4 Installazione su IBM Z #
In questo capitolo è descritta la procedura preliminare per l'installazione di SUSE® Linux Enterprise Server su IBM Z. Vengono fornite tutte le informazioni necessarie per preparare l'installazione sul lato LPAR e z/VM.
4.1 Informazioni e requisiti generali #
Questa sezione contiene informazioni di base sui requisiti di sistema come hardware, livello di MicroCode e software supportati. Descrive anche i diversi tipi di installazione e in che modo eseguire un IPL per la prima installazione. Per informazioni tecniche dettagliate di IBM Z su SUSE Linux Enterprise Server visitare http://www.ibm.com/developerworks/linux/linux390/documentation_suse.html.
4.1.1 Requisiti di sistema #
Questa sezione offre un elenco di componenti hardware per IBM Z supportati da SUSE Linux Enterprise Server. Inoltre, contiene una descrizione del livello del MicroCode (MCL) utilizzato nel sistema IBM Z, che è molto importante per l'installazione. Nella parte conclusiva di questa sezione viene elencato il software aggiuntivo da installare e utilizzare per l'installazione.
4.1.1.1 Hardware #
SUSE Linux Enterprise Server è stato eseguito correttamente sulle piattaforme seguenti:
IBM zEnterprise System z196 (2817)
IBM zEnterprise System z114 (2818)
IBM zEnterprise EC12 (zEC12) (2827)
IBM zEnterprise BC12 (zBC12) (2828)
IBM z Systems z13 (2964)
IBM z Systems z13s (2965)
IBM LinuxONE Emperor (2964)
IBM LinuxONE Rockhopper (2965)
4.1.1.1.1 Requisiti di memoria #
Metodi di installazione diversi richiedono requisiti di memoria diversi nel corso dell'installazione. Al termine dell'installazione, l'amministratore di sistema può ridurre la memoria alla dimensione desiderata. SUSE consiglia il seguente utilizzo:
1 GB |
Per installazione in z/VM. |
1 GB |
Per installazione in LPAR. |
1 GB |
Per l'installazione in KVM. |
Per origini di installazione NFS, FTP, o SMB o quando si utilizza VNC, è richiesto un minimo di 512 MB di memoria; in caso contrario è probabile che il tentativo di installazione non riesca. Notare inoltre che il numero di dispositivi visibili dal guest z/VM o dall'immagine LPAR influenza i requisiti di memoria. L'installazione con, letteralmente, centinaia di dispositivi accessibili (anche se non utilizzati per l'installazione) potrebbe richiede un'ulteriore quantità di memoria.
4.1.1.1.2 Requisiti per lo spazio su disco #
I requisiti dipendono dall'applicazione. In generale, per ottenere un sistema che funzioni correttamente, sarà necessario più spazio di quanto richiesto dall'installazione software. I requisiti minimi per le differenti selezioni sono:
800 MB |
Installazione minima |
1,4 GB |
Installazione minima + Sistema di base |
2.6 GB |
Installazione di default |
3.6 GB+ |
Consigliati (con desktop grafico, pacchetti di sviluppo e Java). |
4.1.1.1.3 Connessione di rete #
È necessaria una connessione di rete per comunicare con il sistema SUSE Linux Enterprise Server. È possibile scegliere una o più tra le seguenti connessioni o schede di rete:
OSA Express Ethernet (incluso Fast e Gigabit Ethernet)
HiperSockets o LAN Guest
10 GBE, VSWITCH
RoCE (RDMA over Converged Ethernet)
Le seguenti interfacce sono ancora incluse, ma non più supportate:
CTC (o CTC virtuale)
ESCON
Interfaccia di rete IP per IUCV
Quando si esegue l'installazione in KVM, verificare che i requisiti seguenti siano soddisfatti al fine di consentire al guest VM di accedere alla rete in modo trasparente:
L'interfaccia di rete virtuale è connessa a un'interfaccia di rete host.
L'interfaccia di rete host è connessa a una rete che includerà il server virtuale.
Se l'host è configurato in modo da disporre di una connessione di rete ridondante, raggruppando due porte di rete OSA indipendenti in modo da ottenere un'interfaccia di rete aggregata, l'identificatore di tale interfaccia di rete sarà
bond0
oppure, se ne esiste più di una,bond1
,bond2
e così via.Se la connessione di rete host non è configurata per la ridondanza, è necessario utilizzare l'identificatore della singola interfaccia di rete. Tale identificatore ha formato enccw0.0.NNNN, dove NNNN è il numero di dispositivo dell'interfaccia di rete desiderata.
4.1.1.2 Livello di MicroCode, APAR e correzioni #
La documentazione relativa alle restrizioni e ai requisiti per questa release di SUSE Linux Enterprise Server è disponibile in IBM developerWorks all'indirizzo http://www.ibm.com/developerworks/linux/linux390/documentation_suse.html. È consigliabile utilizzare sempre il livello massimo di servizio disponibile. Contattare l'assistenza IBM per conoscere i requisiti minimi.
4.1.1.2.1 z/VM #
z/VM 5.4
z/VM 6.2
z/VM 6.3, è consigliabile installare APAR VM65419 (o versione successiva) per migliorare l'output di qclib.
È consigliabile concordare l'ordine di installazione con la propria assistenza IBM, poiché potrebbe essere necessario attivare gli APAR della VM prima di installare i nuovi livelli di MicroCode.
4.1.1.3 Software #
Durante l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server tramite NFS o FTP non basati su Linux, potrebbero verificarsi problemi con il software del server NFS o FTP. Poiché il server FTP standard di Windows* può causare errori, in questi computer è solitamente consigliabile installare SMB.
Per connettersi al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server, è richiesto uno dei metodi seguenti (i metodi consigliati sono SSH o VNC):
- SSH con emulazione di terminale (compatibile xterm)
SSH è lo strumento standard Unix che dovrebbe essere presente su qualsiasi sistema Unix o Linux. Per Windows, esiste un client SSH chiamato Putty. L'utilizzo è gratuito ed è disponibile presso http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/putty/.
- Client VNC
Per Linux, un client VNC chiamato vncviewer è incluso in SUSE Linux Enterprise Server come parte del pacchetto
tightvnc
. TightVNC è disponibile anche per Windows. il cui download può essere eseguito da http://www.tightvnc.com/.- Server X
Su qualsiasi workstation Linux o Unix è possibile trovare un'implementazione adatta del server X. Esistono in commercio molti ambienti X Window System per Windows e MacOS*. È possibile effettuare il download di alcuni come versioni di prova gratuite. Una versione di prova di Mocha X Server di MochaSoft è disponibile in http://www.mochasoft.dk/freeware/x11.htm.
Consultare il file README
disponibile nella directory root del DVD 1 di SUSE Linux Enterprise Server prima di installare SUSE Linux Enterprise Server su IBM Z. Questo file completa la presente documentazione.
4.1.2 Tipi di installazione #
In questa sezione viene presentata una panoramica dei diversi tipi di installazione possibili con SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z:
- LPAR
Installazione di SUSE Linux Enterprise Server mediante una partizione logica (LPAR).
- z/VM
Installazione di SUSE Linux Enterprise Server come sistema operativo guest all'interno di z/VM.
- KVM
Installazione di SUSE Linux Enterprise Server come sistema operativo guest all'interno KVM.
In base alla modalità di installazione (LPAR o z/VM) esistono diverse possibilità per l'avvio del processo di installazione e l'esecuzione dell'IPL del sistema installato.
4.1.2.1 LPAR #
Se si installa SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z in una partizione logica (LPAR), assegnare memoria e processori all'istanza. L'installazione in una LPAR è raccomandata per le macchine di produzione a carico elevato. L'esecuzione in LPAR rende disponibili standard di sicurezza più elevati. Il networking tra partizioni LPAR è possibile su interfacce esterne o Hipersockets. Se si intende utilizzare l'installazione per la virtualizzazione con KVM, è particolarmente consigliata l'installazione in LPAR.
4.1.2.2 z/VM #
L'esecuzione di SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z in z/VM implica che SUSE Linux Enterprise Server sia un sistema guest all'interno di z/VM. Un vantaggio di questa modalità è la possibilità di disporre del controllo completo su SUSE Linux Enterprise Server da z/VM. Ciò è molto utile per lo sviluppo del kernel o per il debugging basato sul kernel. È inoltre molto semplice aggiungere o rimuovere hardware sui sistemi Linux ospiti. La creazione di guest SUSE Linux Enterprise Server aggiuntivi è semplice e consente l'esecuzione simultanea di centinaia di istanze Linux.
4.1.2.3 Guest KVM #
Per installare SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z come guest KVM è necessario avere installato un'istanza dell'host server KVM in una partizione LPAR. Per informazioni dettagliate sull'installazione del guest, vedere Procedura 4.3, «Panoramica dell'installazione guest KVM».
4.1.3 Opzioni IPL #
Questa sezione contiene le informazioni necessarie per eseguire un IPL per la prima installazione. In base al tipo di installazione, sono necessarie opzioni diverse. Vengono descritte le opzioni del lettore VM, di caricamento da CD-ROM o server e di caricamento da un DVD-ROM collegato tramite SCSI. L'installazione dei pacchetti software, effettuata tramite la rete, non richiede il supporto IPL.
