di memorizzazione USB

Per semplificare la procedura di registrazione è inoltre possibile memorizzare i codici di registrazione in un dispositivo di memorizzazione USB, come un disco flash. YaST precompila automaticamente la casella di testo corrispondente. Questo è particolarmente utile durante i test dell'installazione o se è necessario registrare numerosi sistemi o estensioni.

Nota
Nota: limitazioni

Attualmente, la scansione dei dischi flash viene eseguita solo durante l'installazione o l'aggiornamento, ma non durante la registrazione di un sistema in esecuzione.

Creare un file di nome regcodes.txt o regcodes.xml sul disco USB. Se sono presenti entrambi, ha la precedenza il file XML.

In tale file identificare il prodotto con il nome restituito da zypper search --type product e assegnargli un codice di registrazione nel formato seguente:

Esempio 6.1: regcodes.txt
SLES    cc36aae1
SLED    309105d4

sle-we  5eedd26a
sle-live-patching 8c541494
Esempio 6.2: regcodes.xml
<?xml version="1.0"?>
<profile xmlns="http://www.suse.com/1.0/yast2ns"
 xmlns:config="http://www.suse.com/1.0/configns">
  <suse_register>
    <addons config:type="list">
      <addon>
<name>SLES</name>
<reg_code>cc36aae1</reg_code>
      </addon>
      <addon>
<name>SLED</name>
<reg_code>309105d4</reg_code>
      </addon>
      <addon>
<name>sle-we</name>
<reg_code>5eedd26a</reg_code>
      </addon>
      <addon>
<name>sle-live-patching</name>
<reg_code>8c541494</reg_code>
      </addon>
    </addons>
  </suse_register>
</profile>

Si noti che SLES e SLED non sono estensioni, ma elencandoli come componenti aggiuntivi è possibile combinare in un singolo file i codici di registrazione di molti prodotti di base. Per informazioni, vedere Section 4.3.1, “Extensions”.

6.9 Selezione di estensioni

Se nel passaggio precedente il sistema è stato registrato, viene visualizzato un elenco delle estensioni e dei moduli disponibili basati su SUSE Linux Enterprise Server. Questo passaggio della configurazione viene altrimenti ignorato. Le estensioni e i moduli possono essere aggiunti anche dal sistema installato. Vedere Capitolo 14, Installazione di moduli, estensioni e prodotti aggiuntivi di terze parti per ulteriori informazioni.

L'elenco contiene moduli gratuiti per SUSE Linux Enterprise Server, come l'SDK di SUSE Linux Enterprise, ed estensioni che richiedono una chiave di registrazione che potrebbe essere a pagamento. Fare clic su una voce per visualizzarne la descrizione. Selezionare un modulo o un'estensione per l'installazione attivando il segno di spunta corrispondente. In questo modo all'installazione viene aggiunto il relativo archivio dal server SUSE Customer Center: non sono necessarie origini di installazione aggiuntive. Inoltre, il modello di installazione del modulo o dell'estensione viene aggiunto all'installazione di default in modo da garantirne l'installazione automatica.

La quantità di estensioni e moduli disponibili dipende dal server di registrazione. Un server di registrazione locale può offrire solo archivi di aggiornamenti, ma non estensioni aggiuntive.

Suggerimento
Suggerimento: moduli

I moduli sono parti completamente supportate di SUSE Linux Enterprise Server con un ciclo di vita diverso. Presentano un ambito chiaramente definito e vengono distribuite solo tramite canali online. La registrazione in SUSE Customer Center è un requisito fondamentale per poter eseguire la sottoscrizione a questi canali.

Suggerimento
Suggerimento: SUSE Linux Enterprise Desktop

A partire da SUSE Linux Enterprise 12, SUSE Linux Enterprise Desktop è disponibile non solo come prodotto separato, ma anche come estensione della workstation di SUSE Linux Enterprise Server. Se si effettua la registrazione in SUSE Customer Center, è possibile selezionare l'estensione SUSE Linux Enterprise Workstation per l'installazione. Si noti che per installarla è necessaria una chiave di registrazione valida.

Selezione di estensioni
Figura 6.8: Selezione di estensioni

Passare con Avanti alla finestra di dialogo Prodotto aggiuntivo, in cui è possibile specificare le origini per ulteriori prodotti aggiuntivi non disponibili nel server di registrazione.

Se non si desidera installare componenti aggiuntivi, procedere con Avanti. In caso contrario, attivare Desidero installare un prodotto aggiuntivo. Specificare il tipo di supporto scegliendo tra le opzioni CD, DVD, Disco rigido, Dispositivo USB di memorizzazione di massa, Directory locale o Immagine ISO locale. Se è stato configurato l'accesso di rete, è possibile scegliere tra ulteriori origini remote come HTTP, SLP, FTP e così via. In alternativa, è possibile specificare direttamente un URL. Selezionare Download dei file di descrizione dell'archivio per effettuare ora il download dei file che descrivono l'archivio. Se l'opzione è disattivata, viene eseguito il download dopo l'avvio dell'installazione. Procedere con Avanti e inserire un CD o un DVD, se richiesto.

A seconda del contenuto del componente aggiuntivo, potrebbe essere necessario accettare ulteriori contratti di licenza. Se si è scelto un prodotto aggiuntivo che richiede una chiave di registrazione, viene richiesto di immetterla nella pagina Codici di registrazione estensioni e moduli. Fare clic su Avanti per continuare.

Prodotto aggiuntivo
Figura 6.9: Prodotto aggiuntivo
Suggerimento
Suggerimento: errore «Nessuna chiave di registrazione»

Se si è scelto un prodotto nella finestra di dialogo Selezione estensione, per il quale non si dispone di una chiave di registrazione valida, scegliere Indietro fino a visualizzare la finestra di dialogo Selezione estensione. Deselezionare il modulo o l'estensione e procedere con Avanti. I moduli o le estensioni possono anche essere installati in seguito dal sistema in esecuzione, come descritto nel Capitolo 14, Installazione di moduli, estensioni e prodotti aggiuntivi di terze parti.

6.10 Ruolo di sistema

SUSE Linux Enterprise Server supporta una vasta gamma di funzionalità. Per semplificare l'installazione, YaST offre alcuni casi di utilizzo predefiniti che adattano il sistema da installare allo scenario selezionato. Attualmente questo influisce sul set di pacchetti e sullo schema di partizionamento suggerito.

Scegliere il ruolo di sistema più adatto alle proprie esigenze:

Sistema di default

Selezionare questo scenario quando si esegue l'installazione in un computer reale o in un guest completamente virtualizzato.

Host di virtualizzazione KVM

Selezionare questo scenario quando si esegue l'installazione in un computer utilizzato come host KVM per l'esecuzione di altre macchine virtuali.

Host di virtualizzazione Xen

Selezionare questo scenario quando si esegue l'installazione in un computer utilizzato come host Xen per l'esecuzione di altre macchine virtuali.

Selezione del ruolo di sistema
Figura 6.10: Selezione del ruolo di sistema

6.11 Partizionamento suggerito

Definire una configurazione delle partizioni per SUSE Linux Enterprise Server in questo passaggio. A seconda del ruolo del sistema, il programma di installazione crea una proposta per uno dei dischi disponibili. Tutte le proposte contengono una partizione radice formattata con Btrfs (con snapshot abilitati) e una partizione di scambio. Se al passaggio precedente si è scelto il ruolo del sistema Sistema di default, viene creata anche una partizione home formattata con XFS. Nei dischi rigidi di dimensioni inferiori a 20 GB la proposta non include una partizione home separata. Se nei dischi rigidi disponibili sono state rilevate più partizioni di scambio, vengono utilizzate queste ultime anziché proporre una nuova partizione di scambio. Sono disponibili diverse opzioni per procedere:

Avanti

Per accettare la proposta senza modifiche, fare clic su Avanti per procedere con il workflow di installazione.

Modifica impostazioni proposta

Per modificare la proposta, scegliere Modifica impostazioni proposta. La finestra pop-up consente di passare a una proposta basata su LVM o a una proposta basata su LVM crittografato. È inoltre possibile modificare i file system per le partizioni proposte, creare una partizione home separata e aumentare le dimensioni della partizione di scambio (ad esempio per abilitare la sospensione su disco).

Se il file system radice è in formato Btrfs, in questa finestra è inoltre possibile disabilitare le istantanee Btrfs.

Crea configurazione delle partizioni

Questa opzione consente di spostare la proposta descritta in precedenza in un disco diverso. Selezionare un disco specifico dall'elenco. Se il disco rigido scelto non contiene ancora alcuna partizione, per la proposta verrà utilizzato il disco intero. Altrimenti, è possibile scegliere quale partizione esistente utilizzare. Modifica impostazioni proposta consente di ottimizzare la proposta.

Modalità di partizionamento per esperti

Per creare una configurazione delle partizioni personalizzata, scegliere Modalità di partizionamento per esperti. Viene visualizzata la Modalità di partizionamento per esperti, in cui è disponibile la configurazione delle partizioni corrente per tutti i dischi rigidi che include la proposta consigliata dal programma di installazione. È possibile aggiungere, modificare, ridimensionare o eliminare le partizioni.

Partizionatore avanzato consente inoltre di impostare i volumi logici (LVM), configurare la mappatura dei dispositivi e del RAID, cifrare le partizioni, montare le condivisioni NFS e gestire i volumi tmpfs. Per ottimizzare impostazioni come la gestione dei sottovolumi e degli snapshot per ogni partizione Btrfs, scegliere Btrfs. Per ulteriori informazioni sul partizionamento personalizzato e la configurazione di funzioni avanzate, fare riferimento alla Sezione 12.1, «Utilizzo della modalità di partizionamento di YaST».