4.1.3.1 Lettore VM #
Per eseguire l'IPL da un lettore VM, è necessario prima trasferire i file necessari nel lettore. Per maggiore praticità nell'amministrazione, è consigliabile creare un utente linuxmnt
che dispone di un minidisco contenente i file e gli script necessari per l'IPL. Questo minidisco in seguito può essere accessibile in sola lettura dai sistemi Linux ospiti.
4.1.3.2 Caricamento da supporto estraibile o server #
Per eseguire IPL in una LPAR, è possibile caricare l'immagine del kernel direttamente dall'SE, dal dispositivo CD/DVD-ROM di HMC oppure da qualsiasi sistema remoto accessibile tramite FTP. Questa funzione può essere eseguita dall'HMC. Il processo di installazione richiede un file con una mappatura dell'ubicazione dei dati di installazione nel file system e le ubicazioni di memoria dove dovranno essere copiati i dati.
Per SUSE Linux Enterprise Server, sono disponibili due file di questo tipo. Sono ubicati entrambi nella directory radice del file system di DVD 1:
suse.ins
che per funzionare richiede la configurazione dell'accesso di rete in Linuxrc prima dell'avvio dell'installazione.susehmc.ins
che consente l'installazione senza accesso di rete.
Nel riquadro di navigazione a sinistra di HMC espandere SUSE Linux Enterprise Server dalla tabella dei LPAR e selezionare .
› e selezionare il sistema mainframe con cui lavorare. Scegliere il LPAR sul quale avviare
Quindi, scegliere .ins
appropriato non è ubicato nella directory radice del server, specificare il percorso del file. Passare al menu , quindi scegliere la voce .ins
appropriata. Fare clic su per avviare l'installazione.
4.1.3.3 Caricamento da DVD SCSI #
Per eseguire l'IPL da un DVD SCSI, è necessario accedere a un adattatore FCP collegato ad un'unità DVD. Sono necessari i valori per WWPN e LUN dell'unità SCSI. Per informazioni, vedere la Sezione 4.2.4.1.2, «IPL da un DVD SCSI collegato tramite FCP».
4.1.3.4 Caricamento dalla rete con zPXE #
Per l'esecuzione dell'IPL dalla rete con zPXE è necessario un server Cobbler in grado di fornire kernel, disco RAM e un parmfile. Può essere avviato eseguendo lo script ZPXE EXEC. Per ulteriori informazioni, vedere la Sezione 4.2.1.3, «Utilizzo di un server Cobbler per zPXE». zPXE è disponibile solo in z/VM.
4.2 Preparazione per l'installazione #
Ulteriori informazioni su come rendere accessibili i dati per l'installazione, installare SUSE Linux Enterprise Server con metodi differenti e preparare e utilizzare l'IPL del sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server. Sono inoltre disponibili informazioni sulla configurazione e l'installazione di rete.
4.2.1 Rendere disponibili i dati dell'installazione #
In questa sezione vengono fornite informazioni dettagliate su come rendere accessibili i dati di installazione di SUSE Linux Enterprise Server in una piattaforma IBM Z. Scegliere l'installazione NFS o FTP in base al computer e all'ambiente di sistema in uso. Se nel proprio ambiente sono in esecuzione postazioni di lavoro di Microsoft Windows, è possibile utilizzare la rete Windows (incluso il protocollo SMB) per installare SUSE Linux Enterprise Server nel sistema IBM Z.
A partire dal Service Pack 1 di SUSE Linux Enterprise Server 10, è possibile eseguire IPL da DVD utilizzando quest'ultimo come supporto di installazione. Questa operazione è molto pratica se vi sono restrizioni di configurazione in un server di installazione che fornisce supporti di installazione in rete. Il prerequisito è un'unità DVD SCSI collegata tramite FCP.
Non è possibile effettuare l'installazione da disco rigido copiando il contenuto del DVD in una partizione su un DASD.
4.2.1.1 Utilizzo di una workstation Linux o di un DVD di SUSE Linux Enterprise Server #
Se nell'ambiente del computer è in esecuzione una postazione di lavoro Linux, utilizzarla per fornire i dati di installazione al processo di installazione IBM Z mediante NFS o FTP. Se si esegue la workstation Linux in SUSE Linux Enterprise Server, è possibile configurare un server di installazione (NFS o FTP) utilizzando il modulo di YaST come descritto nella Sezione 8.1, «Configurazione di un server di installazione con YaST».
4.2.1.1.1 NFS #
Utilizzare NFS (file system di rete) per rendere disponibile il disco di installazione.
L'esportazione del file system radice (/
) non implica l'esportazione dei dispositivi montati, ad esempio i DVD. Assegnare un nome al punto di montaggio in /etc/exports
:
/media/dvd *(ro)
Dopo aver modificato questo file, riavviare il server NFS con il comando sudo systemctl restart nfsserver
.
4.2.1.1.2 [FTP] #
Per configurare un server FTP in un sistema Linux è necessario installare e configurare software server, ad esempio vsftpd. Se si utilizza SUSE Linux Enterprise Server, vedere il Chapter 34, Setting Up an FTP Server with YaST per le istruzioni di installazione. Poiché non è possibile effettuare il download dei dati di installazione tramite login anonimo, è necessario configurare il server FTP in modo da supportare l'autenticazione degli utenti.
4.2.1.1.3 SUSE Linux Enterprise Server su DVD #
Il DVD1 di SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z contiene un'immagine Linux avviabile per le postazioni di lavoro basate su Intel e un'immagine per la piattaforma IBM Z.
Per workstation su base Intel, avviare da questo DVD, rispondere alle domande sulla lingua e il layout della tastiera e selezionare
. Per questa operazione sono necessari almeno 64 MB di RAM. Non è necessario alcuno spazio sul disco perché l'intero di sistema di salvataggio risiede nella RAM della workstation. Per eseguire questa operazione è richiesta una conoscenza di Linux e della connessione di rete perché è necessario configurare la rete della workstation manualmente.
Per IBM Z, eseguire l'IPL del guest LPAR/VM da questo DVD, come descritto nella Sezione 4.2.4.1.2, «IPL da un DVD SCSI collegato tramite FCP». Dopo aver immesso i parametri di rete, il sistema di installazione tratta il DVD come origine dei dati di installazione. Poiché non è possibile connettere direttamente a IBM Z un terminale compatibile con X11, occorre scegliere se eseguire l'installazione VNC o SSH. SSH fornisce inoltre un'installazione grafica tramite tunnelling della connessione X attraverso SSH mediante ssh -X
.
4.2.1.2 Utilizzo di una workstation Microsoft Windows #
Se in rete è disponibile una workstation Microsoft Windows, utilizzare questo computer per rendere disponibile il supporto di installazione. Il modo più semplice per eseguire questa operazione consiste nell'utilizzo del protocollo SMB, già incluso nel sistema operativo Windows. Assicurarsi che l'opzione
sia attivata per garantire l'incapsulamento dei pacchetti SMB in TCP/IP. Le informazioni dettagliate sono disponibili nella Guida online di Windows o nella documentazione Windows relativa alle connessioni di rete. L'alternativa consiste nell'utilizzo dell'FTP. A questo scopo, è necessario un software di terze parti per Windows.4.2.1.2.1 Autenticazione con SMB: #
Per rendere disponibile il supporto di installazione via SMB, inserire il DVD 1 di SUSE Linux Enterprise Server nell'unità DVD della workstation Windows. Creare quindi una condivisione utilizzando la lettera dell'unità DVD-ROM e renderla disponibile a tutti gli utenti in rete.
Il percorso di installazione in YaST può essere:
smb://DOMAIN;USER:PW@SERVERNAME/SHAREPATH
Dove i segnaposto significano:
- DOMAIN
Gruppo di lavoro o dominio active directory facoltativi.
- USER , PW
Nome utente e password facoltativi di un utente autorizzato ad accedere al server e alle rispettive condivisioni.
- SERVERNAME
Nome del server host delle condivisioni.
- SHAREPATH
Percorso delle condivisioni.
4.2.1.2.2 NFS #
Consultare la documentazione fornita con il prodotto di terze parti che consente di abilitare i servizi del server NFS per la workstation Windows in uso. L'unità DVD-ROM contenente i DVD di SUSE Linux Enterprise Server deve trovarsi nel percorso NFS disponibile.
4.2.1.2.3 [FTP] #
Consultare la documentazione fornita con il prodotto di terze parti che consente di abilitare i servizi del server FTP per la workstation Windows in uso. L'unità DVD-ROM contenente i DVD di SUSE Linux Enterprise Server deve trovarsi nel percorso FTP disponibile.
Il server FTP incluso nelle versioni di Microsoft Windows implementa solo un sottoinsieme di comandi FTP non adatto alla fornitura dei dati di installazione. Se questo vale anche per la workstation Windows in uso, utilizzare un server FTP di terze parti in grado di offrire tutte le funzioni necessarie.