Avvertimento
Avvertimento: partizionamento personalizzato nei computer UEFI

Un computer UEFI richiede il montaggio di una partizione di sistema EFI in /boot/efi. È necessario formattare tale partizione mediante il file system FAT.

Se il sistema contiene già una partizione EFI (ereditata ad esempio da un'installazione precedente di Windows), utilizzarla montandola in /boot/efi senza effettuare alcuna formattazione.

Avvertimento
Avvertimento: partizionamento personalizzato e snapper

Per default, SUSE Linux Enterprise Server è configurato per supportare gli snapshot, che consentono di eseguire il rollback delle modifiche di sistema. SUSE Linux Enterprise Server usa Snapper con Btrfs per questa funzione. Per ulteriori dettagli, vedere Chapter 7, System Recovery and Snapshot Management with Snapper.

Per poter creare snapshot di sistema che consentano di eseguire il rollback, è necessario che la maggior parte delle directory di sistema sia montata su un'unica partizione. Per ulteriori informazioni consultare Section 7.1, “Default Setup”. Sono incluse anche /usr e /var. Solo le directory che sono escluse dagli snapshot (vedere Section 7.1.2, “Directories That Are Excluded from Snapshots” per un elenco) possono risiedere su partizioni separate. Nell'elenco sono incluse /usr/local, /var/log e /tmp.

Se non si prevede di utilizzare Snapper per i rollback del sistema, le limitazioni al partizionamento di cui sopra non vengono applicate.

Importante
Importante: Btrfs in una partizione radice cifrata

La configurazione di partizionamento di default suggerisce la partizione radice come Btrfs con /boot come directory. Per cifrare la partizione radice, assicurarsi di utilizzare il tipo di tabella delle partizioni GPT al posto del tipo MSDOS di default. In caso contrario, nel boot loader GRUB2 potrebbe non essere disponibile spazio sufficiente per il loader della seconda fase.

Nota
Nota: IBM Z: utilizzo di minidischi in z/VM

Se SUSE Linux Enterprise Server è stato installato su minidischi in z/VM, che risiedono sullo stesso disco fisico, il percorso di accesso ai minidischi (/dev/disk/by-id/) non è univoco, ma rappresenta l'ID del disco fisico. Quindi, se ci sono due o più minidischi sullo stesso disco fisico, hanno tutti lo stesso ID.

Per evitare problemi durante il montaggio dei minidischi, è sempre consigliabile montarli in base al percorso o in base all'UUID.

Avvertimento
Avvertimento: IBM Z: file system root LVM

Se si configura il sistema con un file system root su LVM o su un array RAID del software, sarà necessario posizionare /boot su una partizione non LVM o non RAID separata, altrimenti non sarà possibile avviare il sistema. Le dimensioni consigliate per tale partizione sono 500 MB e il file system consigliato è Ext4.

Nota
Nota: Volumi RAID software supportati

Sono consentiti l'installazione nei volumi RAID esistenti e l'avvio da questi dei volumi DDF (Disk Data Format) e IMSM (Intel Matrix Storage Manager). IMSM è anche noto con i nomi seguenti:

  • Intel Rapid Storage Technology

  • Intel Matrix Storage Technology

  • Intel Application Accelerator / Intel Application Accelerator RAID Edition

Nota
Nota: Punti di montaggio per i dispositivi FCoE e iSCSI

I dispositivi FCoE e iSCSI verranno visualizzati in modo asincrono durante il processo di avvio. Mentre initrd garantisce che tali dispositivi siano configurati correttamente per il file system radice, non vi sono le stesse garanzie per gli altri file system o punti di montaggio come /usr. Pertanto, tutti i punti di montaggio come /usr o /var non sono supportati. Per utilizzare tali dispositivi, assicurare la sincronizzazione corretta dei rispettivi servizi e dispositivi.

Partizionamento
Figura 6.11: Partizionamento

6.12 Orologio e fuso orario

In questa finestra di dialogo, selezionare la regione e il fuso orario. Entrambi sono preselezionati secondo la lingua di installazione. Per modificare i valori preselezionati, utilizzare la mappa o le caselle di riepilogo relative a Regione e Fuso orario. Quando si utilizza la mappa, puntare il cursore approssimativamente nella direzione della propria regione e fare clic per ingrandire. Ora scegliere il paese o la regione facendo clic con il pulsante sinistro del mouse. Fare clic con il pulsante destro del mouse, per ritornare alla mappa mondiale.