4.2.1.2.4 Utilizzo di un'unità DVD SCSI collegata tramite FCP #
Dopo l'esecuzione di IPL dal DVD SCSI, come descritto nella Sezione 4.1.3.3, «Caricamento da DVD SCSI», il sistema di installazione utilizzerà il DVD come supporto di installazione. In tal caso, non sarà necessario il supporto di installazione su un server FTP, NFS o SMB. Tuttavia, saranno necessari i dati di configurazione della rete per SUSE Linux Enterprise Server, in quanto occorre configurare la rete durante l'installazione per eseguire un'installazione grafica tramite VNC o X.
4.2.1.3 Utilizzo di un server Cobbler per zPXE #
Per l'esecuzione dell'IPL dalla rete è necessario un server Cobbler per fornire il kernel, initrd e i dati di installazione. La preparazione del server Cobbler è costituita da quattro passaggi:
Importazione dei dati di installazione
Aggiunta di una distribuzione
Aggiunta di profili
Aggiunta di sistemi
4.2.1.3.1 Importazione dei dati di installazione #
Per l'importazione dei supporti è necessario che l'origine di installazione sia disponibile sul server Cobbler sia da DVD sia da un'origine di rete. Eseguire il seguente comando per importare i dati:
cobbler import --path=PATH1 --name=IDENTIFIER2 --arch=s390x
Punto di montaggio dei dati di installazione | |
Una stringa che identifica il prodotto importato, ad esempio «sles12_s390x». Tale stringa viene utilizzata come nome per la sottodirectory in cui vengono copiati i dati dell'installazione. Su un server Cobbler in esecuzione su SUSE Linux Enterprise la stringa è |
4.2.1.3.2 Aggiunta di una distribuzione #
Aggiungendo una distribuzione, si indica a Cobbler di fornire il kernel e il file initrd necessari a IPL via zPXE. Eseguire il comando seguente sul server Cobbler per aggiungere SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z:
cobbler distro add --arch=s390 --breed=suse --name="IDENTIFIER"1 \ --os-version=sles122 \ --initrd=/srv/www/cobbler/ks_mirror/IDENTIFIER/boot/s390x/initrd3 \ --kernel=/srv/www/cobbler/ks_mirror/IDENTIFIER/boot/s390x/linux4 \ --kopts="install=http://cobbler.example.com/cobbler/ks_mirror/IDENTIFIER"5
Identificatore personalizzato per la distribuzione, ad esempio «SLES 12 SP5 Z». Deve essere univoco. | |
Identificatore del sistema operativo. Utilizzare | |
Percorso del file initrd. La prima parte del percorso ( | |
Percorso del kernel. La prima parte del percorso ( | |
URL della directory di installazione sul server Cobbler. |
4.2.1.3.3 Modifica del profilo #
Quando si aggiunge una distribuzione (vedere la Sezione 4.2.1.3.2, «Aggiunta di una distribuzione») viene generato automaticamente un profilo con il corrispondente IDENTIFIER. Utilizzare il seguente comando per apportare alcune modifiche necessarie:
cobbler distro edit \ --name=IDENTIFIER1 --os-version=sles102 --ksmeta=""3 --kopts="install=http://cobbler.example.com/cobbler/ks_mirror/IDENTIFIER"4
Identificatore per il profilo. Utilizzare la stessa stringa specificata per aggiungere la distribuzione. | |
Versione sistema operativo. Distribuzione alla quale deve essere applicato il profilo. Utilizzare la stringa specificata con | |
Opzione necessaria per creare modelli di file Kickstart. Non utilizzata per SUSE, pertanto impostarla su un valore vuoto come specificato nell'esempio. | |
Elenco separato da spazi dei parametri kernel. Deve includere almeno il parametro |
4.2.1.3.4 Aggiunta di sistemi #
L'aggiunta di sistemi al server Cobbler è l'ultimo passaggio necessario. È necessario aggiungere un sistema per ogni guest IBM Z da avviare tramite zPXE. I guest vengono identificati mediante il rispettivo ID utente z/VM (nel seguente esempio, si presuppone che l'ID sia denominato «linux01»). Si noti che questo ID deve essere una stringa in caratteri minuscoli. Per aggiungere un sistema, eseguire il seguente comando:
cobbler system add --name=linux01 --hostname=linux01.example.com \ --profile=IDENTIFIER --interface=qdio \ --ip-address=192.168.2.103 --subnet=192.168.2.255 --netmask=255.255.255.0 \ --name-servers=192.168.1.116 --name-servers-search=example.com \ --gateway=192.168.2.1 --kopts="KERNEL_OPTIONS"
Con l'opzione --kopts
è possibile specificare il kernel e i parametri di installazione che di norma verrebbero specificati in parmfile. I parametri vengono immessi come elenco separato da spazi nel formato PARAMETER1=VALUE1 PARAMETER2=VALUE2. Il programma di installazione richiederà all'utente i parametri mancanti. Per un'installazione completamente automatizzata, è necessario specificare tutti i parametri per networking, DASD e fornire un file AutoYaST. Di seguito è riportato un esempio di guest dotato di un'interfaccia OSA che utilizza gli stessi parametri di rete utilizzati sopra.
--kopts=" \ AutoYaST=http://192.168.0.5/autoinst.xml \ Hostname=linux01.example.com \ Domain=example.com \ HostIP=192.168.2.103 \ Gateway=192.168.2.1 \ Nameserver=192.168.1.116 \ Searchdns=example.com \ InstNetDev=osa; \ Netmask=255.255.255.0 \ Broadcast=192.168.2.255 \ OsaInterface=qdio \ Layer2=0 \ PortNo=0 \ ReadChannel=0.0.0700 \ WriteChannel=0.0.0701 \ DataChannel=0.0.0702 \ DASD=600"
4.2.1.4 Installazione di HMC da DVD o disco flash #
Per installare SUSE Linux Enterprise Server sui server IBM Z, in genere occorre una sorgente di installazione di rete, ma in determinati ambienti non è possibile soddisfare tale requisito. Con SUSE Linux Enterprise Server è possibile utilizzare il DVD o il disco flash esistente della console di gestione hardware (HMC, Hardware Management Console) come origine per l'installazione in una partizione LPAR.
Per eseguire l'installazione dal supporto disponibile sul DVD o sul disco flash di HMC, procedere come segue:
Aggiungi
install=hmc:/
a
parmfile
(vedere la Sezione 4.3, «Il parmfile — Automazione della configurazione del sistema») o alle opzioni del kernel.In alternativa passare alla modalità manuale e, in
linuxrc
, scegliere:Avvia installazione, quindi
Installazione, quindi
Hardware Management Console.
Il supporto di installazione deve essere inserito nell'HMC.
Non dimenticare di configurare la rete in linuxrc
prima di iniziare l'installazione. In seguito non sarà più possibile passare i parametri di avvio e molto probabilmente sarà necessario accedere alla rete. In linuxrc
passare ad Avvia installazione e scegliere Configurazione di rete.
Prima di consentire l'accesso al supporto nel DVD o nel disco flash dell'HMC, attendere l'avvio del sistema. L'esecuzione di un IPL può interrompere la connessione fra l'HMC e la partizione LPAR. Se il primo metodo illustrato non funziona, consentire l'accesso e provare di nuovo a utilizzare l'opzione HMC
.
A causa della natura temporanea dell'assegnazione, i file disponibili sul DVD o sul disco flash non verranno conservati come archivio per l'installazione. Se è necessario un archivio di installazione, registrare e utilizzare l'archivio online.
4.2.2 Tipi di installazione #
In questa sezione vengono fornite informazioni sui passaggi da eseguire per ognuna delle modalità di installazione di SUSE Linux Enterprise Server, nonché specificati i percorsi dei dati appropriati. Una volta completata la procedura di preparazione descritta nei capitoli precedenti, seguire la panoramica di installazione della modalità di installazione desiderata per installare SUSE Linux Enterprise Server nel sistema.
Come spiegato nella Sezione 4.2.1, «Rendere disponibili i dati dell'installazione», sono disponibili tre diverse modalità di installazione per Linux nella piattaforma IBM Z:
Installazione LPAR
Installazione z/VM
Installazione guest KVM
Preparare i dispositivi necessari per l'installazione. Vedere la Sezione 4.2.3.1, «Preparazione dell'IPL di un'installazione LPAR».
Effettuare l'IPL del sistema di installazione. Vedere la Sezione 4.2.4.1, «IPL di un'installazione LPAR».
Configurare la rete. Vedere la Sezione 4.2.5, «Configurazione della rete».
Connettersi al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server. Vedere la Sezione 4.2.6, «Connessione al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server».
Avviare l'installazione utilizzando YaST ed eseguire l'IPL del sistema installato. Vedere il Capitolo 6, Installazione con YaST.
Preparare i dispositivi necessari per l'installazione. Vedere la Sezione 4.2.3.2, «Preparazione dell'IPL di un'installazione z/VM».
Effettuare l'IPL del sistema di installazione. Vedere la Sezione 4.2.4.2, «IPL di un'installazione z/VM».
Configurare la rete. Vedere la Sezione 4.2.5, «Configurazione della rete».
Connettersi al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server. Vedere la Sezione 4.2.6, «Connessione al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server».
Avviare l'installazione utilizzando YaST ed eseguire l'IPL del sistema installato. Vedere il Capitolo 6, Installazione con YaST.
Creare un'immagine del disco virtuale e scrivere un file XML di dominio. Vedere la Sezione 4.2.3.3, «Preparazione dell'IPL di un'installazione guest KVM».
Preparare la destinazione di installazione ed eseguire l'IPL del guest VM. Vedere la Sezione 4.2.4.3, «IPL di un'installazione guest KVM».
Sezione 4.2.5.3, «Configurare la rete e selezionare l'origine di installazione».
Connettersi al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server. Vedere la Sezione 4.2.6, «Connessione al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server».
Avviare l'installazione utilizzando YaST ed eseguire l'IPL del sistema installato. Vedere il Capitolo 6, Installazione con YaST.
4.2.3 Preparazione dell'IPL del sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server #
4.2.3.1 Preparazione dell'IPL di un'installazione LPAR #
Configurare il sistema IBM Z per l'avvio in modalità solo Linux o ESA/S390 con un profilo di attivazione appropriato e IOCDS. Per l'esecuzione di queste operazioni, consultare la documentazione IBM. Procedere con la Sezione 4.2.4.1, «IPL di un'installazione LPAR».
4.2.3.2 Preparazione dell'IPL di un'installazione z/VM #
4.2.3.2.1 Aggiunta di un guest Linux #
Il primo passaggio consiste nel collegare e formattare uno o più dispositivi DASD nel sistema che deve essere utilizzato dal guest di Linux in z/VM. Creare quindi un nuovo utente in z/VM. Nell'esempio sono illustrati la directory per un utente LINUX1
con password LINPWD
, 1 GB di memoria (ampliabile fino a 2 GB), 32 MB di RAM espansa (XSTORE), alcuni minidischi (MDISK), due CPU e un dispositivo OSA QDIO.
Quando si assegna della memoria a un guest z/VM, assicurarsi che le dimensioni della memoria siano idonee al tipo di installazione preferito. Vedere Sezione 4.1.1.1.1, «Requisiti di memoria». Per impostare le dimensioni della memoria su 1 GB, usare il comando CP DEFINE STORAGE 1G
. Al termine dell'installazione, ripristinare le dimensioni della memoria al valore desiderato.
USER LINUX1 LINPWD 1024M 2048M G *____________________________________________ * LINUX1 *____________________________________________ * This VM Linux guest has two CPUs defined. CPU 01 CPUID 111111 CPU 02 CPUID 111222 IPL CMS PARM AUTOCR IUCV ANY IUCV ALLOW MACH ESA 10 OPTION MAINTCCW RMCHINFO SHARE RELATIVE 2000 CONSOLE 01C0 3270 A SPOOL 000C 2540 READER * SPOOL 000D 2540 PUNCH A SPOOL 000E 3203 A * OSA QDIO DEVICE DEFINITIONS DEDICATE 9A0 9A0 DEDICATE 9A1 9A1 DEDICATE 9A2 9A2 * LINK MAINT 0190 0190 RR LINK MAINT 019E 019E RR LINK MAINT 019D 019D RR * MINIDISK DEFINITIONS MDISK 201 3390 0001 0050 DASD40 MR ONE4ME TWO4ME THR4ME MDISK 150 3390 0052 0200 DASD40 MR ONE4ME TWO4ME THR4ME MDISK 151 3390 0253 2800 DASD40 MR ONE4ME TWO4ME THR4ME
Nell'esempio viene utilizzato il minidisco 201 come disco principale del guest. Il dispositivo di scambio Linux corrisponde al minidisco 150 con 200 cilindri. Il disco 151 con 2800 cilindri include l'installazione Linux.
Aggiungere come utente MAINT
il guest alla directory dell'utente mediante il comando DIRM FOR LINUX1 ADD
. Immettere il nome del guest (LINUX1
) e premere F5. Configurare l'ambiente dell'utente con:
DIRM DIRECT DIRM USER WITHPASS
L'ultimo comando restituisce un numero di file del lettore. necessario per il comando successivo:
RECEIVE <number> USER DIRECT A (REPL)
È possibile eseguire il login come root
senza password.
Se l'opzione dirmaint
non è disponibile, consultare la documentazione IBM per configurare questo utente.
Procedere con la Sezione 4.2.4.2, «IPL di un'installazione z/VM».
4.2.3.3 Preparazione dell'IPL di un'installazione guest KVM #
Per un'installazione guest KVM sono richiesti un file XML di dominio che definisce la macchina virtuale e almeno un'immagine del disco virtuale da utilizzare per l'installazione.
4.2.3.3.1 Creare un'immagine del disco virtuale #
Per default libvirt ricerca le immagini dei dischi nella directory /var/lib/libvirt/images/
del server host VM. Sebbene sia possibile memorizzare le immagini anche in qualsiasi altro percorso nel file system, è consigliabile archiviarle tutte in una singola ubicazione per semplificare la manutenzione. L'esempio seguente crea un'immagine qcow2 con dimensione di 10 GB in /var/lib/libvirt/images/
. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Section 28.2, “Managing Disk Images with qemu-img
”.
Eseguire il login al server host KVM.
Eseguire il comando seguente per creare l'immagine:
qemu-img create -f qcow2 /var/lib/libvirt/images/s12lin_qcow2.img 10G
4.2.3.3.2 Scrivere un file XML di dominio #
Il file XML di dominio viene utilizzato per definire il guest VM. Per creare il file XML di dominio, aprire in un editor un file vuoto di nome s12-1.xml
e aggiungere un contenuto simile a quello dell'esempio seguente.
L'esempio seguente crea un guest VM con una singola CPU, 1 GB di RAM e l'immagine del disco virtuale creata nella sezione precedente (Sezione 4.2.3.3.1, «Creare un'immagine del disco virtuale»). Viene presupposto che il server virtuale si connetta all'interfaccia di rete host bond0
. Modificare l'elemento relativo ai dispositivi di origine in base alla configurazione di rete in uso.
<domain type="kvm"> <name>s12-1</name> <description>Guest-System SUSE Sles12</description> <memory>1048576</memory> <vcpu>1</vcpu> <os> <type arch="s390x" machine="s390-ccw-virtio">hvm</type> <!-- Boot kernel - remove 3 lines after successfull installation --> <kernel>/var/lib/libvirt/images/s12-kernel.boot</kernel> <initrd>/var/lib/libvirt/images/s12-initrd.boot</initrd> <cmdline>linuxrcstderr=/dev/console</cmdline> </os> <iothreads>1</iothreads> <on_poweroff>destroy</on_poweroff> <on_reboot>restart</on_reboot> <on_crash>preserve</on_crash> <devices> <emulator>/usr/bin/qemu-system-s390x</emulator> <disk type="file" device="disk"> <driver name="qemu" type="qcow2" cache="none" iothread="1" io="native"/> <source file="/var/lib/libvirt/images/s12lin_qcow2.img"/> <target dev="vda" bus="virtio"/> </disk> <interface type="direct"> <source dev="bond0" mode="bridge"/> <model type="virtio"/> </interface> <console type="pty"> <target type="sclp"/> </console> </devices> </domain>
4.2.4 Esecuzione dell'IPL del sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server #
4.2.4.1 IPL di un'installazione LPAR #
È possibile eseguire l'IPL di SUSE Linux Enterprise Server in un LPAR in diversi modi. Il metodo preferito consiste nell'utilizzo della funzione di SE o HMC.
4.2.4.1.1 Esecuzione di IPL da un DVD-ROM #
Contrassegnare il LPAR da installare e selezionare
. Lasciare vuoto il campo relativo all'ubicazione del file o immettere il percorso della directory root del primo DVD-ROM, quindi scegliere di continuare. Nell'elenco di opzioni visualizzate, scegliere la selezione di default. In (Messaggi del sistema operativo) sono ora disponibili i messaggi di avvio del kernel.4.2.4.1.2 IPL da un DVD SCSI collegato tramite FCP #
È possibile utilizzare la procedura
selezionando come per eseguire IPL da SCSI. Immettere WWPN (Worldwide Port Name) e LUN (Logical Unit Number) forniti dal bridge o dal dispositivo di memorizzazione SCSI (16 cifre, senza omettere gli zero finali). Il selettore del programma di avvio deve corrispondere a 2. Utilizzare l'adattatore FCP come ed eseguire un IPL.4.2.4.2 IPL di un'installazione z/VM #
In questa sezione viene illustrato come eseguire l'IPL del sistema di installazione al fine di installare SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z in un sistema z/VM.
4.2.4.2.1 IPL dal lettore z/VM #
Per trasferire il sistema di installazione tramite FTP sono necessari una connessione TCP/IP e un programma client FTP funzionante nel guest z/VM appena definito. La configurazione TCP/IP per z/VM è al di fuori dell'ambito di questo manuale. Fare riferimento alla documentazione IBM appropriata.