Per impostare l'orologio, scegliere se l'orologio del sistema sia impostato su UTC. Se si esegue un altro sistema operativo sul computer, come Microsoft Windows, è possibile che il sistema utilizzi l'ora locale. Se sul computer si esegue Linux, impostare l'orologio hardware su UTC e impostare il passaggio automatico dall'ora solare all'ora legale.

Importante
Importante: impostazione dell'orologio dell'hardware su UTC

Si può passare automaticamente dall'ora solare all'ora legale (e viceversa) solo quando l'orologio dell'hardware (orologio CMOS) è impostato su UTC. Tale regola viene applicata anche se si utilizza la sincronizzazione dell'orario automatica con NTP, poiché la sincronizzazione automatica verrà eseguita solo se la differenza oraria tra l'orologio dell'hardware e quello del sistema è inferiore a 15 minuti.

Poiché un orario errato del sistema può causare seri problemi (mancati backup, messaggi di posta non elaborati, errori di montaggio nei file system remoti e così via), si consiglia vivamente di impostare sempre l'orologio dell'hardware su UTC.

Orologio e fuso orario
Figura 6.12: Orologio e fuso orario

POWER, AMD/Intel Se si è già configurata una rete, sarà possibile la sincronizzazione dell'orario con un server NTP. Fare clic su Altre impostazioni per modificare le impostazioni NTP o impostare manualmente l'ora. Vedere Chapter 26, Time Synchronization with NTP per ulteriori informazioni sulla configurazione del servizio NTP. Al termine, fare clic su Accetta per continuare l'installazione.

POWER, AMD/Intel Se NTP non è stato configurato, è possibile impostare SYSTOHC=no (variabile sysconfig) per evitare di salvare un orario non sincronizzato nell'orologio hardware.

Nota
Nota: In IBM Z non è possibile modificare l'ora

Dal momento che al sistema operativo non è consentito cambiare data e ora direttamente, l'opzione Altre impostazioni non è disponibile in IBM Z.

6.13 Creazione di un nuovo utente

In questo passaggio si crea un utente locale. Dopo aver immesso il nome e il cognome, accettare la proposta o specificare un nuovo Nome utente che verrà utilizzato per eseguire il login. Utilizzare solo lettere minuscole (a-z), cifre (0-9) e i caratteri . (punto), - (trattino) e _ (carattere di sottolineatura). I caratteri speciali, le dieresi e i caratteri accentati non sono consentiti.

Immettere infine una password per l'utente. Reimmetterla per confermare (e verificare che sia stata digitata correttamente). Per motivi di sicurezza, è necessario che una password sia lunga almeno sei caratteri e contenga lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali (ASCII a 7 bit). Non sono consentiti umlaut o caratteri accentati. Viene verificata la debolezza delle password immesse. Quando si immette una password facile da indovinare, ad esempio una parola del dizionario o un nome, viene visualizzato un avviso. È una buona pratica di sicurezza utilizzare password sicure.

Importante
Importante: nome utente e password

Ricordare il nome utente e la password, in quanto sono necessari ogni volta che si esegue il login al sistema.

Se si installa SUSE Linux Enterprise Server in un computer in cui sono già presenti una o più installazioni di Linux, YaST consente di importare i dati degli utenti, come i relativi nomi e password. Selezionare Importa dati utente da installazione precedente e quindi selezionare Scegli utenti.

Se non si desidera configurare utenti locali, ad esempio per l'impostazione di un client in una rete con l'autenticazione utente centralizzata, ignorare questo passaggio scegliendo Avanti e confermando l'avviso. L'autenticazione degli utenti di rete può essere configurata in seguito nel sistema installato. Per istruzioni, fare riferimento al Capitolo 16, Gestione utenti con YaST.

Creazione di un nuovo utente
Figura 6.13: Creazione di un nuovo utente

Sono disponibili due ulteriori opzioni:

Utilizzare questa password per l'amministratore di sistema

Se questa opzione è selezionata, per l'amministratore di sistema root verrà utilizzata la stessa password immessa per l'utente. Questa opzione è adatta per le workstation autonome o i computer di una rete domestica amministrati da un unico utente. Quando non è selezionata, nel passaggio successivo del workflow di installazione, all'utente viene richiesto di immettere una password dell'amministratore di sistema (vedere Sezione 6.14, «Password per l'amministratore di sistema root»).

Login automatico

Questa opzione esegue automaticamente il login dell'utente corrente nel sistema all'avvio. Ciò è soprattutto utile se il computer viene utilizzato da un unico utente. Per consentire il login automatico, l'opzione deve essere esplicitamente abilitata.

6.13.1 Impostazioni avanzate

Fare clic su Modifica nella finestra di dialogo Crea utente per importare gli utenti da un'installazione precedente (se presente). Questa finestra di dialogo consente anche di modificare il tipo di cifratura della password.