Effettuare il login come guest z/VM all'IPL. Rendere disponibile il contenuto della directory /boot/s390x
sul DVD 1 di SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z tramite l'FTP della rete. Da questa directory, ottenere i file linux
, initrd
, parmfile
e sles12.exec
. Trasferire i file con dimensioni a blocchi fisse di 80 caratteri. A questo scopo utilizzare il comando FTP locsite fix 80
. È importante copiare i file linux
(il kernel Linux) e initrd
(l'immagine di installazione) come file binari; per questo motivo, utilizzare la modalità di trasferimento binaria
. parmfile
e sles12.exec
devono essere trasferiti in modalità ASCII.
Nell'esempio sono illustrati i passaggi necessari. Nell'esempio i file necessari sono accessibili da un server FTP all'indirizzo IP 192.168.0.3
con account utente lininst
. Questi dati possono differire in base alla rete in uso.
FTP 192.168.0.3 VM TCP/IP FTP Level 530 Connecting to 192.168.0.3, port 21 220 ftpserver FTP server (Version wu-2.4.2-academ[BETA-18](1) Thu Feb 11 16:09:02 GMT 2010) ready. USER lininst 331 Password required for lininst PASS ****** 230 User lininst logged in. Command: binary 200 Type set to I Command: locsite fix 80 Command: get /media/dvd1/boot/s390x/linux sles12.linux 200 PORT Command successful 150 Opening BINARY mode data connection for /media/dvd1/boot/s390x/linux (10664192 bytes) 226 Transfer complete. 10664192 bytes transferred in 13.91 seconds. Transfer rate 766.70 Kbytes/sec. Command: get /media/dvd1/boot/s390x/initrd sles12.initrd 200 PORT Command successful 150 Opening BINARY mode data connection for /media/dvd1/boot/s390x/initrd (21403276 bytes) 226 Transfer complete. 21403276 bytes transferred in 27.916 seconds. Transfer rate 766.70 Kbytes/sec. Command: ascii 200 Type set to A Command: get /media/dvd1/boot/s390x/parmfile sles12.parmfile 150 Opening ASCII mode data connection for /media/dvd1/boot/s390x/parmfile (5 bytes) 226 Transfer complete. 5 bytes transferred in 0.092 seconds. Transfer rate 0.05 Kbytes/sec. Command: get /media/dvd1/boot/s390x/sles12.exec sles12.exec 150 Opening ASCII mode data connection for /media/dvd1/boot/s390x/sles12.exec (891 bytes) 226 Transfer complete. 891 bytes transferred in 0.097 seconds. Transfer rate 0.89 Kbytes/sec. Command: quit
Utilizzare lo script REXX sles12.exec del quale si è effettuato il download per eseguire l'IPL del sistema di installazione Linux. Questo script carica il kernel, parmfile, e il disco RAM iniziale nel lettore per IPL:
/* REXX LOAD EXEC FOR SUSE LINUX S/390 VM GUESTS */ /* LOADS SUSE LINUX S/390 FILES INTO READER */ SAY '' SAY 'LOADING SLES12 FILES INTO READER...' 'CP CLOSE RDR' 'PURGE RDR ALL' 'SPOOL PUNCH * RDR' 'PUNCH SLES12 LINUX A (NOH' 'PUNCH SLES12 PARMFILE A (NOH' 'PUNCH SLES12 INITRD A (NOH' 'IPL 00C'
Con questo script è possibile eseguire l'IPL del sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server con il comando sles12
. Viene avviato il kernel Linux e vengono visualizzati i relativi messaggi di avvio.
Per continuare il processo di installazione, passare alla Sezione 4.2.5, «Configurazione della rete».
4.2.4.2.2 IPL da un DVD SCSI collegato tramite FCP #
Per eseguire l'IPL in z/VM, è necessario preparare il processo IPL SCSI con il parametro SET LOADDEV:
SET LOADDEV PORTNAME 200400E8 00D74E00 LUN 00020000 00000000 BOOT 2
Dopo aver impostato il parametro LOADDEV con i valori appropriati, eseguire l'IPL dell'adattatore FCP, ad esempio:
IPL FC00
Per continuare il processo di installazione, procedere con la Sezione 4.2.5, «Configurazione della rete».
4.2.4.2.3 IPL da un server Cobbler con zPXE #
Per eseguire l'IPL da un server Cobbler con zPXE, è necessario trasferire lo script zpxe.rexx
via FTP dal server Cobbler al guest z/VM. Per il guest z/VM sono necessari una connessione TCP/IP funzionante e un programma client FTP.
Eseguire il login come guest Linux z/VM a IPL e trasferire lo script con una dimensione fissa di 80 caratteri in modalità ASCII (per un esempio, vedere Esempio 4.3, «Trasferimento di binari via FTP»). Lo script zpxe.rexx
è disponibile nella directory/usr/share/doc/packages/s390-tools/
del server Cobbler.
Lo script zpxe.rexx
dovrebbe sostituire PROFILE EXEC
nel guest in uso. Creare una copia di backup di PROFILE EXEC
e rinominare ZPXE REXX
in PROFILE EXEC
. In alternativa, chiamare ZPXE REXX
dalla versione esistente di PROFILE EXEC
, utilizzando una nuova riga con il contenuto seguente: 'ZPXE REXX'
.
L'ultimo passaggio consiste nella creazione del file di configurazione ZPXE CONF
, che indica a ZPXE REXX
il server Cobbler da contattare e il disco di cui eseguire l'IPL. Eseguire xedit zpxe conf a
e creare ZPXE CONF
con il contenuto seguente (sostituire di conseguenza i dati dell'esempio):
HOST cobbler.example.com IPLDISK 600
Al login successivo, il server Cobbler verrà connesso al guest z/VM. Se è pianificata sul server Cobbler, l'installazione verrà eseguita . Per pianificare l'installazione, eseguire il seguente comando sul server Cobbler:
cobbler system edit --name ID1 --netboot-enabled 12 --profile PROFILENAME3
ID utente z/VM. | |
Abilitare l'esecuzione dell'IPL dalla rete. | |
Nome di un profilo esistente, vedere la Sezione 4.2.1.3.3, «Modifica del profilo». |
4.2.4.3 IPL di un'installazione guest KVM #
Per avviare l'installazione guest occorre innanzitutto avviare il guest VM definito nella Sezione 4.2.3.3.1, «Creare un'immagine del disco virtuale». Come prerequisito, occorre innanzitutto rendere disponibile il kernel e il file initrd necessari per l'IPL.
4.2.4.3.1 Preparazione dell'origine di installazione #
Per eseguire l'IPL del guest VM nel sistema di installazione, è necessario copiare nel server host VM il kernel e il file initrd del sistema di installazione.
Eseguire il login all'host KVM e verificare che sia possibile connettersi al dispositivo o all'host remoto che fornisce l'origine di installazione.
Copiare i due file seguenti dall'origine di installazione a
/var/lib/libvirt/images/
. Se i dati vengono forniti da un host remoto, utilizzareftp
,sftp
oscp
per trasferirli:/boot/s390x/initrd
/boot/s390x/cd.ikr
Rinominare i file nell'host KVM:
cd /var/lib/libvirt/images/ mv initrd s12-initrd.boot mv cd.ikr s12-kernel.boot
4.2.4.3.2 IPL del guest VM #
Per eseguire l'IPL del guest VM, effettuare il login all'host KVM ed eseguire il comando seguente:
virsh create s12-1.xml --console
Terminata la procedura di avvio del guest VM viene avviato il sistema di installazione e viene visualizzato il messaggio seguente:
Domain s12-1 started Connected to domain s12-1 Escape character is ^] Initializing cgroup subsys cpuset Initializing cgroup subsys cpu Initializing cgroup subsys cpuacct . . Please make sure your installation medium is available. Retry? 0) <-- Back <-- 1) Yes 2) No
Rispondere Sezione 4.2.5.3, «Configurare la rete e selezionare l'origine di installazione».
e, nel passaggio successivo, scegliere . Procedere come descritto nella4.2.5 Configurazione della rete #
Attendere che il kernel completi le procedure di avvio. Se si effettua l'installazione in modalità di base o in un LPAR, aprire i
su HMC o SE.Scegliere innanzitutto Sezione 4.2.1, «Rendere disponibili i dati dell'installazione» spiega come rendere disponibili i dati di installazione per i vari tipi di connessioni di rete. attualmente sono supportati , , e (condivisione di file di Windows).
nel menu principale di Linuxrc e quindi per avviare il processo di installazione. Selezionare come supporto di installazione, quindi selezionare il tipo di protocollo di rete che si prevede di utilizzare per l'installazione. LaScegliere ora un dispositivo di rete OSA o HiperSockets sul quale ricevere i dati di installazione dall'elenco di dispositivi disponibili. L'elenco può anche contenere dispositivi CTC, ESCON o IUCV che tuttavia non sono più supportati su SUSE Linux Enterprise Server.
4.2.5.1 Configurare un'interfaccia HiperSockets #
Selezionare un dispositivo HiperSocket dall'elenco dei dispositivi di rete. Immettere quindi i numeri per i canali di lettura, scrittura e dati:
Choose the network device. 1) IBM parallel CTC Adapter (0.0.0600) 2) IBM parallel CTC Adapter (0.0.0601) 3) IBM parallel CTC Adapter (0.0.0602) 4) IBM Hipersocket (0.0.0800) 5) IBM Hipersocket (0.0.0801) 6) IBM Hipersocket (0.0.0802) 7) IBM OSA Express Network card (0.0.0700) 8) IBM OSA Express Network card (0.0.0701) 9) IBM OSA Express Network card (0.0.0702) 10) IBM OSA Express Network card (0.0.f400) 11) IBM OSA Express Network card (0.0.f401) 12) IBM OSA Express Network card (0.0.f402) 13) IBM IUCV > 4 Device address for read channel. (Enter '+++' to abort). [0.0.800]> 0.0.800 Device address for write channel. (Enter '+++' to abort). [0.0.801]> 0.0.801 Device address for data channel. (Enter '+++' to abort). [0.0.802]> 0.0.802
4.2.5.2 Configurare un dispositivo OSA Express #
Selezionare un dispositivo OSA Express dall'elenco di dispositivi di rete e specificare un numero di porta. Immettere quindi i numeri per i canali di lettura, scrittura e dati e il nome della porta, se applicabile. Scegliere se abilitare il supporto OSI Layer 2.
Il numero della porta è stato aggiunto per supportare i nuovi dispositivi di rete a due porte OSA Express 3. Se non si utilizza un dispositivo OSA Express 3, immettere 0
. Le schede OSA Express offrono inoltre la possibilità di funzionare in modalità «supporto per OSI livello 2» o di utilizzare la precedente e più comune modalità «livello 3». La modalità della scheda riguarda tutti i sistemi che condividono tale dispositivo, compresi i sistemi su altri LPAR. In caso di dubbi, specificare 2
per la compatibilità con la modalità di default utilizzata da altri sistemi operativi, quali z/VM e z/OS. Per ulteriori informazioni su queste opzioni, consultare l'amministratore dell'hardware.
Choose the network device. 1) IBM parallel CTC Adapter (0.0.0600) 2) IBM parallel CTC Adapter (0.0.0601) 3) IBM parallel CTC Adapter (0.0.0602) 4) IBM Hipersocket (0.0.0800) 5) IBM Hipersocket (0.0.0801) 6) IBM Hipersocket (0.0.0802) 7) IBM OSA Express Network card (0.0.0700) 8) IBM OSA Express Network card (0.0.0701) 9) IBM OSA Express Network card (0.0.0702) 10) IBM OSA Express Network card (0.0.f400) 11) IBM OSA Express Network card (0.0.f401) 12) IBM OSA Express Network card (0.0.f402) 13) IBM IUCV > 7 Enter the relative port number. (Enter '+++' to abort). > 0 Device address for read channel. (Enter '+++' to abort). [0.0.0700]> 0.0.0700 Device address for write channel. (Enter '+++' to abort). [0.0.0701]> 0.0.0701 Device address for data channel. (Enter '+++' to abort). [0.0.0702]> 0.0.0702 Enable OSI Layer 2 support? 0) <-- Back <-- 1) Yes 2) No > 1 MAC address. (Enter '+++' to abort). > +++
4.2.5.3 Configurare la rete e selezionare l'origine di installazione #
Terminata l'immissione di tutti i parametri dei dispositivi di rete, vengono installati i relativi driver e vengono visualizzati i messaggi del kernel corrispondenti.
Successivamente è necessario decidere se configurare i parametri dell'interfaccia di rete con l'autoconfigurazione DHCP. Poiché la tecnologia DHCP è supportata solo da pochi dispositivi e richiede speciali impostazioni di configurazione hardware, può essere opportuno selezionare
In questo caso, vengono richiesti i parametri di rete seguenti:l'indirizzo IP del sistema in corso di installazione
la maschera di rete corrispondente (se non è stata specificata con l'indirizzo IP)
l'indirizzo IP di un gateway per raggiungere il server
un elenco di domini di ricerca inclusi nel server DNS (Domain Name Server)
l'indirizzo IP del server dei nomi di dominio
Automatic configuration via DHCP? 0) <-- Back <-- 1) Yes 2) No > 2 Enter your IP address with network prefix. You can enter more than one, separated by space, if necessary. Leave empty for autoconfig. Examples: 192.168.5.77/24 2001:db8:75:fff::3/64. (Enter '+++' to abort). > 192.168.0.20/24 Enter your name server IP address. You can enter more than one, separated by space, if necessary. Leave empty if you don't need one. Examples: 192.168.5.77 2001:db8:75:fff::3. (Enter '+++' to abort). > 192.168.0.1 Enter your search domains, separated by a space:. (Enter '+++' to abort). > example.com Enter the IP address of your name server. Leave empty if you do not need one. (En ter '+++' to abort). > 192.168.0.1
Infine, vengono richiesti i dettagli del server di installazione, ad esempio l'indirizzo IP, la directory contenente i dati di installazione e le credenziali di login. Dopo l'immissione dei dati necessari, il sistema di installazione esegue il caricamento.
4.2.6 Connessione al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server #
Dopo aver caricato il sistema di installazione, linuxrc desidera sapere quale tipo di visualizzazione utilizzare per controllare la procedura di installazione. Le opzioni possibili sono: X11
(X Window System), VNC
(protocollo Virtual Network Computing), SSH
(modalità testo o installazione X11 tramite Secure Shell) oppure console ASCII
. È consigliabile selezionare VNC
o SSH
.
Se si sceglie di utilizzare la console ASCII
, YaST viene avviato in modalità testo ed è possibile eseguire l'installazione direttamente dal terminale. Per istruzioni su come utilizzare YaST in modalità testo, vedere il Chapter 5, YaST in Text Mode. L'utilizzo della console ASCII
è utile solo quando si esegue l'installazione in LPAR.
Per utilizzare YaST in modalità testo, è necessario eseguire il prodotto in un terminale con emulazione VT220/Linux (o console ASCII
). Ad esempio, non è possibile utilizzare YaST in un terminale 3270.
4.2.6.1 Inizializzazione dell'installazione per VNC #
Dopo avere selezionato l'opzione di installazione
VNC
, viene avviato il server VNC. Nella console viene visualizzata una breve nota con le informazioni sull'indirizzo IP e il numero di visualizzazione necessari per la connessione con vncviewer.Avviare un'applicazione client VNC sul sistema client.
Quando viene richiesto, immettere l'indirizzo IP e il numero di visualizzazione del sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server.
Dopo aver stabilito la connessione, iniziare a eseguire l'installazione di SUSE Linux Enterprise Server con YaST.
4.2.6.2 Inizializzazione dell'installazione per il sistema X Window #
L'installazione diretta con il sistema X Window si fonda su un meccanismo di autenticazione primitivo basato sui nomi degli host. Questo meccanismo è disabilitato sulle versioni SUSE Linux Enterprise Server correnti. È preferibile l'installazione con SSH o VNC.
Assicurarsi che il server X consenta la connessione del client (ovvero il sistema installato). Impostare la variabile
DISPLAYMANAGER_XSERVER_TCP_PORT_6000_OPEN="yes"
nel file/etc/sysconfig/displaymanager
. Riavviare quindi il server X e consentire al client di associarsi con il server utilizzando:xhost <client IP address>
Quando richiesto nel sistema di installazione, immettere l'indirizzo IP del computer in cui è in esecuzione il server X.
Dopo l'apertura di YaST avviare l'installazione.
4.2.6.3 Inizializzazione dell'installazione per SSH #
Per connettersi a un sistema di installazione denominato earth
utilizzando SSH, eseguire ssh -X earth
. Se la workstation esegue Microsoft Windows, utilizzare SSH, il client telnet e l'emulatore di terminale Putty, disponibili in http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/putty/. In Putty impostare , nella sezione › › . Se si utilizza un altro sistema operativo, eseguire ssh -X earth
per connettersi a un sistema di installazione di nome earth
. Se è disponibile un server X locale, è supportato l'X-Forwarding su SSH. In caso contrario YaST fornisce un'interfaccia di testo tramite ncurses.
Viene richiesto di effettuare il login. Immettere root
e la password. Immettere yast.ssh
per avviare YaST. YaST guida quindi l'utente in tutta la procedura di installazione.
La descrizione delle opzioni di riparazione del sistema è disponibile nel Capitolo 6, Installazione con YaST.
4.2.7 Procedure di avvio di SUSE Linux Enterprise Server su IBM Z #
Il processo di avvio per SLES 10 e 11 seguiva lo schema fornito di seguito. Per informazioni dettagliate, fare riferimento alla documentazione fornita all'indirizzo http://www.ibm.com/developerworks/linux/linux390/documentation_suse.html.
Fornire il kernel.
Specificare o creare un initrd per il kernel specificato.
Specificare i percorsi corretti per l'initrd e il kernel in
/etc/zipl.conf
.Installare la configurazione fornita da
/etc/zipl.conf
nel sistema.