Il metodo di autenticazione di default è Locale (/etc/passwd). Se viene rilevata una versione precedente di SUSE Linux Enterprise Server o un altro sistema che utilizza /etc/passwd, è possibile importare gli utenti locali. Per fare ciò, selezionare Leggi dati utente da installazione precedente e fare clic su Scegli. Nella finestra di dialogo successiva, selezionare gli utenti da importare e terminare con OK.

Per default, le password vengono cifrate con la funzione hash SHA-512. Si consiglia di non cambiare questo metodo, se non per motivi di compatibilità.

6.14 Password per l'amministratore di sistema root

Se nel passaggio precedente non si è selezionato Utilizzare questa password per l'amministratore di sistema, verrà richiesto di immettere una password per l'amministratore di sistema root. Questo passaggio della configurazione viene altrimenti ignorato.

root è il nome del superutente o dell'amministratore del sistema. Diversamente dagli utenti normali, root dispone di diritti illimitati per modificare la configurazione del sistema, installare programmi e configurare nuovi componenti hardware. Se gli utenti dimenticano le proprie parole d'ordine o riscontrano altri problemi con il sistema, root è in grado di intervenire. L'account root deve essere utilizzato esclusivamente per l'amministrazione, la manutenzione e la riparazione del sistema. Il login come utente root per il lavoro quotidiano costituisce un rischio: anche il minimo errore può determinare la perdita irreversibile di file di sistema.

Per obiettivi di verifica, la parola d'ordine di root deve essere digitata due volte. Non dimenticare la parola d'ordine di root. Dopo aver immesso la password, non è possibile recuperarla.

Password per l'amministratore di sistema root
Figura 6.14: Password per l'amministratore di sistema root
Suggerimento
Suggerimento: password e layout di tastiera

Si consiglia di utilizzare solo caratteri disponibili sulla tastiera inglese. Nel caso di un errore di sistema o se è necessario avviare il sistema in modalità di salvataggio, è possibile che non sia disponibile una tastiera localizzata.

La password dell'utente root può essere modificata in seguito nel sistema installato. A tale scopo, eseguire YaST e avviare Sicurezza e utenti › Gestione utente e gruppi.

Importante
Importante: utente root

L'utente root ha tutte le autorizzazioni necessarie per apportare modifiche al sistema. Per eseguire tali attività è necessaria la parola d'ordine di root. Non è possibile svolgere attività amministrative senza questa password.

6.15 Impostazioni di installazione

Nell'ultimo passaggio che precede l'installazione vera e propria, è possibile modificare le impostazioni di installazione consigliate dal programma. Per modificare i consigli, fare clic sulle relative intestazioni. Dopo aver apportato modifiche a una determinata impostazione, si viene sempre reindirizzati alla finestra delle impostazioni di installazione, che viene aggiornata di conseguenza.

Impostazioni dell'installazione
Figura 6.15: Impostazioni di installazione

6.15.1 Software

SUSE Linux Enterprise Server contiene numerosi modelli software per vari tipi di applicazioni. Fare clic su Software per aprire la schermata Selezione software task di sistema in cui è possibile modificare la selezione dei modelli in base alle esigenze. Selezionare un modello dall'elenco e visualizzarne la descrizione sul lato destro della finestra. Ogni modello contiene i vari pacchetti software necessari per funzioni specifiche (ad esempio un server Web e LAMP o un server di stampa). Per una selezione più dettagliata basata sui pacchetti software da installare, selezionare Dettagli per passare al programma di gestione del software YaST.

È anche possibile installare o rimuovere successivamente pacchetti software aggiuntivi dal sistema utilizzando il programma di gestione del software YaST. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Capitolo 13, Installazione o rimozione del software.

Selezione software e compiti di sistema
Figura 6.16: Selezione software e compiti di sistema
Nota
Nota: desktop grafico

Per default, SUSE Linux Enterprise Server viene installato con l'ambiente desktop X Window e GNOME. Se X Window non è necessario, deselezionare i due modelli corrispondenti nella schermata Selezione software task di sistema. In alternativa a GNOME, è possibile installare la versione più leggera del gestore di finestre IceWM. Selezionare Dettagli nella schermata Selezione software e task di sistema e cercare icewm.

Suggerimento
Suggerimento: IBM Z: supporto per la cifratura dell'hardware

Per default, stack di cifratura dell'hardware non è installato. Per installarlo, selezionare Supporto crittografia HW System z nella schermata Selezione software e task di sistema.

Suggerimento
Suggerimento: aggiunta di lingue secondarie

La lingua selezionata con il primo passaggio dell'installazione viene utilizzata come primaria (default) per il sistema. È possibile aggiungere lingue secondarie nella finestra di dialogo Software scegliendo Dettagli › Visualizza › Lingue.