Con SLES 12, la modalità di avvio di SUSE Linux Enterprise Server su IBM Z è cambiata. Diversi motivi hanno portato a questa modifica:
L'allineamento con le altre architetture: dal punto di vista amministrativo, i sistemi SLES dovrebbero seguire lo stesso comportamento di tutte le altre architetture.
Btrfs: il boot loader zipl è tecnicamente incompatibile con Btrfs, il nuovo file system radice di default per SLES (per informazioni dettagliate, vedere il Section 1.2, “Btrfs”).
Supporto per i rollback di sistema con lo snapper: lo snapper, insieme a Btrfs, rende disponibili snapshot di sistema avviabili che è possibile utilizzare per i rollback di sistema (per informazioni dettagliate, vedere il Chapter 7, System Recovery and Snapshot Management with Snapper).
Per questi motivi, a partire da SLES 12, GRUB 2 sostituisce zipl in SUSE Linux Enterprise Server per IBM Z. GRUB 2 nell'architettura AMD64/Intel 64 include driver di dispositivi a livello di firmware per accedere al file system. Nel mainframe non è presente alcun firmware e l'aggiunta di ccw
a GRUB 2, che costituisce già un'impresa impegnativa, comporterebbe anche una reimplementazione di zipl in GRUB 2. Pertanto SUSE Linux Enterprise Server adotta un approccio in due fasi:
- Fase uno:
Una partizione separata contenente il kernel e un initrd viene montata in
/boot/zipl
(analogo a/boot/efi
sulle piattaforme UEFI). Il kernel e l'initrd vengono caricati via zipl utilizzando la configurazione specificata in/boot/zipl/config
.Questa configurazione aggiunge la parola chiave
initgrub
alla riga di comando del kernel. Dopo il caricamento del kernel e del file initrd, quest'ultimo attiva i dispositivi necessari per montare il file system radice (vedere/boot/zipl/active_devices.txt
). Viene quindi avviato un programma con spazio utente GRUB 2, che legge il file/boot/grub2/grub.cfg
.- Fase due:
Il kernel e l'initrd specificati in
/boot/grub2/grub.cfg
vengono avviati con il comandokexec
. Verranno attivati i dispositivi elencati in/boot/zipl/active_devices.txt
necessari per avviare il sistema su disco. Gli altri dispositivi presenti nell'elenco saranno inclusi nella white list, ma saranno ignorati. Il file system root è montato e la procedura di avvio continua come sulle altre architetture.
4.3 Il parmfile — Automazione della configurazione del sistema #
Specificando alcuni parametri essenziali nel parmfile
, il processo di installazione può essere parzialmente automatizzato. Il parmfile
contiene tutti i dati necessari per la configurazione della rete e del dispositivo DASD. Inoltre, può essere utilizzato per configurare il metodo di connessione al sistema di installazione di SUSE Linux Enterprise Server e l'istanza di YaST in esecuzione. L'interazione dell'utente è per questo motivo limitata alla sola installazione con YaST attraverso le sue finestre di dialogo.
Alla routine di installazione è possibile passare i seguenti parametri, che vengono memorizzati come valori di default per l'installazione. Tutti gli indirizzi IP, i nomi dei server e i valori numerici sono esempi. Sostituire questi valori con quelli necessari per il proprio scenario di installazione.
Il numero di righe nel parmfile è limitato a dieci. I nomi dei parametri non distinguono tra maiuscole e minuscole. Separare i parametri con uno spazio. L'ordine dei parametri non è predefinito. Mantenere sempre la stringa PARAMETER=value
su una sola riga. Ad esempio:
Hostname=s390zvm01.suse.de HostIP=10.11.134.65
Per default è possibile solo assegnare indirizzi di rete IPv4 al computer. Per abilitare IPv6 durante l'installazione, immettere uno dei seguenti parametri al prompt di avvio: ipv6=1
(accetta IPv4 e IPv6) o ipv6only=1
(accetta solo IPv6).
Alcuni dei seguenti parametri sono necessari. Se dovessero mancare, il processo automatico effettua una pausa e richiede l'immissione manuale del valore.
4.3.1 Parametri generali #
AutoYaST=
<URL>Manual=0
Il parametro
AutoYaST
specifica la posizione del file di controlloautoinst.xml
per l'installazione automatica. Il parametroManuale
controlla se gli altri parametri sono solo valori di default che devono essere ancora riconosciuti dall'utente. Se si desidera che tutti i valori siano accettati senza richieste di conferma, impostare il valore di questo parametro su0.
L'impostazione diAutoYaST
implica l'impostazione del parametroManual
sul valore0
.Info=
<URL>Specifica l'ubicazione del file da cui possono essere lette le opzioni aggiuntive. Ciò è utile per superare la limitazione di 10 righe (e di 80 caratteri per riga in z/VM) per il parmfile. Ulteriore documentazione per il file Info è disponibile nel Section 6.3.3, “Combining the linuxrc
info
file with the AutoYaST control file”. Dato che, in genere, su IBM Z è possibile accedere al file Info solo tramite rete, non è possibile utilizzare tale file per specificare le opzioni necessarie per configurare la rete (vale a dire le opzioni descritte nella Sezione 4.3.2, «configurazione dell'interfaccia di rete»). Inoltre, altre opzioni specifiche di linuxrc, quali quelle per il debug, dovranno essere specificate nel parmfile per essere effettive.Upgrade=<0|1>
Per eseguire l'upgrade di SUSE Linux Enterprise, specificare
Upgrade=1
. Pertanto, è necessario un parmfile per eseguire l'upgrade di un'installazione esistente di SUSE Linux Enterprise. Senza questo parametro, l'installazione non fornisce alcuna opzione di upgrade.
4.3.2 configurazione dell'interfaccia di rete #
Le impostazioni descritte in questa sezione si riferiscono solo all'interfaccia di rete utilizzata nel corso dell'installazione. Configurare le interfacce di rete aggiuntive nel sistema installato seguendo le istruzioni fornite nel manuale Section 17.6, “Configuring a Network Connection Manually”.
Hostname=zsystems.example.com
Immettere il nome host completo.
Domain=example.com
Percorso di ricerca dominio per DNS. Consente di utilizzare nomi host brevi anziché nomi completi.
HostIP=192.168.1.2
Inserire l'indirizzo IP dell'interfaccia da configurare.
Gateway=192.168.1.3
Specificare il gateway da utilizzare.
Nameserver=192.168.1.4
Specificare il server DNS attivo.
InstNetDev=osa
Inserire il tipo di interfaccia da configurare. I valori possibili sono
osa
,hsi
,ctc
,escon
eiucv
(CTC, ESCON e IUCV non sono più supportati ufficialmente).Per il tipo di interfacce
hsi
eosa
specificare una maschera di rete appropriata e un indirizzo di diffusione opzionale:Netmask=255.255.255.0 Broadcast=192.168.255.255
Per le interfacce di tipo
ctc
,escon
eiucv
(CTC, ESCON e IUCV non sono più ufficialmente supportate), inserire l'indirizzo IP del peer:Pointopoint=192.168.55.20
OsaInterface=<lcs|qdio>
Per i dispositivi di rete
osa
, specificare l'interfaccia host (qdio
olcs
).Layer2=<0|1>
Per i dispositivi Ethernet QDIO
osa
ehsi
, specificare se abilitare (1
) o disabilitare (0
) il supporto per OSI Layer 2.OSAHWAddr=02:00:65:00:01:09
Per i dispositivi Ethernet QDIO
osa
con il Layer 2 abilitato. Specificare manualmente un indirizzo MAC o indicareOSAHWADDR=
(con uno spazio finale) per l'impostazione di default del sistema.PortNo=<0|1>
Per i dispositivi di rete
osa
specificare il numero di porta (se il dispositivo supporta questa funzione). Il valore di default è 0.
Ciascuna interfaccia richiede alcune opzioni di configurazione:
Interfacce
ctc
eescon
(CTC e ESCON non sono più ufficialmente supportate):ReadChannel=0.0.0600 WriteChannel=0.0.0601
Il parametro
ReadChannel
specifica il canale di lettura da utilizzare. Il parametroWriteChannel
è il canale di SCRITTURA.Per l'interfaccia
ctc
(non più supportata ufficialmente), specificare il protocollo da utilizzare:CTCProtocol=<0/1/2>
I valori validi sono:
0
Modalità di compatibilità, anche per peer non Linux diversi da OS/390 e z/OS (modalità di default)
1
Modalità estesa
2
Modalità di compatibilità con OS/390 e z/OS
Tipo di dispositivo di rete
osa
con interfaccialcs
:ReadChannel=0.0.0124
Il parametro
ReadChannel
rappresenta il numero di canale utilizzato in questa configurazione. Da questo parametro è possibile definire un secondo numero di porta aggiungendo 1 al valore diReadChannel
. Il parametroPortnumber
è utilizzato per specificare il relativo numero di porta.Interfaccia
iucv
:IUCVPeer=PEER
Inserire il nome del computer peer.