6.15.2 Avvio

Il programma di installazione propone una configurazione di avvio per il sistema. Altri sistemi operativi disponibili nel computer, ad esempio Microsoft Windows o altre installazioni Linux, verranno automaticamente rilevate e aggiunte al boot loader. SUSE Linux Enterprise Server viene invece avviato per default. Di norma, queste impostazioni possono essere lasciate invariate. Se si desidera una configurazione personalizzata, modificare la proposta in base alle esigenze. Per ulteriori informazioni, vedere Section 13.3, “Configuring the Boot Loader with YaST”.

Importante
Importante: RAID software 1

L'avvio di una configurazione in cui /boot risiede in un dispositivo RAID software 1 è supportato ma richiede l'installazione del boot loader in MBR (Ubicazione del boot loader › Avvia da record di avvio principale). La presenza di /boot in dispositivi RAID software con un livello diverso da RAID 1 non è supportata. Vedere anche Chapter 8, Configuring Software RAID for the Root Partition.

6.15.3 Sicurezza

Le mitigazioni CPU si riferiscono ai parametri della riga di comando di avvio del kernel per le mitigazioni software che sono state distribuite per impedire attacchi CPU side-channel. Fare clic sulla voce evidenziata per scegliere un'opzione diversa. Per informazioni, vedere CPU Mitigations.

Per default, SuSEfirewall2 è abilitato in tutte le interfacce di rete configurate. Per disabilitare globalmente il firewall per questo computer, fare clic su Disabilita (non consigliato).

Nota
Nota: impostazioni firewall

Se il firewall è attivato, tutte le interfacce vengono configurate in modo che si trovino nella «zona esterna», in cui tutte le porte sono chiuse per default, in modo da garantire la massima sicurezza. L'unica porta che è possibile aprire durante l'installazione è la porta 22 (SSH), per consentire l'accesso remoto. Tutti gli altri servizi che richiedono l'accesso di rete (ad esempio FTP, Samba, il server Web e così via) funzionano solo dopo aver modificato le impostazioni del firewall. Per ulteriori informazioni consultare Chapter 16, Masquerading and Firewalls.

Per abilitare l'accesso remoto tramite SSH (Secure Shell), verificare che il servizio SSH sia abilitato e che la porta SSH sia aperta.

Suggerimento
Suggerimento: chiavi host SSH esistenti

Se si installa SUSE Linux Enterprise Server in un computer in cui sono presenti installazioni di Linux esistenti, con la routine di installazione viene importata una chiave host SSH. Per default, viene scelta la chiave host con l'ora di accesso più recente. Vedere anche Sezione 6.15.7, «Importare configurazioni e chiavi host SSH».

Se si sta eseguendo un'amministrazione remota su VNC, è anche possibile specificare l'eventuale accessibilità del computer tramite VNC dopo l'installazione. Si noti che l'abilitazione di VNC richiede anche l'impostazione di Destinazione di default di systemd su grafica.

6.15.4 Kdump

È possibile utilizzare kdump per salvare un dump del kernel (in caso di crash) allo scopo di analizzare gli eventuali problemi. Utilizzare questa finestra di dialogo per abilitare e configurare kdump. Per informazioni dettagliate, vedere Chapter 17, Kexec and Kdump.

6.15.5 IBM Z: black list dei dispositivi

Al fine di risparmiare memoria, per default tutti i canali dei dispositivi attualmente non in uso vengono inseriti in una black list (ogni canale non incluso nella black list occupa circa 50 KB di memoria). Per configurare hardware aggiuntivo nel sistema installato utilizzando i canali che si trovano attualmente nella black list, eseguire il modulo YaST corrispondente per abilitare prima i canali.

Per disabilitare l'inserimento nella black list, fare clic su Disabilita.

6.15.6 Destinazione di default di systemd

SUSE Linux Enterprise Server può essere avviato in due diverse destinazioni (in precedenza note come «runlevel»). La destinazione grafica avvia un display manager, mentre la destinazione multi-utente avvia l'interfaccia della riga di comando.

La destinazione di default è grafica. Se non sono stati installati i modelli X Window System, è necessario cambiarla in multi-utente. Se il sistema deve essere accessibile tramite VNC, è necessario scegliere la destinazione grafica.

6.15.7 Importare configurazioni e chiavi host SSH

Se nel computer in uso viene rilevata un'installazione Linux esistente, per default YaST importa la più recente chiave host SSH trovata in /etc/ssh, includendo facoltativamente anche altri file presenti in tale directory. Questo consente di riutilizzare l'identità SSH dell'installazione esistente, evitando la visualizzazione dell'avviso IDENTIFICAZIONE HOST REMOTO MODIFICATA alla prima connessione. Si noti che, se YaST non rileva altre installazioni, questo elemento non viene visualizzato nel riepilogo dell'installazione.