Tipo di dispositivo di rete
osa
con interfacciaqdio
per OSA-Express Gigabit Ethernet:ReadChannel=0.0.0700 WriteChannel=0.0.0701 DataChannel=0.0.0702
Per
ReadChannel
, inserire il numero del canale di lettura. PerWriteChannel
, inserire il numero del canale di scrittura. Il parametroDataChannel
specifica il canale dati. Assicurarsi che il canale di lettura presenti un numero di dispositivo pari.Interfaccia
hsi
per HiperSockets e LAN guest per VM:ReadChannel=0.0.0800 WriteChannel=0.0.0801 DataChannel=0.0.0802
Per
ReadChannel
, inserire il numero appropriato del canale di lettura. PerWriteChannel
eDataChannel
, inserire rispettivamente i numeri dei canali di lettura e dati.
4.3.3 Definizione dell'origine dell'installazione e dell'interfaccia YaST #
Install=nfs://server/directory/DVD1/
Specificare la posizione dell'origine dell'installazione da utilizzare. È possibile utilizzare i protocolli
nfs
,smb
(Samba/CIFS),ftp
,tftp
http
ehttps
.Se viene definito un URL
ftp
,tftp
osmb
, specificare il nome utente e la password con l'URL. Questi parametri sono opzionali, quindi in caso non vengano definiti viene effettuato un login anonimo o come utente guest.Install=ftp://USER:PASSWORD@SERVER/DIRECTORY/DVD1/ Install=tftp://USER:PASSWORD@SERVER/DIRECTORY/DVD1/
Se si desidera eseguire l'installazione tramite una connessione crittografata, utilizzare un URL
https
. Se non è possibile verificare il certificato, utilizzare l'opzione di avviosslcerts=0
per disabilitare la verifica del certificato.In caso di installazione Samba/CIFS è possibile anche specificare il dominio da utilizzare:
Install=smb://WORKDOMAIN;USER:PASSWORD@SERVER/DIRECTORY/DVD1/
ssh=1
vnc=1
Display_IP=192.168.42.42
In base al parametro definito, per l'installazione viene utilizzato un server X oppure SSH o VNC.
ssh
consente l'installazione di SSH,vnc
avvia un server VNC nel computer di installazione eDisplay_IP
induce il sistema di installazione a tentare la connessione a un server X all'indirizzo specificato. È possibile configurare solo uno di questi parametri per volta.Importante: meccanismo di autenticazione di XL'installazione diretta con il sistema X Window si fonda su un meccanismo di autenticazione primitivo basato sui nomi degli host. Questo meccanismo è disabilitato sulle versioni SUSE Linux Enterprise Server correnti. È preferibile l'installazione con SSH o VNC.
Per consentire una connessione tra YaST e il server X remoto, eseguire
xhost
<IP address>
aggiungendo sul computer remoto l'indirizzo del computer di installazione.Per
VNC
, specificare una password con un numero di caratteri da sei a otto da utilizzare per l'installazione:VNCPassword=<a password>
Per
SSH
, specificare una password con un numero di caratteri da sei a otto da utilizzare per l'installazione:ssh.password=<a password>
4.3.4 Esempio di parmfile #
La capacità massima di un parmfile è di 860 caratteri. Come regola generale, il file parmfile dovrebbe contenere un massimo di 10 righe con non più di 79 caratteri. Durante la lettura di un parmfile, tutte le righe vengono concatenate senza aggiunta di spazi, pertanto l'ultimo carattere (79) di ogni riga deve essere uno Space.
Per ricevere sulla console i potenziali messaggi di errore, utilizzare
linuxrclog=/dev/console
ramdisk_size=131072 root=/dev/ram1 ro init=/linuxrc TERM=dumb instnetdev=osa osainterface=qdio layer2=1 osahwaddr= pointopoint=192.168.0.1 hostip=192.168.0.2 nameserver=192.168.0.3 install=nfs://192.168.0.4/SLES/SLES-12-Server/s390x/DVD1 autoyast=http://192.168.0.5/autoinst.xml linuxrclog=/dev/console vnc=1 VNCPassword=testing
ramdisk_size=131072 root=/dev/ram1 ro init=/linuxrc TERM=dumb AutoYast=nfs://192.168.1.1/autoinst/s390.xml Hostname=zsystems.example.com HostIP=192.168.1.2 Gateway=192.168.1.3 Nameserver=192.168.1.4 InstNetDev=hsi layer2=0 Netmask=255.255.255.128 Broadcast=192.168.1.255 readchannel=0.0.702c writechannel=0.0.702d datachannel=0.0.702e install=nfs://192.168.1.5/SLES-12-Server/s390x/DVD1/ ssh=1 ssh.password=testing linuxrclog=/dev/console
4.4 Utilizzo dell'emulatore di terminale vt220 #
I livelli recenti di MicroCode consentono l'utilizzo di un emulatore di terminale vt220 integrato (terminale ASCII) in aggiunta al terminale standard in modalità riga di comando. Il terminale vt220 viene connesso a /dev/ttysclp0
. Il terminale a riga di comando viene connesso a /dev/ttysclp_line0
. Per le installazioni LPAR, l'emulatore di terminale vt220 viene attivato per default.
Per avviare la console ASCII in HMC, eseguire il log in all'HMC e selezionare
› › . Selezionare il pulsante di opzione per LPAR e scegliere › .
Per reindirizzare i messaggi del kernel all'avvio dalla console di sistema al terminale vt220, aggiungere i seguenti valori alla riga dei parametri
in /etc/zipl.conf
:
console=ttysclp0 console=ttysclp_line0
La conseguente riga dei parametri
dovrebbe apparire come la seguente:
parameters = "root=/dev/dasda2 TERM=dumb console=ttysclp0 console=ttysclp_line0"
Salvare le modifiche in /etc/zipl.conf
, eseguire zipl
e riavviare il sistema.
4.5 Ulteriori approfondimenti sulla piattaforma IBM Z #
Per ulteriori documentazioni tecniche approfondite sulla piattaforma IBM Z, è possibile consultare gli IBM Redbook (https://www.redbooks.ibm.com/Redbooks.nsf/domains/zsystems) o la comunità IBM developerWorks (https://www.ibm.com/developerworks/linux/linux390/). La documentazione specifica di SUSE Linux Enterprise Server è disponibile in https://www.ibm.com/developerworks/linux/linux390/documentation_suse.html.
4.5.1 Documentazione generale su Linux per la piattaforma IBM Z #
Per informazioni generali relative a Linux su IBM Z, è possibile consultare i documenti elencati di seguito:
Linux on IBM eServer zSeries and S/390: ISP and ASP Solutions (SG24-6299)
Questi documenti potrebbero non riflettere lo stato più aggiornato di Linux, ma la descrizione dei principi della distribuzione di Linux rimane comunque precisa.
4.5.2 Problemi tecnici di Linux sulla piattaforma IBM Z #
Per approfondimenti tecnici sul kernel di Linux e sugli argomenti relativi alle applicazioni, fare riferimento ai seguenti documenti. Per la versione più recente del codice, fare riferimento alle versioni aggiornate di questi documenti disponibili su Internet (http://www.ibm.com/developerworks/linux/linux390/index.html).
Linux on System z Device Drivers, Features, and Commands
zSeries ELF Application Binary Interface Supplement
Linux on System z Device Drivers, Using the Dump Tools
IBM zEnterprise 196 Technical Guide
IBM zEnterprise EC12 Technical Guide
IBM z13 Technical Guide
All'indirizzo http://www.redbooks.ibm.com esiste anche un Redbook sullo sviluppo delle applicazioni per Linux:
Linux on IBM eServer zSeries and S/390: Application Development (SG24-6807)
4.5.3 Configurazioni avanzate per Linux su IBM Z #
Per scenari più complessi dei sistemi IBM Z, fare riferimento ai seguenti Redbook, Redpaper e collegamenti:
Linux on IBM eServer zSeries and S/390: Large Scale Deployment (SG24-6824)
Linux on IBM eServer zSeries and S/390: Performance Measuring and Tuning (SG24-6926)
Linux with zSeries and ESS: Essentials (SG24-7025)
IBM TotalStorage Enterprise Storage Server Implementing ESS Copy Services with IBM eServer zSeries (SG24-5680)
Linux on IBM zSeries and S/390: High Availability for z/VM and Linux (REDP-0220)
Saved Segments Planning and Administration
Documentazione per "Development stream" per Linux su System z
http://www.ibm.com/developerworks/linux/linux390/development_documentation.html
4.5.4 Virtualizzazione con KVM sulla piattaforma IBM Z #
Per altre informazioni di KVM sulla piattaforma IBM Z, vedere i seguenti documenti all'indirizzo https://www.ibm.com/developerworks/linux/linux390/documentation_dev.html:
Installing SUSE Linux Enterprise Server 12 as a KVM Guest (SC34-2755-00)
KVM Virtual Server Quick Start (SC34-2753-01)
KVM Virtual Server Management (SC34-2752-01)
Device Drivers, Features, and Commands for Linux as a KVM Guest (Kernel 4.4) (SC34-2754-01)