Importare configurazioni e chiavi host SSH
Figura 6.17: Importare configurazioni e chiavi host SSH
Desidero importare chiavi SSH da un'installazione precedente:

Selezionare questa opzione se si desidera importare la chiave host SSH e, facoltativamente, la configurazione di un sistema installato. L'installazione da cui eseguire l'importazione può essere selezionata dall'elenco di opzioni sottostante.

Importa configurazione SSH

Abilitare questa opzione per copiare nel sistema installato anche gli altri file disponibili in /etc/ssh, oltre alle chiavi host.

6.15.8 Informazioni di sistema

Questa schermata elenca tutte le informazioni hardware che il programma di installazione può ottenere sul computer. Alla prima apertura, viene avviato il rilevamento dell'hardware. A seconda del sistema, ciò potrebbe impiegare alcuni minuti. Selezionare un elemento qualsiasi nell'elenco, quindi fare clic su Dettagli per visualizzare informazioni dettagliate sull'elemento selezionato. Utilizzare Salva su file per salvare un elenco dettagliato sul file system locale o su un disco rimovibile.

Gli utenti avanzati possono anche modificare l'Impostazione ID del PCI e le impostazioni del kernel selezionando Impostazioni del kernel. Viene visualizzata una schermata con due schede:

Impostazione ID del PCI

Ogni driver di kernel contiene un elenco degli ID di tutti i dispositivi supportati. Se un nuovo dispositivo non risulta presente in alcun database di driver, viene considerato come non supportato, anche se può essere utilizzato con un driver esistente. In questa posizione è possibile aggiungere gli ID del PCI a un driver di dispositivo. Solo gli utenti avanzati dovrebbero tentare questa operazione.

Per aggiungere un ID, fare clic su Aggiungi e scegliere se immettere manualmente i dati o utilizzare un elenco per la selezione. Immettere i dati richiesti. SysFS Dir è il nome della directory di /sys/bus/pci/drivers: se è vuoto, come nome di directory viene usato il nome del driver. Le voci esistenti possono essere gestite con Modifica ed Elimina.

Impostazioni del kernel

In questa posizione è possibile modificare il Pianificatore I/O globale. Se si sceglie Non configurato, viene utilizzata l'impostazione di default della rispettiva architettura. Questa impostazione può anche essere modificata in seguito dal sistema installato. Per informazioni dettagliate sulla sintonizzazione di I/O, fare riferimento al Chapter 12, Tuning I/O Performance.

In questa posizione è anche possibile attivare Abilita tasti SysRq. Questi tasti consentono di eseguire comandi di base, come il riavvio del sistema o la scrittura dei dump del kernel in caso di crash del sistema. L'abilitazione di questi tasti è consigliata quando si esegue lo sviluppo del kernel. Per ulteriori dettagli, vedere https://www.kernel.org/doc/html/latest/admin-guide/sysrq.html.

6.16 Esecuzione dell'installazione

Dopo aver configurato tutte le impostazioni dell'installazione, fare clic su Installa nella finestra Impostazioni dell'installazione per avviare l'installazione. Alcuni software potrebbero richiedere una conferma della licenza. Se la selezione include software di questo tipo, vengono visualizzate le finestre di dialogo di conferma della licenza. Fare clic su Accetta per installare il pacchetto software. Se non si accetta la licenza fare clic su Non accetto e il pacchetto software non sarà installato. Nella finestra di dialogo che segue, confermare nuovamente con Installa.

Il tempo necessario per il completamento dell'installazione è di circa 15-30 minuti e dipende dalle prestazioni del sistema e dall'ambito del software selezionato. Dopo aver preparato il disco rigido e aver salvato e ripristinato le impostazioni utente, l'installazione del software inizia. Durante questa procedura una proiezione introduce le funzioni di SUSE Linux Enterprise Server. Scegliere Dettagli per passare al log di installazione o Note di rilascio per leggere importanti informazioni aggiornate non disponibili nei manuali stampati.

Al termine dell'installazione del software, il sistema viene riavviato nella nuova installazione in cui è possibile eseguire il login. Per personalizzare la configurazione del sistema o installare pacchetti software aggiuntivi, avviare YaST.

Nota
Nota: installazione monofase

A partire da SUSE Linux Enterprise Server 12, l'installazione di sistema e la configurazione di base, inclusa la configurazione di rete, vengono eseguite in una sola fase. Dopo avere riavviato nel sistema installato, è possibile effettuare l'accesso e iniziare a utilizzare il sistema. Per modificare la configurazione, configurare servizi o installare software aggiuntivo, avviare YaST.

6.16.1 IBM Z: esecuzione di IPL per il sistema installato

Sulla piattaforma IBM Z, in genere YaST si riavvia nel sistema installato. Eccezioni sono le installazioni in cui il boot loader risiede su un dispositivo FCP in ambienti con LPAR installati su computer antecedenti a z196 o con z/VM antecedenti alla versione 5.4. Il boot loader viene scritto su una partizione separata montata come /boot/zipl/.

Nei casi in cui il riavvio automatico non è possibile, YaST visualizza una finestra di dialogo che contiene informazioni sul dispositivo da utilizzare per eseguire IPL. Accettare l'opzione di spegnimento ed eseguire un IPL dopo di esso. La procedura varia a seconda del tipo di installazione:

Installazione LPAR

In HMC di IBM Z selezionare Carica, quindi Elimina e immettere l'indirizzo di caricamento (l'indirizzo del dispositivo che contiene la directory /boot/zipl con il boot loader). Se il dispositivo di avvio è costituito da un disco zFCP, scegliere Carica da SCSI e specificare l'indirizzo di caricamento dell'adattatore FCP in uso, oltre al WWPN e al LUN del dispositivo di avvio. Avviare il processo di caricamento.

Installazione z/VM

Eseguire il login al guest VM (vedere Esempio 4.1, «Configurazione di una directory z/VM» per la configurazione) come LINUX1 e procedere all'esecuzione di IPL per il sistema installato:

IPL 151 CLEAR

151 è un indirizzo di esempio del dispositivo di boot DASD; sostituire questo valore con l'indirizzo corretto.

Se si utilizza un disco zFCP come dispositivo di avvio, specificare i valori WWPN e LUN del dispositivo di avvio prima di avviare IPL. La lunghezza del parametro è limitata a 8 caratteri. Valori maggiori devono essere separati da spazi:

SET LOADDEV PORT 50050763 00C590A9 LUN 50010000 00000000

Infine, avviare IPL:

IPL FC00

FC00 è un indirizzo di esempio dell'adattatore zFCP; sostituire questo valore con l'indirizzo corretto.

Installazione guest KVM

Al termine dell'installazione, la macchina virtuale si arresta. A questo punto, eseguire il login all'host KVM, modificare il file di descrizione della macchina virtuale e riavviarla per eseguire l'IPL nel sistema installato:

  1. Eseguire il login all'host KVM.

  2. Modificare il file XML di dominio eseguendo

    virsh edit s12-1

    e rimuovere le righe seguenti:

      <!-- Boot kernel - remove 3 lines after successfull installation -->
      <kernel>/var/lib/libvirt/images/s12-kernel.boot</kernel>
      <initrd>/var/lib/libvirt/images/s12-initrd.boot</initrd>
      <cmdline>linuxrcstderr=/dev/console</cmdline>
  3. Riavviare il guest VM per eseguire l'IPL nel sistema installato:

    virsh start s12-1 --console
Nota
Nota: per le installazioni KVM, il parametro cio_ignore è disabilitato

Il parametro del kernel cio_ignore impedisce al kernel di esaminare tutti i dispositivi hardware disponibili. Poiché, tuttavia, per i guest KVM l'hypervisor limita già l'accesso ai soli dispositivi appropriati, il parametro cio_ignore viene disabilitato per default quando si installa un guest KVM (per le installazioni z/VM e LPAR tale parametro è attivo per default).

6.16.2 IBM Z: connessione al sistema installato

Dopo aver eseguito IPL per il sistema, stabilire una connessione tramite VNC, SSH o X per eseguire il login al sistema installato. Si consiglia di utilizzare VNC o SSH. Per personalizzare la configurazione del sistema o installare pacchetti software aggiuntivi, avviare YaST.

6.16.2.1 Utilizzo di una connessione VNC

Un messaggio nel terminale 3270 chiede di connettere al sistema Linux tramite un client VNC. Tuttavia, spesso tale messaggio sfugge all'utente perché viene proposto con i messaggi del kernel e perché il processo del terminale potrebbe giungere a termine prima che l'utente legga il messaggio. Se non si verificano eventi per cinque minuti, tentare di avviare una connessione al sistema Linux tramite un visualizzatore VNC.

6.16.2.2 Utilizzo di una connessione SSH

Un messaggio nel terminale 3270 chiede di connettere al sistema Linux tramite un client SSH. Tuttavia, spesso tale messaggio sfugge all'utente perché viene proposto con i messaggi del kernel e perché il processo del terminale giunge a termine prima che l'utente se ne renda conto.

Quando viene visualizzato il messaggio, utilizzare SSH per eseguire il login come root nel sistema Linux. Se la connessione viene respinta o va in timeout, attendere che il timeout di login scada, quindi riprovare (il tempo di attesa dipende dalle impostazioni del server).

6.16.2.3 Utilizzo di una connessione X

Quando si effettua l'installazione di IPL sul sistema installato, verificare che il server X utilizzato per la prima fase dell'installazione sia funzionante e ancora disponibile prima di effettuare l'avvio da DASD. YaST tenta la connessione a questo server X per completare la connessione. Si potrebbero verificare problemi nel caso il sistema venga avviato, ma non sia in grado di connettersi tempestivamente al server X.